Alle 14.30 la presentazione del progetto: ci saranno il ministro Matteoli, Ciucci e l’amministratore delegato di Fs Moretti. Mercoledì prossimo la decisione del Tribunale sul ricorso della Regione Calabria inerente la variante di Cannitello
Non ci sarà una prima pietra e, va chiarito, non ci sarà nemmeno una inaugurazione del Palacultura. Ma nella struttura che sembrava dovesse diventare un’altra delle grandi incompiute della nostra città oggi pomeriggio, alle 14.30, con la pasta appena cotta sui piatti dei messinesi, si accenderanno le prime luci “ufficiali” sul Ponte sullo Stretto. Al Palazzo appena battezzato come “Antonello da Messina”, infatti, arriveranno il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli, il presidente dell’Anas e amministratore delegato della Stretto di Messina Pietro Ciucci e l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti per presentare il progetto, l’organizzazione e l’iter dei lavori del Ponte. Ad introdurre i lavori saranno il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, quello della Provincia, Nanni Ricevuto, e il sindaco, Giuseppe Buzzanca. Ad illustrare i dettagli del progetto e dell’organizzazione della grande macchina, invece, saranno: Alberto Rubegni, amministratore delegato di Impregilo, e Carlo Silva, presidente di Eurolink, ovvero i soggetti che rappresentano il “General contractor”; James R. Shappell, della Group executive Parsons Corporation, ed Ettore Morelli, Country manager Parsons Transportation group; Marco Steardo, direttore esecutivo della direzione ambiente Fenice, e Edoardo Lozza, direttore di ricerca GfK Eurisko, per quel che riguarda il cosiddetto “Monitore ambientale”. Il tutto, con alcune varianti sui soggetti istituzionali presenti, verrà replicato domani mattina a Villa S. Giovanni.
Mentre i riflettori si accendono al Palacultura (alle 13 previsto anche un sit-in di protesta), la Stretto di Messina starà col fiato sospeso fino a mercoledì prossimo, quando arriverà la decisione del Tar del Lazio sul ricorso con cui la Regione Calabria ha impugnato la delibera del Cipe che ha autorizzato la realizzazione della variante ferroviaria di Cannitello Villa San Giovanni, opera sulla costa calabrese necessaria alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Il ricorso è stato discusso davanti alla Prima sezione del Tribunale amministrativo che si e’ riservata di decidere con dispositivo di sentenza. In particolare la Regione Calabria contesta la delibera con cui il Cipe, lo scorso 31 luglio, ha individuato nella società Stretto di Messina Spa il nuovo soggetto aggiudicatario dell’appalto (da 26 milioni di euro) al posto di Reti Ferroviarie Italiane (Rfi) in base al fatto che «l’intervento è connesso e complementare al progetto del Ponte sullo Stretto». Secondo la Regione sarebbero stati violati le procedure di legge per autorizzare il progetto e il principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni. La Regione Calabria, infatti, aveva posto come condizione al proprio parere favorevole l’indipendenza tra la variante di Cannitello ed il progetto Ponte, che invece con la Stretto di Messina soggetto aggiudicatario viene inevitabilmente a cadere.