Il consiglio provinciale produce un documento che impegna Ricevuto. In disaccordo l’Mpa, che aveva proposto il testo, ma chiede la determinazione delle cifre e degli interventi da attuare. Neanche l’ombra delle forme di protesta clamorose annunciate e intanto continua a cadere il numero legale
Il consiglio provinciale ha prodotto questa mattina un documento sulla grave situazione di emergenza ambientale in cui versa parte del territorio messinese a seguito del maltempo del 16 e del 24 settembre. Previsti alcuni provvedimenti, considerato l’ingente numero di strade provinciali danneggiate e i disagi che tutt’oggi portano le comunità della zona jonica e tirrenica, a rischiare l’isolamento con i maggiori centri e quindi con le strutture ospedaliere. In sostanza si impegna il Presidente della Provincia Regionale, Nanni Ricevuto, a reperire risorse in bilancio, da individuare in occasione della discussione della manovra di riequilibrio, da destinare ai lavori di ripristino delle strade provinciali interessate ai fenomeni alluvionali, nonché per i lavori di manutenzione urgenti ed indifferibili, volti a prevenire l’aggravarsi della situazione esistente, impegnando all’uopo tutte le risorse umane dell’Ente, in conformità alle mansioni tecniche attribuite agli stessi. In pratica si procederà, nelle prossime 24 ore, ad un ricognizione sulla Manovra cercando di individuare quelle somme che quasi certamente non verranno attivate, indirizzandole così al capitolo “manutenzione ordinaria e straordinaria viabilità”, che al momento ha in dotazione solo 78 euro. Una situazione paradossale, più volte evidenziata dal presidente della III commissione consiliare Pippo Lombardo.
E’ stata inoltre sollecitata la convocazione immediata di un tavolo di contrattazione con l’Anas, il Cas e la Protezione Civile regionale e nazionale, al fine di valutare in maniera concreta tutte le misure straordinarie ed urgenti da prendere in favore delle popolazioni colpite dagli eventi calamitosi, già occorsi negli anni 2008 e 2009.
Il documento, sottoscritto da tutti i gruppi consiliari con la sola eccezione dell’Mpa, verrà trasformato in ordine del giorno suppletivo e poi discusso e votato in una seduta che verrà convocata per mercoledì. Oggi invece è caduto il numero legale al momento del prelevamento di un debito fuori bilancio e del punto 16 che prevedeva proprio la ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi e il riequilibrio del Bilancio di Previsione esercizio 2009 e Pluriennale 2009/2011. Tante parole, ma poi al momento di agire, come spesso è accaduto fino ad oggi, risultano essere pochi quelli veramente “presenti”
Piccole schermaglie in aula nel corso del dibattito, per il quale era stato previsto un intervento di tre minuti per ogni capogruppo. Parole accese quelle di Pino Galluzzo della GdL, che ha duramente attaccato alcuni dirigenti rei di non aver ancora risposto alle sue richieste presentate negli ultimi mesi. «Preferisco non destinare più risorse, se non so come verranno impiegate», ha sbottato il capogruppo, che ha poi invitato gli stessi dirigenti, insieme agli assessori di riferimento e al Presidente della Provincia a recarsi in aula per rispondere alle istanze del consiglio. Come detto non hanno sottoscritto il documento i consiglieri dell’Mpa, Roberto Cerreti, Roberto Gulotta, Rosy Danzino Bonomo e Antonino Previti; documento che tra l’altro proprio gli autonomisti avevano prodotto. La decisione, come hanno poi motivato, è stata presa a seguito della conferenza dei capigruppo: «Partendo dal presupposto che difficilmente gli ordini del giorno proposti in maniera straordinaria trovano un seguito da parte dell’Amministrazione attiva, come avvenuto per tutti gli ordini del giorno e le mozioni dove si prevedeva un impegno del Presidente, appare inopportuno che nell’impegno del documento proposto oggi all’aula si siano avanzate richieste generiche e non indirizzate specificatamente a quelle criticità che hanno colpito le diverse realtà della provincia messinese».
«È inammissibile che un documento che rischia di non trovare seguito amministrativo – ha commento Roberto Cerreti -, non assolva almeno al ruolo di promemoria istituzionale di quelle necessità improcrastinabili per il quieto vivere dei cittadini del nostro territorio, rischiando di diventare solo un momento mediatico e propagandistico per far notare all’esterno l’interessamento, purtroppo non costruttivo, del Consiglio Provinciale. Opportuno invece sarebbe stato impegnare il Presidente Ricevuto, indicando le cifre da sottoporre a variazione di bilancio da destinare alle urgenze del territorio, oltre ad auspicare la realizzazione di un tavolo tecnico congiunto tra Provincia Regionale di Messina, Anas, Cas e la Protezione Civile Regionale, indicando però le caratteristiche degli interventi e delle misure straordinarie ed urgenti da adottare sul territorio in favore delle popolazioni colpite da tali eventi calamitosi, quali l’eliminazione del pedaggio autostradale, l’ultimazione dell’iter per l’avvio dei lavori di sistemazione e messa in sicurezza della S.S. 113 nei pressi della località Capo Skino in Gioiosa Marea, e quella serie di interventi indifferibili in considerazione delle criticità createsi a seguito degli eventi alluvionali che hanno colpito la zona jonica della provincia di Messina».
Delle possibili e annunciate forme di protesta clamorose neanche l’ombra. Quelle che probabilmente avrebbero davvero portato l’attenzione sull’emergenza che sta vivendo la provincia di Messina. L’unico che sembra crederci ancora è il capogruppo dell’Udc-D’Alia, Matteo Francilia: «Chiedendo un semplice stanziamento di risorse rischiamo di aspettare invano così come è accaduto lo scorso anno per Falcone – ha affermato il consigliere. Dobbiamo fare sentire la nostra voce presso il Governo Nazionale. E’ l’unica soluzione percorribile».