Partecipate Provincia. Bisignano “sposta la data”: entro fine febbraio sarà inviata la delibera in Consiglio

Partecipate Provincia. Bisignano “sposta la data”: entro fine febbraio sarà inviata la delibera in Consiglio

Partecipate Provincia. Bisignano “sposta la data”: entro fine febbraio sarà inviata la delibera in Consiglio

venerdì 05 Febbraio 2010 - 11:13

L’assessore al ramo risponde ai solleciti di Mpa, Udc e Pd: l’iter di rimodulazione partirà a breve. All’interno l’elenco di tutte le società “legate” all’Ente

Appena due giorni fa l’Udc, attraverso una nota firmata da alcuni consiglieri provinciali, aveva ufficialmente richiamato l’Amministrazione Ricevuto sollecitando maggiore chiarezza e scelte rapide in materia di Partecipate. Oggi, quasi in risposta, è l’Mpa ad annunciare di avere a sua volta ottenuto risposte dall’assessore al ramo, Michele Bisignano, ad un’interrogazione presentata lo scorso marzo e con la quale si chiedevano notizie su quante società avessero presentato i bilanci annuali, quali e quante fossero le inadempienti e se l’Ente stesse già procedendo ad uno screening per valutare l’eventuale uscita da alcune di queste.

Dall’incontro sarebbe emersa la chiara volontà dell’assessore di risolvere definitivamente la questione. Come già anticipato in un’intervista a noi rilasciata lo scorso dicembre (vedi in basso articolo correlato), le motivazioni assunte per il sostanzioso ritardo nel fornire risposte sono da ricercare nella difficoltà che hanno avuti gli uffici provinciali a reperire tutte le informazioni necessarie e comprovanti i rapporti partecipati dell’Ente e nella scarsa dotazione di personale presente nell’unità operativa. Ma l’opera di riassestamento con il processo di eventuale uscita dalle società “inutili” sarebbe già dovuta cominciare, con l’iter deliberativo, nel mese di gennaio, così come annunciato nella stessa intervista da Bisignano. Data che adesso, secondo quanto si apprende dalle notizie odierne diffuse dall’Mpa, sarebbe stata posticipata alla fine di Febbraio, periodo entro cui l’Amministrazione dovrebbe inviare al Consiglio Provinciale proposta di delibera in merito alle partecipazioni azionarie dell’Ente, mettendo così i consiglieri nelle condizioni di decidere sulla permanenza o meno della Provincia nelle suddette società.

«La posizione autonomista – scrive il capogruppo Roberto Cerreti – si basa sulla necessità di porre un freno ed un limite agli inutili rapporti di partecipazione improduttivi per l’Amministrazione, iniziando dalla richiesta di verificare le condizioni per un eventuale scioglimento del rapporto con le ATO ME 1 S.P.A., ATO ME 2 S.P.A., ATO ME 3 S.P.A., ATO ME 4 S.P.A. e ATO ME 5 s.r.l..Palese il conflitto d’interesse tra un Ente che tenta faticosamente il rilancio delle proprie economie, e l’inutile partecipazione al World Trade Centers, che con il 50% di quota con il Comune ed i bilanci mai presentati, rappresenta uno dei quesiti più inquietanti di una discutibilissima gestione amministrava del passato. In considerazione che sono diverse le società partecipate che non hanno ottemperato a quanto previsto al titolo V del Dlgs 165/2001, in materia di controllo della spesa per il personale e di conto annuale, non presentando annualmente i bilanci ed inoltre che in molti dei rapporti economici intrattenuti dall’Ente mal si comprende la convenienza nel perdurare degli stessi, è stato richiesto all’Assessore Bisignano di valutare nella prossima proposta di delibera la fuoriuscita della Provincia Regionale di Messina dalle seguenti partecipate: Progeta, Sogepat, Centro Mercantile, Nettuno S.P.A., Consorzio A.S.I., Consorzio Ceramiche Santo Stefano, Consorzio di ripopolamento ittico del Golfo di Patti, GAL Valle dell’Alcantara, GAL Castell’Umberto Nebrodi, Stazione sperimentale Granicoltura, Consorzio Quarit e ANPACA».

Chiaramente si aggiungono a queste la Multiservizi S.P.A., ove però è intendimento comune di Consiglio e Amministrazione trovare soluzioni per salvaguardare servizi e personale, e l’opportunità di tutelare il rapporto con l’Innovabic, qualora si decida di trasformare la società, eliminando la partecipazione dei privati, e rendendola cosiddetta società ancillare a totale capitale e controllo pubblico, tra Comune, Provincia ed Università.

Come detto era stato l’Udc a richiedere solo due giorni fa una ponderata verifica della sussistenza attuale delle condizioni per la permanenza in alcune Partecipate, così come per altro previsto ai sensi e per gli effetti della legge 244/2007 e ribadito dalla Corte dei Conti, che aveva lo scorso novembre chiesto delucidazione all’Ente di via Cavour (vedi articolo correlato, insieme agli ultimi sull’argomento). Francilia e colleghi avevano inoltre rilevato l’esigenza di provvedere ad integrare i Consigli di Amministrazione ad oggi surrogati con nomine commissariali o rette da Commissari. Una questione comunque seguita da vicino anche dal Pd, che in questi mesi aveva presentato diverse interrogazioni.

Attualmente risultato essere queste le partecipate dalla Provincia Regionale di Messina: Ato 1 Nebrodi, Ato 2 Barcellona, Ato 3 Messina, Ato 4 Taormina, Ato 5 Eolie, Apaca, Cas, Consorzio Apem, Centro Mercantile, Centro Siciliano per le ricerche atmosferiche e di fisica dell’ambiente, Consorzio Asi, Consorzio Ceramiche Santo Stefano, Consorzio di Ricerca Filiera Carni, Consorzio Ripopolamento Ittico di Patti (sulla strada dello scioglimento), Consorzio Tutela del Limone Interdonato, Ente Autonomo Fiera Campionaria Internazionale (socio fondatore), Ente Autonomo Regionale Teatro, Feluca Spa, Gal Castell’Umberto Nebrodi, Gal Nebrodi, Gal Valle Alcantara, Innovabic, Multiservizi spa, Nettuno spa, Progeta, Quarit, Sogas spa, Sogepat srl, Stazione consorziale sperimentale granicultura per la Sicilia, Strade e rotte del vino, World Trade Centre Inc., Sviluppo Taormina-Etna, Comitato Taormina Arte, Unione Comuni e province petrolifere siciliane.

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