Il consigliere comunale Cantello annuncia a breve una conferenza stampa organizzata con il sindacato Confsal in cui fare un quadro ben preciso della complessa e “precaria” situazione della provincia in tema di sicurezza

Cosa fare in caso di terremoto? Una domanda estremamente semplice ma a cui, almeno per il momento, a Messina sembra difficile dare una risposta. Tutti d’accordo sulla necessità di mantenere la calma cercando così di affrontare con consapevolezza i momenti immediatamente successivi una calamità naturale, ma il problema arriva però proprio a questo punto: pur riuscendo a non esser assaliti dal panico, infatti, dove andare? A chi rivolgersi? Anche stavolta quesiti di estrema semplicità ma non facili da risolvere, o per lo meno rispetto ai quali i cittadini non hanno ancora avuto “delucidazioni”.

E tuttavia un piano di protezione civile c’è, esiste e, secondo quanto affermato dall’amministrazione, tra qualche tempo(?) anche i messinesi ne dovrebbero conoscere i contenuti. Come ben si sa però, verrebbe da dire che tra il dire e il fare c’è di mezzo lo “stretto”, anzi l’area dello stretto che, come sottolinea il consigliere comunale Ivano Cantello, nonostante rientri tra le zone rossa in tema di sismicità, non dispone di un numero sufficiente di personale che possa garantire un servizio di soccorso urgente sul territorio.

La denuncia lanciata da l’esponente de “Gli autonomisti Mpa” è rivolta alla situazione del Vigili del Fuoco di Messina che ora più che mai necessitano di un potenziamento del personale e dunque della stabilizzazione di molti precari. «Come ben si sa – spiega infatti Cantello – durante i periodi di calamità la Protezione Civile si è rivolta ai Vigili del Fuoco per gli interventi, così come è accaduto a dicembre scorso a Messina». Ciò ad ulteriore dimostrazione di quanto Messina abbia bisogno di un “aiuto” concreto da parte del governo nazionale che per tutta risposta non considera Messina come “Area Metropolitana” con la conseguenza di essere costretti a disporre di un numero nettamente inferiore di uomini e mezzi rispetto alle complessive esigenze della cittadinanza.

«Non va poi dimenticato – afferma Cantello che annuncia a breve la convocazione di una conferenza stampa con la Confsal il sindacato dei Vigili del Fuoco – il Comando di Messina deve garantire la sicurezza ad un bacino di utenza molto vasto, ad un territorio particolarmente esteso e variegato con oltre 108 Comuni dove in molti casi si registra la condizione assolutamente insufficiente della rete viaria. Tutto ciò – aggiunge – va affrontato a Messina Ci ttàcon la presenza di una sola squadra di all’incirca 15 unità tra precari ed effettivi e chi stà in sala operativa, tra zona nord e sud. In generale compresa la Provincia la presenza solo teorica di 300 uomini, divisi per quattro turni e dislocati per garantire la sicurezza nei 102 Comuni di competenza in sole 6 sedi permanenti: 1 sede centrale a Messina, 5 distaccamenti periferici, 4 nella zona tirrenica e 1 nella zona Jonica (Letojanni, Milazzo, Patti, S. Agata Militello e Lipari) 2 distaccamenti portuali per coprire la sicurezza nello Stretto di Messina, l’arcipelago delle isole Eolie, ecc…. (Milazzo e Messina)»

Una situazione insostenibile per il consigliere Cantello, intenzionato ad interessare parlamentari regionali, nazionali, responsabili degli enti locali e della prefettura, ai quali chiede la necessità di chiede di potenziare il fronte della sicurezza impiegando personale gia’ formato e assicurare così al tempo stesso «un futuro certo a tutti quei precari che ad oggi si sono sentiti esclusi dalla vita sociale».