Il porto -rinnovato-. Terminati i lavori di ampliamento della banchina Colapesce

Il porto -rinnovato-. Terminati i lavori di ampliamento della banchina Colapesce

Il porto -rinnovato-. Terminati i lavori di ampliamento della banchina Colapesce

lunedì 12 Aprile 2010 - 22:29

455 metri di superficie: spazi importanti per i flussi crocieristici in arrivo in città. Da ultimare la fase di collaudo. Quasi chiuso l’iter avviato nel 2005 dall’Autorità Portuale, già concentrata su altri interventi a Messina e Milazzo

Sono praticamente finiti i lavori di allineamento delle banchine Colapesce e Vespri, divenute ormai un’unica struttura da 455 metri con 8.000 di piazzale. Spazi importanti per i flussi crocieristici che con decisione puntano su Messina. A confermare il raggiungimento quasi definitivo del traguardo è il responsabile del procedimento per l’Autorità Portuale, l’ing. Massimiliano Maccarone: «Il verbale degli interventi è stato compilato, è stata anche asfaltata la parte di via Vittorio Emanuele interessata dai lavori. Resta la fase del collaudo, attualmente eseguita per un terzo». Solo la parte centrale è stata infatti verificata, mancano all’appello gli angoli destro e sinistro della banchina.

L’opera di ampliamento è stata appaltata nel dicembre del 2005 dalla stessa Autorità Portuale grazie ad un finanziamento ministeriale di 15 milioni di euro, aggiudicato nel luglio del 2006 dall’Ati guidata dalla Tecnis Spa e composta dalle imprese Cogip srl, Silmar srl e Sigenco Spa. La direzione dei lavori è stata invece affidata alla sezione di Messina del Genio civile Opere marittime, che ne aveva progettato la realizzazione fin dagli anni ‘90. Tortuoso il cammino che ha portato alla sua realizzazione, riuscita grazie al contributo di tutti i presidenti che si sono succeduti, da Vermiglio a Garofalo fino all’attuale, Dario Lo Bosco. Un percorso caratterizzato da difficoltà di carattere progettuale, amministrativo e anche giudiziario, ultima la sentenza del Tar dello scorso novembre con la quale è stato accolto il ricorso presentato dal raggruppamento composto dalla Trevi Spa di Cesena e dalla Demoter Spa di Messina avverso l’aggiudicazione dei lavori, formalmente annullati ma di fatto proseguiti (vedi articolo correlato in basso). Un faccenda che ha anche un peso economico non indifferente per l’Authority, che dovrà sborsare una quota importante per il risarcimento del cosiddetto “danno curriculare”, più le spese legali e quelle di consulenza tecnica.

Oggi è però giunto il momento di raccogliere i frutti di questo lungo iter. Esteticamente l’ampia superficie rappresenta un colpo d’occhio per chi percorre la cortina. Ancora più interessanti sono le prospettive per ciò che riguarda la già citata attività crocieristica. La possibilità di consentire l’attracco a più navi contemporaneamente, l’ampio spazio di manovra per quelle più grandi che sbarcheranno nel porto cittadino: “città mobili” lunghe fino a 333 metri.

Certo c’è ancora molto da lavorare sull’accoglienza ai viaggiatori e sui percorsi turistici cittadini studiati a misura di crocerista, ma la fine dei lavori sulla banchina insieme all’ultimazione delle piazzette tematiche rappresenta un segnale sulla via da continuare a percorrere.

Intanto a molti continua a non andare giù la scelta estetica di recintare il porto, così come quella amministrativa di negare l’accesso ai non addetti ai lavori, privando ad esempio molti cittadini della passione della pesca: «E’ stato deciso di utilizzare la superficie come area di lavoro – ci spiega ancora Maccarone -. Esiste quindi la necessità di fare in modo che vengano rispettate le condizioni di sicurezza, come previsto dagli standard internazionali. Carico e scarico di merci, salita e discesa di croceristi dai pullman, ordinaria attività portuale. Io faccio sempre l’esempio dall’aeroporto, anche lì non si può fare ciò che si vuole. Lo spazio già non basta per le attività del porto, anche per questo si è lavorato sull’ampliamento». La cittadinanza però, ha il diritto di potere godere dell’affaccio a mare, motivo per cui sarebbe giusto individuare un ideale spazio aperto anche per lo svolgimento dell’attività sportiva (pesca ma anche footing). «Sono d’accordo, un luogo naturale come potrebbe essere il Ringo (ma anche la cittadella fieristica, ndr) per accogliere le esigenze dei cittadini – continua Maccarone -. Prevedere una gestione comunale di un’area aperta al pubblico»

Aree magari da recuperare, come la zona falcata, sulla quale l’Autorità ha già dei progetti definiti ma per i quali attende un responso, in stand-by, in attesa che si sblocchi la vicenda Ente Porto. Un luogo da riqualificare per i messinesi e per i -forestieri-. Ma sono diversi gli interventi in fase di pianificazione o già in esecuzione. Manutenzioni di varia natura sul lungomare. A breve sarà completata l’opera di abbattimento dei muri che “chiudevano” l’ex gasometro. Bisognerà intervenire sulla cabina dell’Enel. Senza dimenticare i procedimenti strutturali per l’avvio del servizio Metromare (vedi articolo correlato) e le opere già avviate a Milazzo, come il dragaggio dei fondali, il completamento delle banchine nel tratto compreso tra largo Buccari (zona dove oggi approda la nave veloce per le Eolie) sino all’area antistante piazza Marconi (via Tonnara) e la realizzazione del pontile aliscafi sulla banchina Rizzo. (in photogallery altri scatti di Sturiale)

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