Previti, Calabrò, Contestabile, Muscolino e Capurro hanno sottoscritto una proposta di delibera per salvare il servizio idrico pubblico
L’acqua è un bene comune essenziale ed indisponibile e come tale va riconosciuto e garantito a tutti.
Parte da questa premessa la proposta di delibera contro la privatizzazione dell’acqua che domani arriverà in Consiglio Comunale. Promotori dell’iniziativa sono: il presidente del Consiglio comunale Pippo Previti(NELLA FOTO), i consiglieri del Pd Felice Calabrò e Simona Contestabile, il consigliere e vice commissario cittadino dell’Udc Giorgio Muscolino e il capogruppo pro-tempore del Pdl, Pippo Capurro .
Secondo i cinque esponenti politici, i Comuni, in quanto responsabili dell’igiene e della salute dei cittadini, non possono essere privati di usufruire di un servizio pubblico essenziale qual è appunto quello idrico.
L’acqua – sostengono – deve essere considerato un bene comune e pubblico e non può diventare una merce meramente condizionata dal mercato e dal profitto.
La cessione della gestione dell’acqua ad un soggetto privato – scrivono nella proposta i cinque componenti del Consiglio comunale – non è certamente in grado di garantire investimenti e qualità del servizio soprattutto in zone scarsamente popolate. Affidare ad un soggetto privato la gestione del servizio idrico potrebbe quindi comportare il rischio di un aumento delle bollette a fronte di un peggioramento del servizio ed un blocco degli investimenti per ammodernare reti obsolete su cui non si investe da anni.
La gestione dell’acqua – evidenziano ancora Previti, Calabrò, Contestabile, Muscolino e Capurro – è un settore vitale in cui deve essere garantito senza esitazioni il controllo pubblico.
Domani mattina il Consiglio comunale, che tornerà a riunirsi alle 11, sarà quindi chiamato ad esprimersi su un argomento particolarmente delicato,che sta a cuore a molti cittadini.
Se il Civico Consesso darà il via libera, la delibera verrà successivamente trasmessa a Palermo, a supporto delle iniziative di cui si sono resi protagonisti anche altri Comuni siciliani.