La Provincia non decide sul futuro della struttura. Rischia una condanna dal Tar
Un nuovo caso “hotel Riviera-? Se lo chiede il consigliere provinciale Prc Peppe Previti in un’interrogazione di oggi al presidente della Provincia Salvatore Leonardi. La vicenda del complesso residenziale “Le Rocce- dopo anni di indecisioni oggi potrebbe portare ad un epilogo paradossale. Da potenziale risorsa per l’amministrazione, infatti, è divenuto pomo della discordia tra pubblico e privato riguardo al suo recupero.
Fu lo stesso presidente Leonardi, ricorda Previti, che, allorquando il Consiglio provinciale deliberò di alienarlo per ricavarne fondi da destinare all’edilizia scolastica, «rispose che per Le Rocce preferiva, data la valenza della struttura, il -project financing- e quindi toglierlo dalla vendita». La scelta, però, a quanto emerge dall’interrogazione, non ebbe un seguito rapido, tanto è vero che attualmente il complesso «è chiuso ed in totale stato di abbandono (per anni è stato rifugio di ambulanti, barboni e tossicodipendenti».
Nel 2004, poi, il Comune di Taormina richiese di acquistare l’immobile per recuperarlo a scopo pubblico. Il presidente si dichiarò possibilista sull’acquisto, «ma in seguito – continua l’interrogazione – si cambiò idea nonostante un Ordine del giorno del Consiglio Provinciale votato all’unanimità, inserendolo nel Triennale delle OO.PP. 2006-2008 (delibera 68 del 20.07.2006) quantificandone la ristrutturazione in 4.132.000,00 euro da realizzare grazie all’art. 37 bis della legge 109/94, che regola l’istituto del project financing, nonostante vi fosse stata una richiesta da parte del Comune di Taormina».
A questo punto l’inghippo più grave: «La Provincia regionale, il 10 Ottobre 2006 ha approvato l’avviso indicativo di project financing e studi di prefattibilità del complesso Le Rocce ma pochi giorni dopo, esattamente il 17 dello stesso mese, ha annullato l’avviso motivandolo con la
sopravvenuta richiesta d’acquisto da parte del Comune di Taormina». L’avviso, però, aveva avuto una risposta, dalla società -La Pineta Sport Management s.r.l.-, che presentò un project financing per un costo di 5.200.000,00 euro».
A questo punto Previti ricorda che lui stesso «durante le sedute del Bilancio di previsione 2007, ha chiesto se fossero a rischio le casse dell’Ente a fronte di una eventuale pretesa del Gruppo privato, il quale vedendo inserito il complesso nel Triennale con la legge 109/94, ha presentato il progetto e formulato la relativa proposta e quindi oggi avrebbe potuto rivendicare diritti e/o il costo almeno della progettazione». Il timore si è avverato, la società ha presentato ricorso davanti al Tar contro la Provincia e il Comune di Taormina, contestando il rigetto della propria proposta finanziaria in seguito alla revoca dell’avviso indicativo di project financing.
Adesso si attende la decisione del Tar, ma qualunque sia l’esito giudiziario, sembra che sulla vicenda non sono state seguite direttive chiare e decise. E la storia non è finita, anzi continua ad aggravarsi. Previti, infatti, chiede a Leonardi come sia possibile che: «nonostante la prelazione dell’acquisto da Lei riconosciuta al Comune di Taormina, all’interno della nuova proposta di Piano Triennale delle Opere Pubbliche anno 2007/2009, figuri esclusivamente la previsione della procedura art. 37 bis L.109/94 che regola l’istituto del project financing». Si prospetta un nuovo caso di indecisione amministrativa dagli esiti paradossali?