Il Governatore e la gestione del territorio : mai più senza i cittadini

Il Governatore e la gestione del territorio : mai più senza i cittadini

Il Governatore e la gestione del territorio : mai più senza i cittadini

lunedì 12 Ottobre 2009 - 10:31

Dopo la sua nomina da parte del Governo come Commissario per l’alluvione di Messina, poggia ancor più sulle spalle del Governatore Raffaele Lombardo l’onere di riportare a normalità la gestione del territorio interessato dal tragico evento.

Rivediamo insieme i passi dell’omelia di monsignor La Piana ai funerali di Stato delle vittime, che di questo si occupano.

“Di certo soffriamo, e non poco, per la carente gestione di un patrimonio unico e prezioso, questo nostro territorio paesaggisticamente bello ed affascinante, ricco di colori e di vegetazione, di arte e di bene di ogni genere, territorio troppo spesso però sfregiato e deturpato, incredibilmente ed insopportabilmente violentato dal peccato dell’uomo : negligenza e noncuranza, interessi privati ed egoistici, logiche perverse e speculazioni di ogni ordine e grado.”

“Basterà tutto questo ? Cos’altro dobbiamo sentire ancora, cos’altro dobbiamo ancora aspettarci perché avvenga una conversione, un cambiamento di rotta ?”

* * *

Per rispondere a questa aspettativa di cambiamento, di certo non mancano gli strumenti dell’urbanistica e della pianificazione territoriale nel nostro Ordinamento.

V.A.S. – Valutazioni Ambientali Strategiche, V.I.A. – Valutazioni di Impatto Ambientale, P.A.I. – Piani per l’Assetto Idrogeologico, sono tutte sigle che abbiamo imparato a conoscere, ma essi sono pur sempre solo strumenti nelle mani di chi li utilizza. E certamente non li si può utilizzarli appropriatamente prescindendo dal soggetto, che del territorio è l’utente, ossia dal cittadino della comunità che in quel dato territorio vive.

Il deus ex machina, che, operando dal di fuori e dal di sopra dei fatti, li risolve, è una invenzione della drammaturgia greca, un sogno e non un dato reale. Nella realtà, data una comunità, solamente quanti ad essa partecipano possono affrontare e contribuire a risolvere i suoi problemi, ivi compresi quelli del suo territorio.

Questo principio va fortemente affermato dinanzi ai tanti soloni, che, sulle pagine dei giornali e nei talk show televisivi, pontificano da lontano, pronti a dirci cosa per il nostro territorio è giusto e cosa è sbagliato, senza aver mai messo piede in Sicilia.

Si è parlato anche di -delocalizzazione-, magari non a torto, ma sia ben chiaro che, sulla riviera ionica, le prime cose da delocalizzare spostandole a monte sono le infrastrutture dei trasporti (ferrovia, statale ed autostrada), realizzate in zone dove non avrebbero dovuto assolutamente essere fatte ; costi quel che costi.

Quanto all’edilizia privata, è questa l’occasione per una riflessione comune su una della peggiori piaghe che tormentano la nostra comunità : il clientelismo politico ed amministrativo, un fenomeno indecente che da troppo tempo consente a taluni potenti di piegare a se le Istituzioni, facendo diventare legittimo quanto non lo è, ma è di loro interesse. Su questo occorre veramente quella che monsignor La Piana ha indicato come -una conversione, un cambiamento di rotta- ; ed essa potrà verificarsi solamente se lo vorranno i cittadini, riappropriandosi della gestione del loro territorio e partecipando ad essa. Mai più senza i cittadini.

Comunque sia di ciò, non vorremmo proprio essere nei panni del Governatore Raffaele Lombardo : egli è chiamato ad un compito che fa tremar le vene ed i polsi.

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