A renderla operativa il Consiglio Provinciale, che riconferma la deliberazione di istituzione datata 2006. Dovrà dialogare con la commissione del Comune di Messina e con la società “Stretto di Messina”. Maggioranza e opposizione d'accordo, solo Andaloro (Prc) vota no
Il Consiglio provinciale, nella seduta odierna, riconfermando quanto stabilito nella deliberazione n.64 del 13/07/2006, ha votato l’istituzione di una -Commissione speciale di studio sulla questione Ponte sullo Stretto di Messina e di studio delle problematiche relative al trasporto pubblico e privato, sia civile che commerciale, nell’area dello Stretto-. Ciò al fine di avviare un propositivo confronto sulle tematiche che interessano l’area tra Messina e Reggio Calabria, alla luce della volontà manifestata dal Governo nazionale, di avviare, in tempi brevi, le procedure per la realizzazione del Ponte.
La Commissione di studio sarà composta dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio
provinciale e da un componente per ogni gruppo costituito all’interno del Consiglio stesso. Per il proprio funzionamento, la Commissione osserverà le norme vigenti nel -Regolamento delle Commissioni permanenti di studio e di consultazione della Provincia regionale di Messina-. Per quanto riguarda la trattazione economica, la partecipazione ai lavori della costituita Commissione di Studio dovrà farsi riferimento a quanto previsto per la partecipazione alle Commissioni Permanenti di studio e di consultazione della Provincia Regionale di Messina.
La costituzione della Commissione è stata votata sia dalla maggioranza (assente buonaparte del Pdl) che dall’opposizione. Contrario solo Francesco Andaloro del Prc. Ha espresso voto favorevole anche anche il Pd, che è intervenuto in aula attraverso la voce di Pippo Rao: “E’ giusto confrontarsi indipendentemente dalle posizioni dei partiti – ha esordito il segretario provinciale. La nostra mi sembra abbastanza chiara. Siamo consapevoli che le forze di minoranza hanno il dovere di essere vigili e attente su ciò che intorno al Ponte si muoverà. Se si dovesse fare che si faccia nel miglior modo possibile, perché intorno a quest’opera è stata costruita una mitologia che impedisce di immaginare un modello alternativo di sviluppo”. Per il governo appare però prioritario: “Se i lavori cominceranno bisognerà evitare che rimangano a metà. Necessario sarà dare delle risposte ai cittadini e a quell’indotto industriale e commerciale che vede in quest’opera un’opportunità e un’occasione. Anche se i numeri che mostra la società Stretto di Messina non sono quelli reali”.
Ma Rao parla anche di modello Messina: “Gran parte degli edifici pubblici della nostra città è a rischio sismico, quindi sarebbe più giusto investire delle risorse per mettere in sicurezza le aree in cui trascorriamo la nostra vita. Sono diversi anche i problemi legati ai collegamenti, come ad esempio la vicenda paradossale della Metropolitana del Mare, che non porterà benefici per i pendolari e non risolverà il problema dell’attraversamento tra Messina e Reggio Calabria. La nostra città deve tornare ad appropriarsi del mare, con un modello integrato di trasporto veloce di persone e merci e dei porti che funzionano. Non siamo una città turistica. Possiamo viveve di servizi all’attività turistica”.
Per Rao la Commissione dovrà avere gli strumenti per integrarsi con quella su “Ponte e Piano Strategico” istituita presso il Comune di Messina e con gli uffici tecnici dei due Enti, oltre che con la società Stretto di Messina. (“Non si diventi i figli minori dei nostri colleghi del Comune di Messina”, ha commentato)
Ritiene che il Ponte sullo Stretto possa divenire invece un’attrazione turistica il consigliere dell’Mpa Roberto Gulotta, ma si è detto favorevole alla Commissione, così come Antonino Muscarello (“attenzione alle infiltrazioni mafiose”) e Giuseppe Galuzzo.