Policlinico contro Palazzo Zanca, riguardo la gestione dell'obitorio comunale: -non sono state pagate fatture per 620 mila euro-

Policlinico contro Palazzo Zanca, riguardo la gestione dell’obitorio comunale: -non sono state pagate fatture per 620 mila euro-

Policlinico contro Palazzo Zanca, riguardo la gestione dell’obitorio comunale: -non sono state pagate fatture per 620 mila euro-

martedì 09 Giugno 2009 - 09:56

A sollevare la questione i consiglieri Pergolizzi, Canfora, Trischitta, Melazzo, Guerrera e Carreri: temono che le cifre non siano state inserite nel previsionale 2009

Nuove grane o, se preferite, presunti debiti per Palazzo Zanca, messi in risalto in una interrogazione/esposto in procura da parte dei consiglieri comunali Nello Pergolizzi, Claudio Canfora, Giuseppe Trischitta, Giuseppe Melazzo, Domenico Guerrera e Antonino Carreri.

La vicenda riguarda la convenzione tra il Comune di Messina e il Policlinico che, firmata nel 2004, dava all’Istituto di Medicina Legale e delle Assicurazioni l’incarico di gestire l’obitorio comunale, presso i locali del Policlinico, per due anni: dal primo gennaio 2005 al 31 dicembre 2006 alla presenza di due dipendenti comunali con la qualifica di tecnici preparatori d’obitorio distaccati presso i locali del nosocomio.

Cifra dell’operazione, 155 mila euro annui, per un accordo rinnovabile di anno in anno. 

E’ il D.P.R. n.. 285 del 10.09.1990, in tema di Regolamento di Polizia Mortuaria che dispone che i comuni devono disporre di un locale per ricevere e tenere, in casi particolari (morte in abitazioni indatte a mantenere le salme, morte in pubblica via, oltre a tante altri obblighi di conservazione e deposito delle stesse) in osservazione per il periodo prescritto le salme di persone.

C’è da premettere, facendo un passo indietro, che il Comune, sprovvisto di tale “servizio pubblico obbligatorio”, autorizzò l’attivazione delle varie procedure per la fornitura di attrezzature per la camera mortuaria, celle frigorifere e tavolo anatomico per sosta salme ed autopsie per l’importo complessivo di 94.511,60 euro, di cui 70.708,11 per lavori a base d’asta e 23.803,49 per somme a disposizione dell’Amministrazione.

E si torna dunque al problema principale, con la Azienda Ospedaliera “Gaetano Martino” che avrebbe dovuto occuparsi di questi servizi, come ha fatto. Con il Comune che avrebbe dovuto pagare le fatture per la prestazione del servizio stesso, come forse non ha fatto, a detta degli scriventi.

“Il Policlinico – affermano i consiglieri – ha dunque sollecitato al Sindaco del Comune di Messina e per conoscenza al Sig. Procuratore Generale della Repubblica, il pagamento per canoni pregressi relativi al servizio di gestione obitorio comunale resi nel periodo 2005-2008, della somma complessiva di euro 620.000,00” (155 mila euro all’anno, per un servizio di 4 anni, gestito dall’A.O.U. “G. Martino” gestito ininterrottamente e svolto continuamente tutt’ora).

I consiglieri continuano dicendo che “l’A.O.U. “G. Martino”, nella stessa nota, chiede di provvedere tempestivamente a saldare dette pendenze nonché quant’altro dovuto anche a titolo di interessi ed accessori, avvertendo che in difetto adirà le vie legali onde ottenere il recupero del credito con evidente danno erariale a carico del Comune di Messina”.

“Alla luce del fatto – affermano i consiglieri – che detto servizio ed il conseguente debito, nonostante fossero ben noti al Comune di Messina, non sembrerebbero essere stati considerati nel bilancio di previsione 2009 (e sembrerebbe nemmeno nei precedenti bilanci), nonostante l’evidente incidenza sullo stesso e la presumibile sussistenza di un ulteriore debito fuori bilancio, con tutte le conseguenze immaginabili anche in termini di equilibrio finanziario”, chiedono al Sindaco Giuseppe Buzzanca e agli assessori Elvira Amata ed Orazio Miloro di conoscere l’effettiva rispondenza al vero di quanto sopra esposto, di conoscere quale sia il motivo per cui non si è ancora ottemperato al pagamento della fatture di cui sopra in favore dell’AOU “G. Martino” e soprattutto di conoscere se le somme siano state regolarmente censite ed iscritte nel bilancio di previsione 2009 (oltre che nei precedenti previsionali e consuntivi), oltre a voler capire il perché, a tutt’oggi, gli Uffici competenti non si siano attivati per disporre i necessari adempimenti per, a distanza di quasi 8 anni, gestire direttamente l’obitorio comunale all’interno del Gran Camposanto, per il quale sono stati destinati molteplici investimenti finanziari, sin dal lontano anno 2001, per quasi un milione di Euro.

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