A sostenerlo è l’onorevole Santi Formica, deputato all’Ars. “Non c'è altro modo per spiegare quello che sta accadendo e cioè il rincorrersi di proposte e controproposte poi magari smentite parzialmente ma tutte nella direzione di appuntarsì la medaglietta sul petto da poter spendere a fini elettorali"
“Quella che si sta giocando a Palermo sulla pelle dei cittadini e sulle casse disastrate della Regione è la più classica e scontata partita elettorale prima del rinnovo dell'amministrazione comunale di Palermo in primavera e delle successive elezioni regionali”. A sostenerlo è l’onorevole Santi Formica, deputato all’Assemblea regionale. “Non c'è altro modo per spiegare quello che sta accadendo – aggiunge – e cioè il rincorrersi di proposte e controproposte poi magari smentite parzialmente ma tutte nella direzione di appuntarsì la medaglietta sul petto da poter spendere a fini elettorali per il bacino di Palermo. E infatti se in Sicilia non ci fosse un apprezzatissimo e avanzatissimo centro di cardiochirurgia pediatrica nulla quaestio, sarebbe una battaglia giusta e sacrosanta. Si dà il caso però che questo centro esista a Taormina con vivo apprezzamento da parete di tutta l'utenza siciliana e calabrese.
Ora – incalza Formica – come se può chiederne lo smantellamento dopo aver investito oltre venti milioni di euro e proporre di trasferirlo a Palermo dove non solo non esiste una struttura pronta ad accoglierlo, ma non c'è nemmeno il personale formato e addirittura non potrebbe neppure essere nominato il primario per dirigerla”. Per il deputato regionale “è chiaro a questo punto che tutta la proposta trova la sua logica nelle elezioni prossime venture. Ma si può giocare così sulla pelle degli utenti – si chiede – e sulle casse già di per se malandate della Regione? Ci sarebbe materiale per la corte dei conti per danno erariale e sperpero di danaro pubblico. Questa maggioranza capace fino ad ora di fare solo danni alla Sicilia anziché distruggere quello che funziona, si adoperi per stilare un convenzione con la regione Calabria che già assicura la metà dei ricoveri alla cardiochirurgia di Taormina con un intrigo di oltre un milione di euro l'anno per la Sicilia – conclude Formica – in modo tale da rispettare il numero di abitanti necessari per l'esistenza di due cardiochirurgie nella nostra regione, altrimenti lasci le cose come sono con piena soddisfazione dei cittadini utenti”.