Presentato il piano ricognitorio sulle società Partecipate della Provincia. La prossima settimana la relazione verrà inoltrata alla Corte dei Conti

Presentato il piano ricognitorio sulle società Partecipate della Provincia. La prossima settimana la relazione verrà inoltrata alla Corte dei Conti

Presentato il piano ricognitorio sulle società Partecipate della Provincia. La prossima settimana la relazione verrà inoltrata alla Corte dei Conti

venerdì 30 Aprile 2010 - 14:34

Nei mesi scorsi la sezione di controllo per la Regione Siciliana aveva sollecitato l’Ente. Messo un punto al lungo lavoro avviato due anni fa da Bisignano: circa 60 le realtà collegate. Il prossimo passo è il piano di dismissione, da avviare prima del 31 dicembre 2010

La Corte dei Conti chiama, la Provincia stavolta risponde. Il nodo è quello delle Partecipate. La sezione di controllo per la Regione Sicilia sollecitava ormai da tempo la “relazione ex art.1, comma 166, legge finanziaria per il 2006 sul rendiconto 2008”. L’ultima richiesta di notizie e chiarimenti risale a due giorni fa (mercoledì 28), ma segue ad altre rimaste inevase come quelle del 9 marzo e del 2 febbraio (una risposta parziale era stata data l’11 novembre 2009, vedi correlato in basso). Questa mattina, presso la sala conferenze della Provincia Regionale, l’assessore Michele Bisignano, insieme al dirigente Antonino Calabrò, ha presentato l’atteso piano ricognitorio sulle società Partecipate, correlato dall’allegata relazione dirigenziale. Documenti che, per mano dello stesso dirigente, verrà inoltrati all’inizio della prossima settimana alla Corte dei Conti di Palermo, per ottemperare alle specifiche richieste per altro contemplate dalla legge finanziaria.

Come chiarito dall’assessore in sede di presentazione, si tratta di un atto dai connotati chiaramente amministrativi, che riassume e fa il punto su tutte le realtà collegate all’Ente provinciale, non solo società (come richiesto dalla Corte dei Conti), ma anche consorzi e associazioni di varia natura. Nella compilazione del “monitoraggio” avviato con l’insediamento dell’attuale Amministrazione (2008), sono stati riscontrati diversi ostacoli, su tutti il rintracciamento di notizie e documentazioni sui singoli soggetti e progetti, negli anni persi per incuria organizzativa e strutturale nei meandri dei vari uffici e dipartimenti.

Nel dettaglio è entrato il dirigente Calabrò, che dopo una premessa tecnico-legislativa sulle direttive da seguire nello svolgimento del lavoro attuale e futuro, si è soffermato sui risultati della ricerca. Sono 14 le società per azioni collegate alla Provincia: i cinque Ato Me rifiuti (Ato 1 Nebrodi, Ato 2 Barcellona, Ato 3 Messina, Ato 4 Taormina, Ato 5 Eolie), la Multiservizi, Progeta, Sogepat, Centro Mercantile (soc. consortile per azioni), Feluca, Sogas, Sviluppo Taormina Etna, Innovabic e Nettuno.

43 sono invece consorzi, associazioni ed enti di altra natura rintracciati: Ente Teatro di Messina (ricomprende l’Associazione Ente Teatro), il Consorzio di Ripopolamento Ittico, Ente Fiera Campionaria, Consorzio quarti, Associazione Nazionale Patti Territoriali (ANPACA), Consorzio Me.C.Tur, Centro per lo sviluppo del Turismo Culturale, Ente Porto, Unione Regionale delle Provinc Siciliane (Urps), Unione Province Italiane, Fondazione Piccolo Calanovella, Conservatori Riuniti – Fondazione Scandurra, Fondazione Sciacca – Baratta, Stazione Consorziale di Granicoltura, World Trade Centers (60 East 42nd Street – Suite 191 New York), Consorzio ceramiche di S.Stefano, Centro Internazionale di ricerche e studi penitenziari e sociologici penali e penitenziari, Gal Nebrodi, Gal Castell’Umberto Nebrodi (società consortile), Gal Valle Alcantara, Centro siciliano per le Ricerche Atmosferiche e di Fisica per l’Ambiente, Consorzio Apem, Consorzio Ricerca Filiera Carni – Dip. MO.BI.FI.CA. Sez. Zootecnica e Nutrizione Animale (Polo universitario dell’Annunziata, Messina), Consorzio Tutela del Limone Interdonato, Strade e rotte del vino, Consorzio Asi, Consorzio Federico II, Ups (Unione Comuni e Province Petrolifere Siciliane), Cas, Consorzio Intercomunale Patti, Istituto Nazionale di Architettura (INARC), Tecla, Lega Autonomie Locali, Associazione Internazionale permanente congressi della strada, Centro Neurologi, Coordinamento Enti Nazionali per la Pace, AICCRE, Ente Parco dei Nebrodi, Parco Fluviale dell’Alcantara, Arco Latino, Uncem, Iacp, Tao Arte.

