L’europarlamentare questa mattina a palazzo Zanca ha presentato le sue liste che appoggeranno la candidatura del senatore alla segreteria regionale: struttura “democratica” interna, dialogo con le forze sociali esterne e alleanze con altre forze politiche la ricetta del suo progetto
Dopo la visita in città di ieri del candidato alla segreteria regionale del Pd, Giuseppe Lumia, questa mattina a palazzo Zanca l’europarlamentare Rosario Crocetta (foto Sturiale) ha presentato la sua lista che supporterà proprio l’ex magistrato nelle “elezioni interne” che si terranno questa domenica. L’ex sindaco di Gela ha ripercorso in grosse linee gli argomenti affrontati dal senatore. «Il nostro obiettivo è rinnovare la Sicilia – ha esordito -, ma prima dobbiamo rinnovare il partito con quella che io ho voluto fortemente definire “rivoluzione democratica”. Liberarci dalle contraddizioni interne, eliminare le oligarchie che non garantiscono un dibattito aperto e democratico. Dobbiamo camminare in direzione di un partito che si organizza, che abbia una struttura, che non sia “liquido”, ma che allo stesso tempo sia aperto alla società e dialoghi con tutti, con le associazioni, con i lavoratori, con i non iscritti, con chi crede in una Sicilia autonoma rispetto alle scelte calate dall’alto».
Crocetta spiega poi che la lista da lui presentata a sostegno di Lumia, non è un solo contenitore di nomi e di voti ma rappresenta un progetto politico al quale si vuole dare continuità dopo la sua elezione e quella di Rita Borsellino a Bruxelles: «Non vuole essere un’operazione per costruire una corrente. Pensiamo ad un Pd nuovo in cui un candidato locale non debba necessariamente avere un referente nazionale e da esso essere “coperto”».
Poi il deputato europeo si sofferma sulle possibili alleanze con altre forze politiche: «Ritengo che sia impensabile puntare a governare il Paese da soli, seguendo un modello americano che in Italia risulta poco adattabile. Ho apprezzato chi ha parlato di bella esperienza facendo riferimento all’Ulivo. Dobbiamo guardare ad alcune realtà di centro, dialogare ad esempio con l’Italia dei Valori di Di Pietro, che racchiude al proprio interno alcuni elementi importanti che devono far parte della nostra piattaforma. Certo si devono evitare alcuni episodi, come le accuse al Capo dello Stato». Ma per Crocetta non vanno trascurati anche i rapporti con le forze che stanno più a sinistra.
Sul piano dei rapporti politici, passaggio anche sull’Udc: «Una cosa è l’Udc di Casini, un’altra l’Udc siciliano, quello di Cuffaro, Romano, Antinoro». E sul Mpa: «Non vogliamo lasciare il concetto di autonomismo siciliano a Lombardo, a chi in passato ha fatto addirittura alleanze con la Lega Nord. Lo “sfidiamo” sulla riforma sanitaria, sulla lotta alla mafia, su una legge vera che regolamenti gli appalti, sullo snellimento delle pratiche burocratiche. Crediamo in autonomismo che sia forza e fonte di sviluppo e non di sottomissione o subalternità».
Punto finale sul Ponte sullo Stretto: «La solita risposta di Berlusconi nei momenti di difficoltà. Una minaccia più che una promessa». Poi chiusura con il motto: “Prima di tutto la Sicilia”. (Correlati in basso gli ultimi articoli sulle primarie del Pd).