Il governatore terrà una conferenza stampa a Palazzo d'Orleans. Previsto un governo istituzionale con l'appoggio degli uomini di Micciché e Scalia: Cimino, Bufardeci e Gentile. Come si porrà il PdL se i tre dovessero accettare?
Nonostante l’invito del Pdl ad attendere e rinviare ogni decisione a dopo le Europee, Raffaele Lombardo guarda avanti e già oggi presenterà la nuova Giunta regionale, alle 12.30 in una conferenza stampa a Palazzo d’Orleans. Lo aveva preannunciato ieri il segretario regionale dell’Mpa, Lino Leanza, che ha aggiunto nel corso di un’intervista rilasciata all’AGI che sarà «un governo istituzionale con un mix di politici ed esterni».
Dunque potrebbe ampliarsi la voragine che si è venuta a formare tra l’Mpa e il Pdl, ma soprattutto all’interno del Pdl stesso. Due giorni fa, infatti, dopo la riunione tra i coordinatori regionali e nazionali (Castiglione, Nania, La Russa, Bondi, Verdini, Cicchitto, Bocchino, Gasparri, Quagliarello) del partito di Berlusconi a Roma, la posizione emersa era stata: «se le nomine arriveranno prima delle Europee sarà un golpe». E quanto detto ieri in risposta da Leanza, va proprio in questa direzione: «Il Pdl ci aveva chiesto 48 ore, poi ci ha chiesto dieci giorni, e, ancora, il dibattito all’Ars. Non possiamo stare alle loro condizioni. Basta tatticismi e perdite di tempo».
Pdl, che tramite i propri vertici, aveva anche affermato che «chi accetterà eventuali incarichi del Lombardo Bis di questi giorni sarà considerato fuori dal partito». Come si porranno i deputati vicini al sottosegretario Micciché, Cimino, Bufardeci e la stessa Adamo (che potrebbe subentrare in un secondo momento proprio a Cimino), praticamente certi di un posto nel nuovo esecutivo siciliano (come confermato da Leanza), insieme a Gentile, vicino all’ex coordinatore di An Scalia? A questo proposito proprio Micciché e Scalia hanno incontrato ieri Lombardo a Catania dando la propria disponibilità e chiedendo di lasciare qualche casella libera per il post-Europee, e stamani Lombardo ha confermato: «Non nominerò dodici assessori (il tetto massimo previsto, ndr)». Gelo dall’Udc, che rimarrebbe fuori dai giochi. Casini: «Nomini ciò che vuole, ne trarremo le conseguenze».