Piano paesaggistico e Stu: due fronti di uno scontro politico

Piano paesaggistico e Stu: due fronti di uno scontro politico

Piano paesaggistico e Stu: due fronti di uno scontro politico

giovedì 15 Aprile 2010 - 07:49

Le perplessità di Scoglio sul piano, le rivendicazioni dei consiglieri comunali Udc che “frenano” su eventuali osservazioni. E sul Tirone procedimento inverso: Melazzo (Udc) avvia un referendum per far uscire il Comune dalla Stu e Scoglio chiede alla società di darsi una mossa coi progetti. E il sindaco?

Le due tematiche, almeno per il momento, non si toccano, forse si sfiorano appena, non di più. Eppure agli osservatori il botta e risposta su Piano paesaggistico e Tirone, le due tematiche di cui sopra, non può che sembrare un vero e proprio scontro politico. Scontro che si consuma su due fronti, ma che vede in campo due visioni di città completamente diversi, quella dell’assessore allo Sviluppo economico Gianfranco Scoglio e quella, volendo “personalizzare” un partito, dell’Udc. Sul fronte Piano paesaggistico ieri Scoglio ribadiva la necessità di presentare delle osservazioni (il Piano è in vigore ma il Comune può ancora dire la sua): «Contiene restrizioni eccessive che ingessano tutto, non si è tenuto conto di piani comunali di riqualificazione come la progettazione pubblica relativa Maregrosso e il recupero delle aree ferroviarie, ma anche al Prg dell’Autorità portuale al programma Mortelle-Tono». Oggi la risposta dei capigruppo in consiglio comunale dell’Udc, Bruno Cilento e Mario Rizzo: «Riteniamo che qualsiasi iniziativa l’ammministrazione decida di intraprendere, debba essere necessariamente sottoposta al consiglio comunale ed esaminata dalla commissione competente». Insomma, fermi tutti, il Piano paesaggistico non si tocca. O meglio, lo si potrà fare solo dopo quella che dovrà essere, giocoforza, una verifica di maggioranza.

Voltando la medaglia arriva l’altra faccia. Altro fronte di scontro: la Stu Tirone. Ormai è chiaro che anche qui sono in gioco, oltre che una montagna di interessi, visioni di sviluppo che non potrebbero essere così diverse. Non è un mistero che Scoglio sia in piena sintonia col gruppo di progettazione guidato dall’ing. Franco Cavallaro e col raggruppamento di imprese, “capitanato” dal presidente dell’Ance Carlo Borella, che rappresenta la maggioranza privata della società di trasformazione urbana. Così come non è un mistero che diversi sono i mugugni, di fronte a questa operazione, in casa Udc (e non solo). Mugugni dei quali si è fatto portavoce Giuseppe Melazzo, che dopo alcuni “scontri” verbali in commissione Urbanistica con Scoglio, ha avviato le procedure per indire un referendum che chieda al Comune di uscire dalla Stu, sancendone, di fatto, lo scioglimento automatico. Il Pd si è già detto contrario, ma qui si va oltre il Tirone, oltre il Piano paesaggistico. C’è chi va oltre e intravede addirittura un antipasto di campagna elettorale in quanto sta accadendo oggi all’interno della scricchiolante giunta Buzzanca. Ecco perché, in questa situazione, sentire la voce del sindaco contribuirebbe a fare un po’ di chiarezza.

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