Il sostituto procuratore della Dda di Messina, Giuseppe Verzera, ha chiesto il rinvio a giudizio per l'on. Sebastiano Sanzarello, assessore regionale alla Sanità dal 1998 al 2004. Avrebbe intascato tangenti per oltre un miliardo di lire dai vertici dell'Aias di Barcellona poi finita commissariata. Identica richiesta avanzata per altri tre indagati.
Sei anni di mazzette, oltre un miliardo di lire intascato, l’affitto di un appartamento pagato per parecchio tempo a circa mille euro al mese. Un altro caso di tangenti versate a politici in cambio di contributi pubblici. E quel che è peggio che il ricatto avveniva ai danni dei disabili poiché a pagare quello che era un vero e proprio pizzo erano i dirigenti dell’Aias di Barcellona, l’ente che si occupa di assistenza ai disabili. Non per niente la sezione nel 2010, in pieno dissesto finanziario, finì commissariata. La Giunta nazionale dell’ente, infatti, aveva riscontrato gravi anomalie nei libri contabili della sezione barcellonese. Scattò l’inchiesta della Procura ed il presidente Luigi La Rosa fu indagato per peculato. Lo stesso La Rosa decise così di vuotare il sacco raccontando anni di tangenti pagati ai boss locali. Ma parlando con i magistrati della Dda è venuto fuori il nome di un politico eccellente. Ad intascare oltre un miliardo di lire sarebbe stato l’on. Sebastiano Sanzarello, originario di Mistretta, ex esponente di Udc e Forza Italia ed assessore regionale alla Sanità fra la fine degli anni Novanta e l’inizio del Duemila. La storia è emersa nel corso delle indagini dell’operazione antimafia “Gotha 2”. L’ex presidente dell’Aias di Barcellona rivelò i rapporti con le famiglie mafiose locali e con i politici. Ora il sostituto procuratore della Dda di Messina, Giuseppe Verzera, ha chiesto il rinvio a giudizio per Sanzarello, indagato per concussione, per Oreste Casimo, 50 anni funzionario amministrativo della Regione Siciliana, per l’ex presidente dell’Aias di Barcellona Luigi La Rosa, 45 anni e per l’ex vicepresidente Sebastiano Salvatore Messina, 53 anni gli ultimi tre indagati per corruzione. L’Aias pagava tangenti per ottenere dalla Regione i rimborsi per le prestazioni sanitarie erogate, sfruttando gli strettissimi rapporti che intercorrevano fra il vicepresidente Messina e Sanzarello. L’esponente politico di centrodestra nel 1998 si fece consegnare 30 milioni di lire per stipulare la convenzione tra la Regione e l’Aias di Barcellona, indispensabile per l’associazione di assistenza ai disabili per ottenere i contributi pubblici. Non solo ma per diversi anni si fece pagare l’affitto mensile di un in immobile adibito a sua segreteria politica per un totale di circa un miliardo di lire. E nel 2004 Sanzarello chiese a La Rosa e Messina un contributo di 50.000 euro per l’acquisto di un immobile a Roma. Questa volta però la somma gli fu negata. Il funzionario regionale Oreste Casimo, invece, si fece consegnare da La Rosa somme variabili fra 2000 e 6000 euro per accelerare l’approvazione delle delibere mensili di pagamenti da parte della Regione.
Un fiume di denaro che contribuì a ridurre sul lastrico la sezione Aias barcellonese con gravi conseguenze per i disabili che ricevevano ogni tipo di assistenza.
Spero che finalmente vengano intaccati i patrimoni personali di tutti questi “tangentari”. Per avere tutti quei soldi una “schizzera” ci deve essere… non penso che tutti questi politici hanno una fortuna spaccata e i patrimoni sono frutto di vincite al superenalotto….