Rao:«Ridurre il numero degli assessori provinciali». Ricevuto:«Il taglio dal 2010 solo per gli organi per cui è previsto il rinnovo»

Rao:«Ridurre il numero degli assessori provinciali». Ricevuto:«Il taglio dal 2010 solo per gli organi per cui è previsto il rinnovo»

Rao:«Ridurre il numero degli assessori provinciali». Ricevuto:«Il taglio dal 2010 solo per gli organi per cui è previsto il rinnovo»

martedì 04 Maggio 2010 - 13:05

L'esponente del Pd fa riferimento alla normativa ma anche alla necessaria riduzione della spesa degli enti. E nel confronto con le altre province: Messina 15, Palermo 12, Catania 10. Il presidente risponde con quanto specificato dalla legge Finaziaria

La riduzione del numero degli assessori provinciali presenti in giunta. E’ quanto chiede oggi il consigliere del Pd, Pippo Rao al presidente di palazzo dei Leoni, Nanni Ricevuto. «Nell’ottica di una politica seria di risparmio e razionalizzazione dell’Ente che governa, in occasione del Bilancio di previsione 2010 – scrive il consigliere del Pd -, riduca gli Assessori della propria Giunta, portandoli ad ¼ dei consiglieri provinciali. Tale gesto, in linea con la tendenza che il legislatore ha previsto da tempo con legge finanziaria e ribadita dal recente decreto legge del marzo scorso, oltre che con la volontà politica di ridurre i costi della stessa».

Rao fa notare a tal proposito le differenze con le più importanti province siciliane: la Provincia di Palermo con 1.245.981 abitanti, ha portato il numero dei componenti della Giunta a 12, ed addirittura la Provincia di Catania con 1.087.568 abitanti, ne ha 10. «Chiaramente parliamo di Enti con Bilanci molto più sostanziosi di quello della Provincia di Messina, che ha 654.601 abitanti, e 15 Assessori – continua Rao -. Inoltre, l’esiguità di somme per i capitoli di bilancio per alcuni assessorati, rendono gli stessi assolutamente impossibilitati a svolgere adeguate azioni, limitandosi tante volte alla ordinaria amministrazione, ed in alcuni casi addirittura alla rappresentanza. Può un Assessorato essere solo fonte di stipendio, visto che non è nelle condizioni di potere incidere fattivamente con risorse e mezzi sul contesto territoriale?»

E a riguardo delle risorse, l’ex segretario provinciale del Pd sottolinea come in questi anni di Amministrazione Ricevuto non siano state intercettate adeguate risorse aggiuntive di provenienza comunitaria, e soprattutto non si è avuto dal governo nazionale amico, quei segnali concreti in termini finanziari, che in campagna elettorale erano stati promessi sulla base della “omogeneità politica”.

«In altri settori l’Amministrazione Ricevuto ha eseguito molti tagli, e la vicenda della eliminazione della figura del Difensore Civico, è un esempio tra i più evidenti – conclude Rao -. Giusto risparmiare e razionalizzare, là dove questo garantisce la possibilità di trovare risorse per la nostra gente, e per i tanti bisogni, ma la politica ed il potere possono auto-esentarsi da tale necessità? I risparmi, che nell’arco della legislatura potrebbero così cumularsi, potrebbero essere usati per quei servizi, e per il miglioramento della macchina organizzativa della Provincia, ma sarebbero anche la dimostrazione inequivocabile di una politica che non si autotutela ed auto garantisce le proprie posizioni, per rendite che portano benefici solo per se stessi».

Ricevuto risponde facendo riferimento allo stessa legge Finanziaria per il 2010 citata da Rao: «L’art. 2, comma 185 – replica il presidente -, prevede effettivamente una riduzione fissa del numero degli assessori comunali e provinciali pari ad ¼ dei consiglieri, ma questa si applica a partire dal 2010 esclusivamente per gli organi per cui è previsto il rinnovo». Specificazione che di fatto esclude in questo momento Palazzo dei Leoni dai tagli previsti anche dal recente decreto legge datato marzo. «Se dovessero capitare nuove elezioni per una qualsiasi ragione – continua l’ex senatore -, ritengo che certamente tale indicazione, insieme alle altre previste, verrà presa in considerazione. Così come sta avvenendo al Comune di Milazzo, dove il numero degli assessori verrà portato a sei».

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