Nonostante l’importanza degli argomenti, presente solo una parte della maggioranza, mentre gli assenti vengono pesantemente criticati dall’Mpa, partito proponente l’odg straordinario. L’opposizione lascia i lavori e il centrodestra vacilla
Niente da fare. La seduta di ieri del consiglio provinciale chiamata a discutere delle mozioni e dell’Ordine del Giorno straordinario inerenti la messa in sicurezza del territorio, l’inserimento di un ticket per l’attraversamento dello Stretto e la fattibilità degli svincoli di Scaletta Zanclea e Gioiosa Marea, oltre che della realizzazione di quelli già previsti sul territorio della provincia di Messina, ha visto cadere il numero legale, con diciassette presenti sui diciotto previsti necessari a garantire l’approvazione dei documenti. Francilia, Muscarello, Bonfiglio, Summa, Galluzzo, Natoli Princiotta, Parisi, Previti, Danzino, Cerreti, Lombardo, Gulotta, Passaniti, Scimone, Bivona e il presidente Fiore i presenti al momento della votazione.
Una mancanza grave giudicata in maniera pesante dall’Mpa, partito proponente l’Odg straordinario (vedi articolo correlato in basso). «Inevitabile biasimare il comportamento di tutti quei colleghi assenti, che evidentemente disinteressati ai lavori del Consiglio, hanno determinato, come già successo diverse volte in passato, l’ennesima vanificazione e mortificazione dei lavori Consiliari – scrive in una dura nota il capogruppo autonomista Roberto Cerreti -. Queste osservazioni, ovviamente, non possono essere rivolte ai colleghi Consiglieri dell’opposizione che, oltre ad essere tra quelli più presenti nei lavori di commissione e Consiglio, potrebbero oggi essere stati assenti per una loro non condivisione del documento, quanto invece a quella tanto decantata maggioranza bulgara che, a Palazzo dei Leoni, tranne in qualche rarissimo caso, non si è mai fatta notare per compattezza e presenza».
E il Pd, ad esempio, presente ad inizio seduta, si sarebbe probabilmente espresso con l’astensione rispetto all’approvazione del documento ma ha scelto di non partecipare ai lavori presumibilmente proprio per accentuare le “mancanze” del centrodestra. Così come Rifondazione Comunista, che attraverso il consigliere Andaloro ha manifestato, a nome della Federazione di Messina, la contrarietà al contributo o al versamento di somme che graverebbero sulle spalle dei cittadini (anche se verrebbero esclusi i messinesi), chiedendo che venga effettuato un grande intervento di bonifica e messa in sicurezza del territorio con i soldi da destinare alla costruzione del Ponte sullo Stretto.
Tornando alla maggioranza, i gruppi autonomisti hanno chiesto un incontro tra i capigruppo e il Presidente Nanni Ricevuto, al quale è stata confermata la fiducia: «Diciamo basta ai giochetti d’Aula maggioranze occasionali – si conclude la nota – con raggiunte a discapito di accordi, programmi elettorali ed interessi Istituzionali, che ledono la credibilità del Consiglio tutto, anche in situazioni delicate come quella odierna. Non siamo più disponibili ad avallare una situazione politica che tende ad emarginare il ruolo dei Consiglieri Provinciali e dei gruppi politici tutti».