Quest'oggi è giunto l’atto di revoca da parte del Sindaco Caruso all’assessore Pippo Palmeri, espressione in Giunta del gruppo civico “Rinascita Santangiolese” del quale fanno parte il Presidente del Consiglio Comunale, Franco Cortolillo, e il Consigliere Emanuele Prestipino.
Con una nota ufficiale, il gruppo ha comunicato: "Si ricorda che Pippo Palmeri nel maggio 2011 è stato tra i primi eletti al Consiglio Comunale e che il patto a suo tempo sottoscritto prevedeva che i primi 4 eletti dei vari gruppi dovevano essere nominati assessori e il primo degli eletti Presidente del civico consenso. Il predetto gruppo “Rinascita Santangiolese” è stato il primo in termini di consensi, così come la carica di Presidente del Consiglio è stata assegnata a Franco Cortolillo, primo degli eletti."
"Quasi da subito – continuano – veniva attuata una strategia volta a comprimere il ruolo dell’assessore che, nonostante i notevoli risultati raggiunti, veniva prima ridimensionato, esautorandolo dalle deleghe ai Lavori Pubblici e allo Sport Turismo e Spettacolo, per poi arrivare alla revoca della carica di assessore. Tutto ciò è frutto di una chiara strategia politica per le elezioni amministrative del 2016, in quanto il gruppo Rinascita non viene considerato funzionale al prospettiva politica del Sindaco e dei suoi alleati."
Di seguito la lettera aperta ai Santangiolesi dei Pippo Palmeri:
Cari Concittadini,
in data odierna mi è stata notificata da parte del Sindaco la revoca da assessore comunale. Sorvolando in merito alle singolari modalità della notifica, devo rilevare che, anche in questa occasione, il Sindaco continua spudoratamente a mentire anche nel provvedimento di revoca, perchè rispetto alle sue contestazioni contenute nella nota del 31 dicembre 2014, ho puntualmente risposto con raccomandata A/R del 5 gennaio 2015.
Di fronte ad un atto politicamente così grave, che mortifica profondamente anche la mia dignità personale, ritengo doveroso rivolgermi a Voi per raccontarVi la mia esperienza amministrativa di questi anni e per lasciarVi la libertà di giudicare i fatti accaduti.
Comincio con il ricordare che la carica di assessore non mi è stata regalata per gentile concessione del Sindaco, ma era il frutto della volontà popolare, poichè sono stato tra i primi eletti al Consiglio Comunale e i patti sanciti prevedevano che costoro avrebbero ricoperto la carica di assessore.
Non mi dilungherò nel commentare le strumentali motivazioni della revoca, nè a recriminare giustizia per i “patti” sottoscritti e miseramente violati, perché credo che solo Voi possiate essere i migliori giudici del mio operato.
Posso affermare in piena coscienza che è stato difficile lavorare in un clima dove tutto era “blindato”, la mia autonomia limitata e le risorse a mia disposizione sempre più ridotte al lumicino. Il Sindaco ha sempre cercato di “oscurare” i risultati raggiunti nei settori di mia competenza, senza mai riconoscermi alcun merito, dall’omologazione del campo sportivo, dopo circa trent’anni, a tutto il resto, passando per le molteplici manifestazioni ed attività organizzate e ben riuscite in questi anni, rispetto alle quali ricordo esclusivamente la sua costante assenza.
Comprendo che anche tale comportamento faceva parte di un oscuro “disegno politico”, volto ad annullare tutto quello che faticosamente cercavo di fare.
