Il progetto punta all’individuazione di un sistema infrastrutturale integrato su vaste aree. E’ stato lanciato dalla Provincia di Catania nel 2008, vi avevano aderito tanti enti locali siciliani e Reggio Calabria, ma mancava la nostra città, che avrebbe perso un’importante occasione anche in termini economici
Incontro importante questa mattina a Palazzo dei Leoni, nel corso del quale è stato sancita l’adesione della Provincia di Messina al Progetto Log-In-Med (Logistica Integrata del Mediterraneo), progetto lanciato dalla capofila Provincia di Catania e che vede coinvolti tanti altri enti della Sicilia, della Calabria e del Centro-Nord. Si tratta di un’idea di pianificazione per i cittadini, per le imprese, per il “sistema Paese”, che nasce con l’obiettivo di assicurare, attraverso la definizione di un sistema integrato della logistica in aree vaste (infrastrutture e sistemi di trasporto intermodale di prodotti ), la garanzia di un’accessibilità diffusa capace di annullare la conflittualità sub-regionale e di assicurare maggiore coesione interna al fine di garantire la massima competitività locale in un circuito molto più ampio.
Un progetto lanciato nell’aprile del 2008, al quale avevano aderito buona parte della Sicilia Orientale e Reggio Calabria, mentre Messina fino ad oggi era rimasta a guardare. Per l’ennesima volta. Una grave buco, anche perché il budget economico complessivo ammonta a 5 milioni e 600 mila euro, in buona parte proveniente da finanziamenti europei. Con la candidatura al Fondo nazionale “Elisa” gestito dal Dipartimento per gli Affari regionali della Presidenza del Consiglio. Questi gli Enti che fino ad oggi hanno aderito all’iniziativa:
AREA SUD. Sicilia S-E: Prov.reg. Catania (proponente e pilota), Prov.Reg. Siracusa, Prov.Reg. Ragusa, Prov.Reg.Enna, Prov.Reg.Caltanissetta, Prov.Reg.Messina, Comune di Gela. SICILIA N-O. Unione Bassa Val del Torto.
Provincia di Reggio Calabria
AREA CENTRO NORD. Umbria: Comune di Terni (Pilota), Città di Castello, Comune di Foligno. Marche: Comune di Ancona, Comune di Jesi. Toscana: Comune di Livorno. Liguria: Comune di Genova.
Regioni cofinanziatrici: Siciliana, Lazio, Umbria, Marche, Toscana.
Tornando all’incontro di stamattina, diversi i soggetti che hanno partecipato al confronto avviato sulla base del piano illustrato dal dirigente del Dipartimento Pianificazione Strategica della Provincia di Catania Giovanni Calì. Tra questi l’Assessore provinciale Michele Bisignano e il dirigente alla Pianificazione Francesco Alibrandi, il presidente di Confindustria Messina Ivo Blandina, il presidente dell’Oice di Confidustria Franco Cavallaro, il Dirigente Tecnico dell’Autorità Portuale Francesco Disarcina, il componente dello staff tecnico del Piano Territoriale provinciale Pino Falzea e il coordinatore del Comitato Interistituzionale Comune/Provincia Santi Trovato.
“Abbiamo accolto con piacere la volontà della Provincia di Messina, trasmessa ai principali portatori d’interessi che possono legarsi al progetto – ha affermato il dirigente catanese Giovanni Calì -. Tra questi sicuramente l’Associazione degli industriali, nell’ottica della produzione e l’Autorità Portuale, nell’ottica della distribuzione”. Ma non solo: “All’adesione della Provincia faremo seguire il coinvolgimento di altri enti locali, come ad esempio di comuni del territorio che possono essere interessati al piano – continua l’assessore alla Pianificazione Strategica Michele Bisignano. Bisognerà mettere a confronto strumenti e proposte nel settore della logistica in modo da inserire tutto nel progetto”. Un discorso che verrà riaperto a settembre, quando le parti si incontreranno nuovamente e si confronteranno sulla base dei ‘modelli’ già esistenti: il piano territoriale provinciale, il piano Asi, il piano regolatore del Porto, in piano territoriale del Comune di Messina e di altri eventuali comuni interessati. Il tutto per creare un disegno organico ed il meno ‘frastagliato’ possibile. “Un disegno che deve guardare ad ampio raggio – conclude Bisignano. I piccoli scenari vanno messi alle spalle, così anche l’area dello Stretto deve puntare ad avere un ruolo da protagonista guardando a scenari nuovi caratterizzati dai Paesi emergenti, come quelli dell’Africa del Nord che si affacciano sul Mediterraneo. Area vasta, infrastrutture, globalizzazione”.