Nel corso della seduta di ieri sera, iniziata con un forte ritardo, è stata approvata la modifica del regolamento per le celebrazioni dei matrimoni con rito civile tra mugugni e forti polemiche anche sull'emendamento, presentato da Pinuccio Composto e compagni, che puntava all'individuazione della Villa Comunale come altro sito dove celebrare le cerimonie nuziali.
Forti polemiche e bagarre tra consiglieri. Con stoccate vicendevoli e parecchia tensione in aula. Si è conclusa in questo modo la seduta di Consiglio comunale, tenutasi ieri sera a Palazzo dei Giurati, nel corso della quale è stata definitivamente approvata all’unanimità la mozione, presentata dal consigliere di maggioranza, Carmelo Leonardi, per dare man forte ai lavoratori stagionali del settore turistico e ricettivo, per il momento in subbuglio in seguito alle decisioni del Governo nazionale di attuare la nuova Naspi. Una seduta che è però cresciuta d’intensità proprio quando l’attenzione si è spostata sul punto all’ordine del giorno che riguardava l’ “ok” alla modifica del regolamento per le celebrazioni dei matrimoni con rito civile. Un argomento che doveva essere trattato con molta tranquillità, ma che alla fine si è rivelato controverso, visto che i consiglieri comunali, sia di minoranza che di maggioranza, si sono ritrovati di nuovo spaccati. Nella proposta di delibera consiliare, letta dall’assessore al ramo, Pina Raneri, si evidenziava, infatti, che i siti in cui celebrare d’ora in avanti le cerimonie sarebbero state solo il giardino e la sala del Palazzo dei Duchi di Santo Stefano, togliendo di mezzo la Chiesa di San Francesco di Paola. Una scelta che è andata contro il volere dei consiglieri Piero Benigni (che ha detto che "non siamo contrari all'individuazione di altri siti ma che siano sicuri"), Carmelo Valentino, Graziella Longo, Nino Moschella, Salvo Brocato e Salvatore Abbate, che hanno votato anche contro l’emendamento (a sostegno della tesi dell’assessore al Verde pubblico), presentato all'improvviso da Liliana Tona, Pinuccio Composto, Nunzio Corvaia ed Alessandra Caltabiano, per inserire nel regolamento la Villa Comunale come ulteriore sito. Statuto a cui alla fine è stato dato il “via libera” con un voto trasversale proprio perché su 18 consiglieri 11 hanno acconsentito. Tra i mugugni soprattutto di Eugenio Raneri, e degli stessi Benigni e Valentino che si sono scontrati più volte con la Raneri, tacciata di “scorrettezza”. Un rendez-vous istituzionale, su cui è calato il sipario in tarda serata, e che riprenderà domani pomeriggio, alle ore 19, per discutere di altra “carne al fuoco”.
Enrico Scandurra