Pretura di Taormina: andata deserta l'asta odierna. Ma ci sarebbe l'interesse di un imprenditore

Pretura di Taormina: andata deserta l’asta odierna. Ma ci sarebbe l’interesse di un imprenditore

Pretura di Taormina: andata deserta l’asta odierna. Ma ci sarebbe l’interesse di un imprenditore

giovedì 15 Aprile 2010 - 14:29

Si tratta di un messinese già attivo nella zona nel settore turistico-alberghiero. Rigettato il ricorso del Comune jonico che si era appellato alla rinnovata volontà di utilizzare l'immobile, destinandolo a fini di pubblica utilità. Prevista una nuova asta con base ribassata. Occhio alle ripercussioni politica legate a TaoArte

E’ andata deserta l’asta per l’aggiudicazione della Pretura di Taormina, tenutasi questa mattina a Messina presso lo studio del notaio Pasquale Contartese, professionista delegato alla vendita. L’immobile dunque, e il riferimento è ai 308 mq del primo piano, non è ancora stato rilevato da nessun nuovo acquirente, anche se pare ci sia l’interesse di un imprenditore messinese già attivo nella zona nel settore turistico-alberghiero. Probabile dunque che l’operazione alla fine vada in porto e che si stia solo cercando di far scendere ulteriormente il prezzo. La base per l’asta odierna era stata fissata in 1.515.000 euro, con rialzo minimo di 15 mila. Prevista una nuova asta con base fissata ad un importo inferiore. Ieri la seconda sezione civile del Tribunale di Messina aveva respinto il ricorso presentato la scorsa settimana dal comune jonico, mirato ad ottenere la sospensiva della vendita. Le motivazioni sostenute dall’Amministrazione taorminese erano collegate alla volontà di sfruttare per fini di pubblico servizio l’immobile, ma tale scelta, secondo il giudice, sarebbe stata presa solo successivamente al momento in cui è stata riscontrata la pignorabilità e comunque l’effettiva nuova destinazione non sarebbe stata documentata.Ricordiamo che la vendita della Pretura è legata ad un contenzioso tra Palazzo dei Giurati e un’azienda messinese, a cui ha fatto seguito un decreto ingiuntivo per un milione e 200mila euro.

Una vicenda, quella della vendita della pretura di Corso Umberto, che per il comune di Taormina ha anche i suoi bei risvolti politici. Lo statuto della nascente Fondazione TaoArte infatti, prevede che i -fondatori iniziali-, tra i quali appunto il comune di Taormina, per aderire dovranno provvedere al conferimento di un apporto patrimoniale. E la giunta Passalacqua aveva proprio individuato in quell’immobile la il bene da conferire alla Fondazione. Una circostanza che mischia ancora di più le carte. Dal Comune di Messina non giunge ancora alcuna notizia circa un possibile conferimento. Alla Provincia Regionale si discute del passaggio in dotazione dei locali di via Fazzello, con la delibera in pista di lancio in commissione che dovrà però passare dal consiglio tramite contestuale presa d’atto della -delibera della discordia-, quella ciò firmata dalle singole giunte e che prevede la trasformazione da Comitato e Fondazione.

La polemica politica con la Regione sembra al momento sopita, ma il mancato definitivo decollo dell’operazione firmata Ricevuto-Buzzanca, potrebbe nuovamente fare salire in cattedra l’assessore Nino Strano, sempre con il cannocchiale in mano puntato su Taormina.

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