L’ex deputato regionale, accompagnato da Tito Costa e Pippo Molonia, ha parlato a Messina della sua visione del Partito Democratico: no alla ricorsa del modello mediatico di Berlusconi, sì alla concretezza. Sulle alleanze si segua una linea univoca
A due giorni dalla chiusura del cerchio intorno alle Primarie del Pd, ha sancito la fine del calendario di appuntamenti Bernardo Mattarella, oggi in città per presentare la sua mozione per la segreteria regionale del partito. L’ex deputato all’Ars, affiancato da Pippo Molonia e Tito Costa, rispettivamente coordinatore provinciale e componente l’esecutivo regionale della mozione Bersani-Mattarella, ha parlato del presente e del futuro del Partito Democratico nella sala commissione della Provincia regionale.
«Il Pd è nato come un ottima intuizione, con prospettive importanti, ma al di là della primarie non si è costruito granché, dimostrando poco nella pratica quotidiana – ha esordito. La prima cosa che va chiarita è che alcuni rappresentati non sono in grado di dare carattere di discontinuità ai metodi politici». E’ questo invece il tipo di modello di partito che disegna Mattarella: «Basta con il cercare di rincorre mediaticamente Berlusconi – ha continuato -, pensiamo ai fatti concreti. Anche quella di Franceschini di designare un eventuale vicesegretario di colore, Touadì, sembra più uno spot che una vera presa di posizione. Diciamo no ad iniziative estemporanee che seguono le orme dell’altra sponda politica. Le realtà che compongono il Pd hanno storicamente avuto un tipo di approccio diverso, dobbiamo ambire ad essere un partito sempre più di massa che affronta i veri problemi della gente. Una realtà solida e robusta».
Mattarella punta l’indice anche sulle alleanze che il partito dovrà stabilire nelle prossime competizioni elettorali: «Sono dell’idea che deve essere decisa una linea e deve essere seguita sul territorio a tutte le latitudini. Bisogna chiudere la stagione del bipartitismo e riaprire quella del bipolarismo e degli accordi tra forze “affini”, nella quale noi dovremo guardare al centro come a sinistra. Le alleanze devono essere però stabilite nella fase pre-elettorale e non in corso d’opera». Il candidato alla segreteria fa chiaro riferimento ad alcune realtà siciliane. Come quella di Termini Imerese, dove in giunta ci sono componenti che sarebbero stati designati da Giuseppe Lumia insieme ad altri che fanno riferimento al sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Gianfranco Micciché. O alla giunta regionale, dove un assessore sarebbe stato indicato a titolo personale sempre da Lumia. Ma Mattarella ne ha anche per la Borsellino: «Non si può usare il partito come un taxi. L’europarlamentare non è iscritta, non ha partecipato al congresso, ma presenta una lista con impresso il suo nome a sostegno di Lupo. Dico no ad un “impegno part-time”».
Poi un commento proprio sulle primarie: «Parliamo di mozioni, non di candidati candidato. Lo facciamo perché ognuno di noi incardina un progetto e lo rappresenta. E’ un momento importante che accentua i rapporti tra gli iscritti, la base e i dirigenti del partito. In queste ultime settimane il confronto tra le mozioni è stato acceso e vivace, così come è giusto che sia. Chiusa questa fase però, bisognerà pensare all’unità del partito e alla crescita dello stesso». (In basso gli ultimi articoli sulle Primarie)