Il Partito Democratico critica l'atteggiamento della maggioranza, rea di pensare ai singoli interessi di collegio e di essersi dimenticata dell'urgenza temporale per accedere ai finanziamenti. Rao: -Il rischio di una nuova Giampilieri-. Intanto gli uffici studiano possibili interventi sulla delibera
Prima di tornare a discutere del Piano strade provinciali in Consiglio, bisognerà aspettare almeno la prossima settimana. Ma l’argomento, dopo quanto accaduto negli ultimi tre giorni, tiene ancora banco a Palazzo dei Leoni, dove questa mattina il Pd nel corso di una conferenza stampa ha voluto rendere noti alla cittadinanza i contorni politici della vicenda. La posizione del Partito Democratico sulla delibera è stata chiara fin dal principio, ed è stata oggi ribadita da Pippo Rao: -Pur contestando il mancato coinvolgimento dei consiglieri – spiega -, ai quali non è stata inviata alcuna documentazione in commissione per svolgere il loro legittimo ruolo di controllo, per senso di responsabilità, anche dopo i solleciti e le dichiarazioni di urgenza dell’assessore, saremmo stati disposti a votare subito la delibera per avere maggiori speranze di potere accedere ai finanziamenti nazionali e regionali- (52 milioni di fondi ministeriali e 15 di quelli Por-Fesr). Ed invece l’atteggiamento della maggioranza ha fatto saltare i nervi all’opposizione.
Il Piano, approvato nel 2008 e già rispedito al mittente dall’Assessorato regionale Lavori Pubblici per anomalie tecniche e procedurali, viene infatti rimodulato e dopo essere passato in commissione, approda in consiglio. In aula deve -affrontare- dapprima la pregiudiziale del presidente della commissione stessa (la III), Pippo Lombardo, poco convinto delle decisioni degli uffici soprattutto in merito all’inclusione di un intervento (il n.14 Patti-S.Piero Patti) e l’esclusione di un altro (il 40, Intercomunale Nizza-Fiumedinisi), entrambi oggetto di osservazioni della regione. Questione -risolta- solo dopo una -visita- dello stesso Lombardo insieme a Nanni Ricevuto a Palermo presso il Dipartimento Regionale delle Infrastrutture. Poi il caos di ieri: il Pd che chiede di prelevare e votare la delibera o in alternativa un intervento del presidente dell’Ente per spiegare quanto emerso dall’incontro; il centrodesta che sollecita il rinvio della trattazione su sollecitazione dello stesso Ricevuto; il clima che diviene infuocato sotto la pressione del sindaco di Fondachelli Fantina, che reclama l’immediata approvazione del Piano minacciando di occupare l’aula e arrivando a bloccare per qualche minuto i lavori. Un fatto gravissimo ma che rende l’idea di quanto tesa sia l’atmosfera.
-Non entriamo nelle questioni tecniche – continua Rao -, i dirigenti hanno stilato un elenco di priorità seguendo determinati criteri, pur se ribadisco che non abbiamo avuto neanche modo di controllare alcuna documentazione. Ma la questione politica è pesante perché quanto sta accadendo è il segnale evidente di interessi di bottega che vengono anteposti a quelli della collettività. Ognuno pensa al suo ‘orto elettorale’ dimenticando che di mezzo c’è la sicurezza delle strade e dei cittadini-. Il segretario provinciale del Pd lancia poi un allarme ‘forte’: -Non vorrei che accadesse quanto verificatosi con Giampilieri, quando risorse furono state destinate ad altri territori per mere indicazioni politiche con i risultati che tutti abbiamo visto purtroppo-. Dunque un no secco all’influenza della politica sugli aspetti tecnici.
Sulle sospette -ingerenze di collegio- insiste anche Giuseppe Grioli: -Quando da neo eletti ci trovammo a dovere approvare in fretta e furia la prima ‘edizione’ del piano, presentammo diversi emendamenti ma ci fu detto che il Piano, anche per i legami con altre delibere come il Triennale opere pubbliche, doveva essere approvato nella forma in cui si trovava – afferma il consigliere -. Adesso? Non vorremmo che quanto detto fosse rimangiato. Perché se una linea c’è, deve essere seguita da tutti-. Un discorso che vale anche per i ‘tempi’: -L’attestazione formale ed ufficiale dell’Amministrazione Ricevuto a trattare con carattere d’urgenza la delibera del Piano, pena il rischio di perdere i finanziamenti e comunque lasciare il territorio privo di questa grande opportunità, ha praticamente costretto la commissione ad esitare quasi a scatola chiusa il Piano di programmazione, avendo avuto rassicurazioni in merito alla correttezza, alla legittimità ed alla valutazione delle reali necessità del territorio – conclude Rao -. Adesso questa urgenza sembra venuta meno, nonostante da mesi la Provincia avrebbe dovuto già adempiere ai dettami posti dalla normativa ed ai rilievi della Regione-.
Come detto la questione tornerà presumibilmente in consiglio la prossima settimana, ma si continua a lavorare. Dall’incontro di Palermo sembra essere emersa una conferma circa le osservazioni sui due interventi, dunque gli uffici starebbero studiando le contromosse tecniche da prendere. Se cioè modificare, anche attraverso un emendamento in consiglio (per evitare che la delibera venga ritirata), quanto previsto sull’intervento 40 o includere anche il 52, pista al momento decisamente meno percorribile. Ma non è escluso che tutto posssa rimanere così com’è. Intanto novità importanti potrebbero arrivare anche sul fronte politico, riguardanti la composizione della terza commissione. (Correlati in basso ultimi articoli sull’argomento)