La sinistra ha perso il treno

La sinistra ha perso il treno

La sinistra ha perso il treno

domenica 11 Ottobre 2009 - 06:36

Il Sud non è una priorità

Ho perso il treno”. Così diceva, un tempo, chi mancava a un appuntamento fissato con molti giorni di anticipo. Non lo diranno – almeno a leggere le loro mozioni – né Bersani né Franceschini e Marino nei loro discorsi congressuali.

Sarà l’ennesima dimostrazione del venir meno, da parte dei responsabili del PD, di quello che era, una volta, il fondamento del pensiero “di Sinistra”: capire l’evolversi delle istanze popolari restando ancorati alla sua grande tradizione ideale. O, se vogliamo, la prova definitiva della sua conversione a una politica politicante, espressione di manovre e imboscate, modellata più sul tentativo di abbattere il “nemico” che alla volontà di creare un sistema più “giusto”.

Ovviamente, il treno a cui ci riferiamo è quello del Sud.

Era uno dei cardini della politica di Sinistra, si inquadrava nella difesa – a volte antimoderna e ottusa, ma fatta di coraggio e speranza in un futuro migliore – di coloro che “stavano peggio”, del proletariato, se vogliamo usare una frase di Marx, di quelli che soffrono se entriamo nell’ottica del pensiero cattolico.

Oggi il Meridione, sulla scia tracciata dalla Lega, propone istanze di riscatto più concrete, più utili all’intera popolazione.

Non più fondate sul fallimentare assistenzialismo che ha buttato “i cafoni meridionali” tra le braccia dei politici, ma su fiscalità di vantaggio – cioè a un regime fiscale differenziato rispetto al resto del Paese –, su trasferimenti di risorse in “conto capitale” – per la realizzazione di grandi infrastrutture – e infine, ma non certo per importanza, su un vero controllo del territorio da parte dello Stato, mediante una lotta senza quartiere alla criminalità organizzata.

Ebbene, a nostro modesto parere, il PD – ma non solo il PD, tutta la sinistra (minuscolo) nel suo insieme – ha mostrato di non considerare il Sud una delle sue priorità.

Non si meraviglino poi i suoi leader se l’elettorato meridionale ne terrà conto al momento del voto.

Sfogliando i giornali, ascoltando radio e televisione, notiamo infatti che di Mezzogiorno parlano solo Raffaele Lombardo, una parte (piccola, in verità) del Pdl e Adriana Poli Bortone con il suo nuovissimo partito “Io Sud”.

La sinistra ha perso il treno, ancora una volta.

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