E’ stato realizzato dall’Ast Sistemi S.p.a ed è anche costato parecchio. Una “storia” che prende il via nel 2005. Cosa si aspetta a renderlo esecutivo?
Il terremoto che ha colpito L’Aquila ormai diverse settimana fa, ha acceso i riflettori praticamente in tutta Italia sul rischio sismico a cui sono soggetti gli edifici pubblici e non, ma anche su come, attraverso i piani di Protezione Civile, i vari comuni e le Province sono in grado di rispondere ad eventi calamitosi come il drammatico sisma abruzzese. Un tema che riguarda da vicino il territorio messinese, collocato in grossa parte nella zona1 nella scala delle zone maggiormente a rischio.
Abbiamo già analizzato la situazione del Comune di Messina, dove in pratica attualmente esiste un piano d’emergenza ma non ci sarebbero le risorse per pubblicizzarlo e renderlo accessibile alla cittadinanza (vedi articolo correlato in basso). Adesso cerchiamo di capire come stanno le cose alla Provincia, dove non è stato ancora stilato alcun piano ed il regolamento per predisporre una base organizzativa è come vedremo in stand by. Inoltre, si parte dal presupposto tecnico-amministrativo che a differenza del Comune, dove è stato istituito un assessorato alla Protezione Civile, a Palazzo dei Leoni, di Protezione Civile, c’è solo un’Unità Operativa accorpata al VI° Dipartimento. Ciò in attesa dell’approvazione proprio del Regolamento Provinciale di Protezione Civile, che tra le altre cose, istituirebbe un apposito Dipartimento. Ma andiamo con ordine.
La “storia” ha inizio il 5 novembre 2004, quando l’allora presidente della Provincia Salvatore Leonardi, con propria determina, individua la Società AST Sistemi S.p.a. per l’affidamento di compiti di collaborazione e consulenza tecnica scientifica per la redazione del “Piano Provinciale Generale di Protezione Civile” e la gestione delle attività connesse. Il tutto per un importo complessivo annuo di centomila euro, trovante capienza nel Peg 2004. La determina presidenziale trova riscontro in una successiva determina dirigenziale datata 10 novembre dello stesso anno, attraverso la quale viene approvato lo “schema del Foglio Patti e Condizioni” che determina l’affidamento all’AST Sistemi e al contempo impegna la somma di centoventimila euro (compresa di iva) proveniente da due voci del Bilancio 2004.
Ma a chi fa riferimento l’Ast Sistemi S.p.a.? Si tratta, di una società di servizi a prevalente partecipazione pubblica, costituita dall’Azienda Siciliana Trasporti (Ente Pubbico Economico della Regione Siciliana) che ne detiene il controllo in qualità di socio di maggioranza con il 55% circa, insieme al Cas (Consorzio Autostrade Siciliane), al Crs (Centro Ricerca Stradale, società a prevalente capitale pubblico), al Consorzio Ferconsult, al Comune di Messina, alla Provincia di Reggio Calabria e all’Associazione Industriali di Reggio Calabria. Società che si è anche occupata, in collaborazione con l’Ufficio regionale di Protezione Civile, di sviluppare programmi coordinati di interventi in Sicilia e di definire il sistema informatico “Horus”, destinato alla informatizzazione dei dati relativi alla conoscenza della struttura territoriale e delle risorse economiche e non della regione. Ma che hs alla sue spalle tutta una serie di attività nella raccolta e nell’elaborazione di dati.
Ma torniamo alla redazione del Regolamento. La convenzione di cui sopra con l’Ast, ha scadenza il 31 dicembre 2005, ma appena un giorno prima, con determina presidenziale sempre di Leonardi, alla stessa società viene conferito un altro incarico: nell’ambito della piano provinciale vengono individuate nel territorio quattro aree idonee ad ospitare “Zone d’Ammassamento”, e proprio all’Ast Sistemi viene affidata, per poter proseguire il lavoro iniziato, la meta-progettazione per l’organizzazione e l’allestimento delle aree polivalenti attrezzate, che d’intesa con le amministrazioni locali interessate, in via ordinaria, possono anche essere utilizzate per scopi diversi. Le risorse finanziarie per la copertura dell’incarico vengono “addirittura” prelevate dal fondo di riserva ordinario, secondo delibera di Giunta: settantamila euro. La decisione di affidare l’incarico nuovamente ad un soggetto esterno e non alle professionalità dell’Ente, viene giustificato spiegando che i dipendenti sono “impegnati in altri gravosi importanti incarichi e non possono assicurare in tempi brevi la definizione di tutte le problematiche connesse all’attuazione di un sistema complessivo di Protezione Civile adeguato alla quantità dei rischi che possono interessare il territorio”.
Sforzandosi potrebbe anche essere un passaggio semi-ragionevole, se non fosse che nel Peg 2008, dunque tre anni dopo, tra le risorse finanziarie assegnate allo stesso Dipartimento, risultano ancora centomila euro proprio per “interventi per acquisizioni finalizzate ad attrezzare le aree polivalenti di Protezione Civile”. In tempi brevi…
Tra le altre voci presenti, spiccano le spese per la vigilanza delle spiagge, circa cinquantamila euro, le spese per la riparazione e manutenzione centro radio, altre quarantamila euro e le spese per l’attivazione del numero verde provinciale (centomila euro circa), il cui capitolo è stato inserito nelle risorse destinate al VI° Dipartimento, ma che in realtà serve tutto l’Ente.
E il Regolamento provinciale di Protezione Civile? Secondo le ultime notizie ufficiali che si hanno, l’assessore al Territorio Gaetano Duca l’avrebbe sottoposto lo scorso dicembre al presidente Nanni Ricevuto, in attesa di una valutazione. Dunque ancora nessun passaggio in Giunta per il via libera e conseguentemente nessuna proposta di approvazione da “girare” al Consiglio. Girando la moneta invece, secondo voci “ufficiose”, sembrerebbe che le motivazioni per cui se ne ritarda l’attuazione sono legate alla parziale rimodulazione della pianta organica che scaturirebbe dall’approvazione del regolamento stesso, che prevede anche, come spiegato in “sede iniziale”, l’istituzione di un apposito Dipartimento a sua volta diviso in due servizi tecnici: “Emergenze” e “Pianificazione e Prevenzione”. Ci sono interessi politici affinché il regolamento non venga reso operativo? Perché non si è deciso di convocare una seduta di Consiglio straordinaria neanche dopo la catastrofe abruzzese? Sarebbe anche stata un’occasione utile per discutere e fare il punto sullo stato dell’arte nella provincia di Messina. Invece si è preferito approvare una “semplice” mozione che impegna l’Amministrazione, che seppur valida sul piano dei contenuti, non va a “colpire” concretamente lì dove probabilmente ce ne sarebbe bisogno. Cosa si sta aspettando? Vogliamo ricordare ai nostri politici che gli eventi naturali, soprattutto quelli catastrofici, non avvertono.
EMANUELE RIGANO
In un articolo che verrà pubblicato domani, analizzeremo nel dettaglio il Regolamento Provinciale di Protezione Civile, illustrandovi cosa prevede.