Sin da subito ho accettato in silenzio gli atteggiamenti limitativi ed ostili nei miei confronti solo per rispetto dei cittadini che mi avevano dato fiducia, cercando di operare sempre con onestà e dedizione, facendo esclusivamente gli interessi della nostra comunità. Oggi, alla luce di quanto avvenuto, appare chiara la malefica strategia messa in atto da chi doveva ridimensionarmi a tutti i costi e cacciarmi al più presto – come qualcuno da tanto tempo diceva – perchè sia io che il mio gruppo, pur essendo stati a suo tempo decisivi per l’elezione del Sindaco Caruso, non eravamo più funzionali al progetto “congegnato” da una cerchia di disinteressati “compagni di ventura” per la prospettiva amministrativa del 2016. Tale strategia, di volta in volta, veniva attuata utilizzando volgari strumentalizzazioni e falsità miei confronti, accusandomi anche di fantomatici “conflitti di interesse”, che non sono mai appartenuti alla mia persona, e che andrebbero, piuttosto, ricercati altrove, perchè non ho mai utilizzato la politica per interessi personali, di parenti o affini.
La campagna diffamatoria nei miei confronti ha avuto inizio nel mese di luglio 2014 con la revoca delle mie deleghe – fatto precedentemente annunciato nelle piazze e nei bar da “illustri” personaggi – ed è stata totalmente pretestuosa e lesiva della mia dignità personale e politica, mirata ad annullare quanto fatto e ad impedire di raggiungere altri obiettivi che ritenevo giusto perseguire.
Tra le motivazioni della revoca, oltre quella della mancata operosità, vi è anche la calunniosa affermazione della mia presunta conflittualità con la stragrande maggioranza di funzionari e dipendenti comunali. Ritengo che chi mi conosce abbia sempre apprezzato la mia umanità, l’umiltà e il patrimonio inestimabile di educazione e di moralità, che mi è stato impartito sin da piccolo.
Non c’è chi possa affermare di essere stato da me mai offeso, umiliato o “maltrattato”.
Sono convinto, però, che ognuno di noi debba rispondere prima di tutto alla propria coscienza ed è proprio alla coscienza che mi appello. Non mi sentirei uomo libero se non mi assumessi la responsabilità per quanto sto affermando. La mia opinione è che il Sindaco abbia trasformato il Municipio, la casa di tutti, in una sorta di “gulag”, dove regna sovrano il settarismo, il servilismo e un regime quasi poliziesco riservato solo ai “presunti” nemici, mentre chi “serve” il re può disporre anche delle chiavi del regno e dei suoi servigi. Un’altra indegna valutazione è quella della conta delle mie sole assenze in Giunta e non di tutti gli assessori nell’arco di questi anni, anche di quelli che si astenevano e si astengono tuttora dal partecipare, probabilmente perchè sottoposti ad evidenti conflitti di interesse.
Solo per citare uno dei tanti esempi di ridimensionamento del mio ruolo: nonostante sia stato delegato alla Trasparenza amministrativa , in spregio alla delega conferitami, non mi veniva trasmesso alcun atto e, se eventualmente da me richiesto, veniva considerato quasi come un peccato di insubordinazione o un reato di “lesa maestà”.
In conclusione, sono certo che non saranno le strumentalizzazioni, le calunnie e le ingiuste decisioni del Sindaco a cancellare la mia “piccola” storia personale e politica di uomo e lavoratore onesto al servizio della gente, così come il suo giudizio sul mio operato è solo ben poca cosa rispetto a quello vostro, cari concittadini, che saprete giudicare le azioni di tutti e capire cosa davvero ho vissuto in questi anni, quali sono le vere ragioni per le quali la mia presenza era ritenuta “ingombrante”, chi è stato capace ancora una volta di violare i patti, utilizzandomi e poi stracciandomi a livello umano e politico.
Colgo l’occasione per ringraziare tutti i cittadini, le Associazioni e quanti in questi anni mi sono stati vicini e mi hanno sostenuto con la loro leale collaborazione. Mi impegno a garantire che, anche senza ricoprire ruoli istituzionali, continuerò ad essere presente tra la gente e a dare il mio contributo fattivo affinchè nel nostro paese trionfino, al di là degli squallidi “giochetti di potere”, i valori della giustizia sociale, della legalità e della trasparenza amministrativa.
RingraziandoVi per l’attenzione rivoltami, porgo i miei più cordiali saluti.
Sant’Angelo di Brolo, 13 gennaio 2015.
F.to Pippo Palmeri