Matteoli alla Camera: «Più risorse all’aeroporto dello Stretto, il piano di sviluppo presto sarà avviato»

Matteoli alla Camera: «Più risorse all’aeroporto dello Stretto, il piano di sviluppo presto sarà avviato»

Matteoli alla Camera: «Più risorse all’aeroporto dello Stretto, il piano di sviluppo presto sarà avviato»

venerdì 09 Aprile 2010 - 08:28

Question time del ministro alle Infrastrutture, che fa il punto sulle infrastrutture al Sud

«Il piano di sviluppo dell’aeroporto di Reggio Calabria è attualmente in fase di elaborazione da parte della società di gestione Sogas e verrà quanto prima avviato per l’istruttoria approvativa da parte dell’Enac». Lo ha ribadito il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, nel corso del question time di ieri alla Camera. Il ministro ha ribadito che «con il protocollo di intesa siglato lo scorso mese di maggio 2009 tra il ministero delle infrastrutture e dei trasporti, l’Enac, la regione Calabria e le società di gestione degli aeroporti calabresi, all’aeroporto di Reggio Calabria è stata destinata una somma pari ad oltre 30 milioni di euro per interventi di potenziamento e miglioramento. Sicuramente la duplice veste che si riconosce all’aeroporto Tito Minniti, giustamente chiamato “aeroporto dello Stretto” che serve sia Reggio Calabria sia Messina, dovrà essere debitamente valutata nelle prossime assegnazioni finanziarie e su tale aspetto mi impegnerò personalmente».

Matteoli si è soffermato anche sul tema più generale delle infrastrutture al Sud, la cui realizzazione, ha detto il ministro, «è l’asse portante, la priorità di questo governo». Fin dall’inizio della legislatura, spiega Matteoli, il Governo «ha ritenuto opportuno operare una discontinuità nell’approccio delle strategie legate alla politica del Mezzogiorno. Siamo convinti che non sia sufficiente l’approvazione di progetti ma sia necessario l’approvazione di un percorso temporale delle azioni e degli interventi identificativi’». Matteoli sottolinea che sono diventati «elementi importanti di questa impostazioni alcuni riferimenti progettuali localizzati nel Sud, quali gli schemi idrici, gli assi ferroviari principali, gli assi stradali e autostradali, gli impianti aeroportuali e il ponte di Messina».

Il ministro rafforza il concetto spiegando che il governo nel 2008, in una fase di recessione, ha identificato un quadro programmatico di interventi «tutti in grado di essere cantierati in tempi certi, per sostenere un territorio reso ancora più fragile dalla crisi economica. Su 12,3 miliardi destinati attraverso la delibera del Cipe 2009, il 71% e’ stato assegnato per l’attuazione degli interventi al Sud, a cui vanno aggiunti gli interventi per l’Anas, nel triennio 2009-11, pari a 3.496 milioni e per Fs pari a 1.100 milioni. Con una simile operazione si voleva superare l’emergenza Sud non solo dando segnali di certezza sulla disponibilità delle risorse ma fornendo in modo inequivocabile delle garanzie che si configuravano come clausole contrattuali in ogni progetto».

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