Sì alla delibera solo se verranno approvati gli emendamenti sullo spostamento della stazione centrale e della marittima. Isaja: «Ricordiamo sempre che non c’è copertura finanziaria». Barbalace: «La nostra posizione è chiara, quella del sindaco meno». Calabrò sul parere negativo di Caminiti: «Che c’entri il Piau?»
Stazione centrale a Contesse o a Gazzi. Approdo ferroviario dov’è oggi o a Sud. Sono questi i due nodi cruciali della delibera sulle opere compensative al Ponte sullo Stretto, sui quali domani si animerà il dibattito in consiglio comunale dopo la settimana di “riflessioni” voluta dal Pdl e “benedetta” dal sindaco Giuseppe Buzzanca. In questo contesto si inserisce un Pd più che determinato a far valere le proprie ragioni, ponendo quelle che a tutti gli effetti sono delle condizioni. Anzi, “la” condizione: senza il sì agli emendamenti presentati da Nicola Barbalace, presidente della Commissione Ponte, e sposati dal partito nella sua “quasi” totalità, la deliberà non otterrà il voto favorevole del centrosinistra. Un concetto spiegato in maniera molto chiara nel corso di una conferenza stampa tenutasi questa mattina a Palazzo Zanca.
Così come chiara è la posizione di fondo: la maggioranza del Pd è contraria al Ponte (ci sono delle eccezioni, tra queste proprio quella di Barbalace), ma ciò non toglie che la delibera, come ha spiegato Felice Calabrò, «va votata, a condizione che venga modificata così come noi chiediamo. Resto contrario alla realizzazione del Ponte, ma il nostro voto è fondato sul fatto che queste opere siano sganciate dal Ponte stesso e dunque fattibili indipendentemente da esso». Secondo il capogruppo del Pd, Tani Isaja, «il nostro è un comportamento da partito responsabile. C’è grande preoccupazione per la frenata del sindaco, anche perché siamo arrivati al punto in cui non c’è tempo per ulteriori momenti dilatori. Ma il centrodestra arriva lacerato come sempre a questo confronto. Il vero problema è che non c’è alcuna copertura finanziaria, la vera battaglia dovrà essere dunque reperire risorse».
Barbalace rincara la dose dicendo che «la nostra posizione è chiara, lo è meno quella del sindaco». Buzzanca, infatti, in più di un’occasione si è mostrato favorevole allo spostamento di entrambe le stazioni a Contesse, pur “cozzando” questa ipotesi con il parere del dirigente dell’ufficio Grandi opere, l’ing. Giovanni Caminiti. «Ci si dovrebbe chiedere perché il dirigente dà parere negativo, – sussurra Calabrò – la butto lì: che c’entri il Piau?», il piano del programma Porti e Stazioni che ridisegna l’intero affaccio a mare. «Il punto – continua Calabrò – è che l’Amministrazione dimostra ancora una volta l’assenza totale di pianificazione e progettualità, e anche nell’incontro coi parlamentari la deputazione si è mostrata assente “nel corpo e nell’anima”. Qualcuno parla di volontà di esautorare il Consiglio da parte del sindaco? Mi sembra evidente».
(foto Sturiale)