Rifondazione Comunista: si dimette il segretario del circolo Impastato Daniele Ialacqua

Rifondazione Comunista: si dimette il segretario del circolo Impastato Daniele Ialacqua

Rifondazione Comunista: si dimette il segretario del circolo Impastato Daniele Ialacqua

martedì 03 Marzo 2009 - 10:16

Ad abbandonare l'incarico anche quattro dirigenti del direttivo del circolo e sette dirigenti del comitato politico federale, mentre la quasi totalità degli iscritti dell'area Vendola dichiara di non rinnovare l'adesione al partito

In occasione della riunione dell’assemblea degli iscritti del circolo cittadino, tenutasi lo scorso sabato 28 febbraio, Daniele Ialacqua si è dimesso da segretario del circolo Peppino Impastato del Partito della Rifondazione Comunista di Messina e da ogni incarico di partito. Le dimissioni di Ialacqua sono da ricollegarsi alla decisione di larga parte della cosiddetta ”mozione Vendola di abbandonare, dopo il seminario di Chianciano del 24/25 gennaio scorso, il Partito per fondare il Movimento per la sinistra, con l’obiettivo di creare una nuova grande forza di sinistra.

Hanno rassegnato le dimissioni dal direttivo del circolo Impastato anche altri quattro componenti dell’area Vendola (Tonino Cafeo, figura storica del partito; Davide Castiglia, Francesco Lucchesi, Claudio Risitano, ossia il 40% dell’intero organismo del circolo e ben 7 componenti del comitato politico provinciale, mentre si ha notizia che la quasi totalità degli iscritti che ha votato la mozione Vendola, pari al 50% dei votanti all’ultimo congresso locale, ha deciso di non rinnovare l’iscrizione al partito ed aderire così al Movimento per la sinistra.

-La gravità della crisi nella quale il nostro partito è entrato- scrive Ialacqua in una lettera inviata agli organismi di partito -richiedeva una svolta epocale, cosi’ come epocale era stata la nostra sconfitta elettorale, politica e sociale. Questa svolta non c’è stata al congresso di Chianciano, dove non ha prevalso nessuna mozione, nessun progetto di partito.” Delusi dal documento finale di quel congresso, che Ialacqua e gli altri compagni critici definiscono un modo di “rimanere chiusi nel fortino di Rifondazione e tornare anche indietro nel percorso innovativo compiuto dal partito” negli ultimi anni, optano quindi adesso per la costruzione d’un nuovo soggetto politico a sinistra – non meramente un partito unitario dei comunisti, fermamente voluto dell’attuale maggioranza in RC. “Una necessità dettata anche dalla grave situazione economica, sociale e politica nazionale” – conclude Ialacqua nella sua nota di dimissioni – “che vede un centro-destra impegnato a smantellare diritti, libertà, valori solidaristici, senza avere davanti una vera opposizione, mentre localmente le giunte Buzzanca e Ricevuto ‘galleggiano’ sul vuoto delle loro promesse elettorali.”

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