Rifondazione interviene con forza sul disastro incendi

Rifondazione interviene con forza sul disastro incendi

Redazione

Rifondazione interviene con forza sul disastro incendi

martedì 31 Luglio 2007 - 09:26

Duro attacco del partito contro un politica personalistica degli amministratori

Il disastro causato dagli incendi divampati da Nord a Sud di Messina, dai Nebrodi ai Peloritani, non può esaurirsi con la semplice richiesta al governo nazionale del riconoscimento dello stato di calamità. I grandi affari sono stati sempre figli delle emergenze! Le violenti fiamme che hanno distrutto abitazioni, strutture produttive, migliaia di ettari di terreno di aree protette, carbonizzato animali, messo a dura prova la vita di tante persone e quella di volontari, vigili del fuoco e uomini della protezione civile, non sono state l’effetto del caso o di cause imprevedibili: sono conseguenza dell’affidamento dei destini della gente e del suo territorio ad amministratori e governatori inetti, drogati da interessi corporativi, personali elettoralistici. Viene da chiedersi se un sistema elettorale con lo sbarramento al 5% avesse potuto evitare a Messina e in Provincia la riduzione in cenere di alberi e di ettari di macchia mediterranea. La gravità del disastro impone, quindi, di andare oltre la richiesta della dichiarazione dello stato di calamità. E’ necessario individuare responsabilità, limiti ed errori per poter predisporre strumenti, anche legislativi, che impediscano il ripetersi di una così devastante “calamità-. Se un solo Comune su 5 ha, fino ad oggi, ottemperato alla costituzione del catasto degli incendi; se negli strumenti di pianificazione del territorio non vengono individuate in maniera chiara le aree boschive o di interesse particolare; se non esistono piani di prevenzione senza attendere da Ciampino l’intervento di un Canadair, è chiaro che si verificano disastri infernali. Occorre, dunque, uno straordinario impegno politico e culturale in grado di incominciare a considerare la difesa e la valorizzazione dell’ambiente e del territorio punto centrale nell’articolazione della politica per lo sviluppo e per l’occupazione. Non è più rinviabile, quindi, la predisposizione di un disegno di legge organico, incisivo, fortemente vincolante per i Comuni. Occorre altresì battersi per potenziare in termini di mezzi ed uomini l’organico dei Vigili del fuoco e tutto il sistema di protezione civile, centrale e periferico. Altrimenti i costi saranno ancora più devastanti, e quello che è peggio senza aver creato un posto di lavoro, difeso un albero, salvato una vita umana.

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