La Provincia ha inoltre cittadinanza di diritto nel Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi di Messina e nell’Autorità Portuale, nonché nella Camera di Commercio.

Alcune realtà mancano all’appello, come Confidi. Tante sono quelle “inutilmente” presenti, troppe, improduttive per il territorio, in alcuni casi addirittura rilanciate nonostante in questi anni non abbiano prodotto niente. “Alcune in passato composte da quattro amici con specifici fini”, così come le ha definite Pippo Rao, consigliere del Pd stamattina presente, che in questi mesi ha sollecitato a più riprese un riordino definitivo.

Per ciascun “soggetto” indicato nell’elenco, l’Ufficio apposito ha predisposto una scheda informativa, riportante i dati essenziali delle entità partecipate, quali l’indicazione della quota di partecipazione, le risultanze di bilancio, le somme erogate e le finalità (su alcune di queste in passato abbiamo puntato la lente, su altre lo faremo nei prossimi giorni). Un lavoro di compilazione lungo, considerando che ad ogni scheda fa capo un fascicolo nel quale è racchiusa la storia della partecipazione, ma che come detto non tutto il materiale si trovava nello stesso faldone e per reperirlo ci si è dovuti rivolgere ad altri uffici. Calabrò ha poi aggiunto che anche per questo, il piano potrebbe ancora subire modifiche e aggiunte. Nuove carpette magari ritrovate così come accaduto qualche settimana fa, precedentemente abbandonate e non catalogate.

Questa mattina intanto, poco prima della conferenza stampa, si è tenuta una conferenza dei capigruppo alla quale hanno partecipato in pochi, nel corso della quale Bisignano ha illustrato in somme linee ai consiglieri i contenuti dello screening, inviando poi ai singoli gruppi le schede e la relazione del dirigente. Come lo stesso assessore ha spiegato, questa -presentazione- delle Partecipazioni è solo il primo passo di un percorso più lungo. Il fine non era infatti l’avvio delle valutazioni, cosa che avverrà nei prossimi mesi. Al piano ricognitorio dovrà seguire il piano di dismissione, le cui procedure saranno avviate prima del 31 dicembre 2010, mentre l’intero iter potrà chiudersi anche successivamente. Nel concreto la giunta presenterà una proposta di delibera al Consiglio provinciale, contenente il piano di fuoriuscita dalle diverse realtà collegate all’Ente. Una volta approvato bisognerà poi procedere all’analisi di singoli atti, supportati da valutazioni tecnico-legali e orientati a sancire l’utilità e la possibilità tecnica della definitiva chiusura del rapporto tra la Provincia e le singole società (e in alcuna casi si presume la scomparsa, in quelle in cui è solo Palazzo dei Leoni a mantenerle in vita).

Come si capirà, un processo che si annuncia ancora molto lungo e ricco di insidie. Oltre alle eventuali valutazioni di opportunità, rapportate ai risultati raggiunti, esistono infatti tutta una serie di interessi distrettuali, partitici o personali, legati a fattori economici e ai posti di sottogoverno, che potrebbero di volta in volta bloccare l’iter di uscita dalle diverse realtà, pur se riscontrata l’improduttività e la pesantezza per le casse dell’Ente delle stesse. Da questo punto di vista, la giunta prima e il consiglio poi avranno il compito di assumersi le connesse responsabilità. (foto Sturiale)

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