Amarezza per una città lasciata allo sbando, il cui unico riferimento potrebbero essere, qualora rimanessero in carica, le sedi circoscrizionali
In queste giornate in cui nella nostra città il caos regna sovrano, un altro interrogativo accompagna i cittadini: le circoscrizioni rimarranno in piedi oppure no?
Se da un lato, infatti, nel ricorso sui cui si è espresso il Cga non vi è alcun riferimento all’impugnazione del verbale di designazione delle circoscrizioni, dall’altro si attende ancora il pronunciamento dell’Assessorato Regionale agli Enti Locali che dovrà visionare la legge ed interpretarla.
Pertanto, in questo clima ancora pieno di perturbazioni, abbiamo ascoltato il parere dei presidenti delle Circoscrizioni ai quali abbiamo chiesto:
1)un giudizio sulla sentenza emessa;
2)come lavorerebbe nel caso di permanenza in carica, dal momento che il Commissario sarebbe l’unica interfaccia possibile?
3)nel caso inverso cosa cambierebbe per il territorio alle prese con un periodo di “vacatio-?
4)pensa di ricandidarsi alle prossime elezioni?
Vincenzo Messina, presidente della I Circoscrizione (Udc con D’Alia)
“C’è un po’ di confusione in merito alla nostra sorte; al momento sembra che rimarremo in carica sino alla prossima tornata elettorale, ma ancora non sappiamo nulla e questo contribuisce, in qualche modo, ad amplificare il caos in cui ci troviamo.
La sentenza era nell’aria da tempo ma, nonostante appartenga ad un’altra parte politica rispetto all’Amministrazione, ritengo che la città sia stata fortemente penalizzata.
Se rimarremo al nostro posto, ancor di più diverremo punto di riferimento per i cittadini; avremo indubbiamente il compito di creare un rapporto pressante con il Commissario che comunque, lo ricordiamo, può solo occuparsi dell’ordinaria amministrazione. Se, invece, l’annullamento varrà anche per le nostre cariche, personalmente mi impegno da privato cittadino a rimanere in contatto con chi lo volesse e a farmi comunque portavoce delle esigenze territoriali.
Un’eventuale candidatura? Da valutare attentamente-.
Giovanni Di Blasi, presidente della II Circoscrizione (An)
“Per quanto concerne la sentenza penso ci sia poco da dire. Cosa accadrebbe se dovessimo andarcene anche noi? La gente del quartiere perderebbe un punto di riferimento importante perché verrebbero a mancare quelle figure indispensabili per mettere in relazione la popolazione con il governo, mentre se dovessimo restare porteremmo avanti il rapporto, già esistente, con i dirigenti comunali. Ad ogni modo, ho stimato che vi sarebbe uno stallo almeno di 1 anno e mezzo.
Quanto alla candidatura penso sia prematuro pensarci, ma se dovessi scegliere domani direi di sì-.
Benedetto Vaccarino, presidente della III Circoscrizione (Margherita)
“La sentenza mi crea tanta amarezza, perché ancora una volta la città viene mortificata. Se i due poli non riusciranno a muoversi su delle basi comuni su cui costruire il futuro, si troveranno sempre dei cavilli che porteranno le amministrazioni a cadere in un’aula di tribunale. Il problema legato al simbolo di una lista in cui non comparivano nemmeno soggetti messinesi poteva essere risolto prima delle elezioni. E poi, perché presentare una simile lista nel nostro territorio? Mi sa tanto di azione prestabilita…
Si vocifera che dovremmo rimanere in carica ma, francamente, non so che tipo di lavoro potremmo portare avanti con un Commissario. In caso contrario il mio impegno resta, sia pure nelle vesti di semplice cittadino.
Sì mi candiderò, non posso lasciare che rabbia e delusione prendano il sopravvento-.
Nicola Cucinotta, presidente della IV Circoscrizione (Margherita)
“La sentenza è frutto di un’operazione politica indirizzata verso il centrosinistra, ed il Sindaco in particolare, e va a colpire in un momento in cui il Primo Cittadino stava raccogliendo i frutti delle cose egregie che ha fatto.
Personalmente, è la seconda volta che mi ritrovo in queste condizioni ed il rammarico per non riuscire a realizzare quanto programmato è grande. Comunque, se dovessimo rimanere, penso che il rapporto con il Commissario sarà buono; in caso contrario, il territorio rimarrebbe nel più assoluto immobilismo.
Candidarmi? Sì, ma questa volta spero di poterlo fare in seno al consiglio comunale, in modo da essere d’ausilio al lavoro del sindaco-.
Francesco Trimarchi, presidente V Circoscrizione (Margherita)
“Non ci sono parole per commentare la sentenza. E’ vergognoso pensare che tutto ciò sia accaduto per una lista dove, per giunta, non compariva il nome di nessun messinese.
Penso che potremmo essere di grande aiuto all’opera del Commissario, in quanto persone che conoscono profondamente il territorio. Se, invece, dovessimo essere defenestrati, per il territorio sarebbe una batosta enorme.
Per il resto, penso sia troppo presto per dire cosa farò in occasione delle prossime elezioni-.
Paolo Maggio, presidente VI Circoscrizione (Margherita)
“La sentenza è assolutamente ingiusta, e lo scotto lo pagano i cittadini. Le beghe interne di un partito hanno lasciato un’intera città allo sbando, e i cittadini possono solo restare inermi di fronte ad una vicenda paradossale come questa.
Non riesco ad immaginare come ci potremo confrontare con il Commissario qualora dovessimo restare. Cercherà l’aiuto di esperti che andranno a sostituire il ruolo di consiglio e giunta, oppure no? Certo è che se non dovessimo essere confermati, per il territorio sarebbe una sciagura!
Sì, mi candiderò. Ho troppe cose da portare a termine, a cominciare dalla copertura del Torrente Papardo-.