Risorse, eventi, dialogo con le istituzioni e trasferimento alla ex Sanderson: il rilancio della Fiera in quattro mosse

Risorse, eventi, dialogo con le istituzioni e trasferimento alla ex Sanderson: il rilancio della Fiera in quattro mosse

Risorse, eventi, dialogo con le istituzioni e trasferimento alla ex Sanderson: il rilancio della Fiera in quattro mosse

giovedì 07 Maggio 2009 - 09:21

Il commissario dell’ente Fabio D’Amore a tutto campo: «Cartellone pieno fino al 31 dicembre, stiamo collaborando con Milano. Quella di Messina sarà la vera Fiera del Mediterraneo». Campionaria, ecco cosa bolle in pentola: spettacoli, ospiti e due “vip” d’eccezione, le Ferrari e Dalì

Su una delle pareti della palazzina degli uffici della Fiera c’è una piantina della cittadella, con tutti gli spazi per box e stand ben delimitati. «Vedi quelli segnati?», mi fa sorridendo un collaboratore di Fabio D’Amore, commissario dell’ente dal febbraio scorso. «Sono quelli per i quali abbiamo già chiuso i contratti». Quelli segnati sono 350. «E ce ne sono altri da sistemare, ma non so dove!», aggiungerà poi ironico D’Amore quando inizieremo la nostra intervista. Questo è oggi il clima all’interno degli uffici della Fiera, quella Fiera che ieri doveva chiudere battenti, era a un passo dallo sfratto e sembrava dovesse privare Messina, dopo oltre settant’anni, della “sua” campionaria, che tra pregi e difetti rimane un appuntamento al quale difficilmente la città riesce a rinunciare.

Certo, c’è molto da lavorare. I fasti di decenni fa sono forse irraggiungibili, le inaugurazioni con le più alte cariche dello Stato e le celebrazioni sulle più importanti riviste del mondo rimarranno probabilmente un ricordo, ma la Fiera non è morta e, giura il neo commissario, si sta facendo di tutto per rilanciarla. Per farlo sono necessarie quattro mosse, ognuna delle quali indispensabili per raggiungere il risultato finale: l’attrazione di più risorse possibili; il dialogo continuo con le istituzioni, locali e non; l’organizzazione di eventi all’altezza; il trasferimento in una nuova area, più grande e funzionale agli standard internazionali.

Dal punto di vista delle risorse finanziarie, qualche passo importante è stato già fatto. «Da Palermo – esordisce D’Amore – i primi segnali sono arrivati. L’Ars ha stanziato 350mila euro per gli stipendi dei dipendenti, 100mila euro in due anni per il canone concessorio all’Autorità portuale, e qualcos’altro bolle in pentola. Per questo devo dire grazie all’assessore Di Mauro (assessore regionale cooperazione e pesca), che ha mostrato grande sensibilità verso la questione messinese, credendo nel nostro progetto e dandoci il giusto credito per uscire dal guado. In più – aggiunge – ci sono 15 milioni di euro di fondi strutturali europei stanziati per le fiere internazionali, e con Palermo dichiarata ufficialmente in liquidazione, quella di Messina è l’unica fiera internazionale della Sicilia. Se dunque siamo bravi, e Comune e Provincia ci danno una mano, quei fondi possono arrivare qui per far risorgere sul serio la Fiera».

I 15 milioni servirebbero, soprattutto, per realizzare un nuovo quartiere fieristico. Ma dove? «Il sito della ex Sanderson è perfetto. Ha già la destinazione d’uso nel Piano regolatore, ha una superficie di 70mila metri quadri contro i 55mila attuali, si possono raddoppiare i volumi. Il terreno è dell’Esa, che dopo i prezzi eccessivi chiesti in precedenza ha un po’ abbassato il tiro. Anche qui, se ci sarà la volontà politica di trasferire la Fiera lì, problemi non ce ne saranno. Ci sono già 500mila euro stanziati per la bonifica, i tempi a quel punto sarebbero brevissimi e in due anni al massimo avremmo un nuovo quartiere fieristico, vicino allo svincolo autostradale come vogliono i nuovi standard. Lì Messina può divenire davvero la nuova Fiera del Mediterraneo».

Ma la Fiera, per i messinesi, e soprattutto la Campionaria d’agosto. «Insieme a Piercarlo Barberis, che lo ricordo percepirà solo una percentuale sull’utile che riuscirà a produrre, stiamo predisponendo qualcosa di nuovo. Intanto abbiamo già chiuso il triplo dei contratti rispetto a un anno fa. Ma soprattutto ci saranno più eventi ogni sera, teatrali e musicali, e verranno personaggi dello spettacolo di vari trasmissioni televisive di successo come Colorado Cafè, Zelig, Striscia la Notizia. Il clou sarà rappresentato dalla serata inaugurale e da quella finale, ma i nomi degli ospiti saranno una sorpresa. In più abbiamo intenzione di realizzare una trasmissione televisiva ogni sera proprio dal quartiere fieristico». Novità anche da padiglioni e stand: «Stiamo lavorando alla realizzazione di più aree tematiche, dalla sposa all’arredamento, dalla cultura all’editoria, oltre ai gazebo tipici. Il 6 agosto, in occasione dell’anniversario della partenza per la battaglia di Lepanto, organizzeremo un evento speciale con ospiti proprio di Lepanto e di Venezia. Poi da Maranello arriveranno le Ferrari, con un simulatore gratuito a disposizione di tutti, mentre in uno stand allestiremo una mostra di Salvador Dalì con ben 250 pezzi».

Insomma, quantità ma, pare, anche qualità. Che nelle intenzioni di D’Amore non si dovrà fermare il 15 agosto. «Il cartellone degli eventi è pieno fino al 31 dicembre. A giugno avremo il “Reparto Corse Car Show”, dedicato al mondo delle auto e delle moto. Poi ci saranno eventi dedicati al modellismo e ai go kart, e ancora al Fitness, alla birra, alla sposa, all’elettronica. Ci sarà un Rock Sound Festival con le realtà emergenti siciliane e, nel 2010, una fiera della Nautica dedicata alle imbarcazioni fino a 7 metri. Preziosa è la collaborazione con la Fiera di Milano, con la quale il dialogo è continuo, mentre per realizzare eventi che possano piacere ai messinesi avvieremo indagini di mercato con gli stagisti dell’Università». Ma D’Amore non doveva essere un commissario liquidatore? «Spero che la risposta a questa domanda giunga dai fatti».

(foto Dino Sturiale)

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