Parla Egidio Bernava: «La vittima non sono io ma ancora una volta la città di Messina»

Parla Egidio Bernava: «La vittima non sono io ma ancora una volta la città di Messina»

Parla Egidio Bernava: «La vittima non sono io ma ancora una volta la città di Messina»

giovedì 21 Maggio 2009 - 12:02

Per l'ex presidente il futuro dell'Ente Teatro solo una grande incongnita: «Il rischio è che l'attività si blocchi del tutto. Io sono soddisfatto di quanto realizzato»

È tranquillo, sicuro di sé, ma ancor prima sicuro di quanto fatto in questi mesi alla guida del Teatro Vittorio Emanuele di Messina, così come d’altra parte attestano anche i numerosi messaggi di solidarietà giunti nelle ultime ore da parte del mondo politico(locale e nazionale) e da parte delle rappresentanze sindacali. La parola passa a lui, Egidio Bernava, il vero “protagonista” del commissariamento dell’Ente Teatro deciso dall’assessore regionale Antonello Antinoro che gli ha “preferito” un suo funzionario, l’ing. Vincenzo Mingoia.

Un termine forse improprio quello utilizzato per riferici al ruolo di Bernava che precisa subito di non sentirsi né protagonista né tantomeno vittima: «Ci sono alcuni dati obiettivi che vanno valutati ed alla luce dei quali leggere la situazione: che il mio mandato fosse in procinto di scadere – afferma l’ex-presidente – è un fatto evidente, così come lo è stata la richiesta rivoltami rispetto alla possibilità di proseguire il mio incarico. Detto ciò – aggiunge Bernava – rimane ben poco da dire, se non che quando di mezzo c’è la politica è difficile avere delle certezze».

E aggiunge: «Nulla da dire sull’ing. Mingoia, non ho ancora avuto il piacere di conoscerlo ma non mancherà occasione visto che a breve dovrà consegnargli il “nostro” teatro. Lungi da me la volontà di esprimere qualsiasi giudizio sulla persona che, ne sono certo, farà del suo meglio. Una preoccupazione però ce l’ho ed anche molto forte: e cioè che l’attività del Teatro si blocchi completamente, con un grave perdita per l’intera città. Ecco cosa intendo – afferma Bernava – quando dico che la vittima non sono ma Messina». Un cambiamento radicale, “costoso” e non di certo indolore quello che si appresta dunque a vivere il Vittorio Emanuele per il quale Bernava vede un’unica soluzione: «Il Teatro non ha bisogno di un commissario ma di un presidente e di un consiglio d’amministrazione in grado di supportare l’operato del direttore generale e del sovrintende. Niente di più».

E poco prima di concludere la nostra breve chiacchierata, l’ex presidente, ancora un volta, precisa: «Io sono tranquillo e a posto con la mia coscienza: Egidio Bernava continuerà ad occuparsi di cinema e teatro in altre sedi così come fatto prima di essere chiamato alla guida del “nostro” Vittorio Emanuele».

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