Il tempo stringe, ma il Consiglio non ha i numeri

Il tempo stringe, ma il Consiglio non ha i numeri

Redazione

Il tempo stringe, ma il Consiglio non ha i numeri

venerdì 06 Luglio 2007 - 12:51

109, uno in più dei comuni della provincia. Tanti sono gli emendamenti al bilancio presentati dai consiglieri e dall’Amministrazione comunale. E’ iniziato stamattina, dopo i dieci giorni di margine per la presentazione degli emendamenti, il dibattito in aula. Giusto il tempo di leggere la dichiarazione congiunta dei consiglieri Francesco Curcio e Giuseppe Capurro, con la quale ufficializzano il loro passaggio dalla Margherita al Gruppo misto, avvenuto nei giorni scorsi. E per ricordare ai presenti il termine dettato dal commissario Giuseppe Petralia per l’approvazione del documento di programmazione finanziaria. Termine fissato a 30 giorni da ieri, scaduto il quale, in caso di mancata approvazione, il Consiglio verrebbe sciolto e il commissariamento diverrebbe esecutivo. Un’eventualità preoccupante, come più volte ribadito dal presidente Fabio D’Amore ad un Consiglio apparso al contrario incline a fare “melina-. Ad ogni votazione il numero legale è stato appeso ad un filo, con la conseguenza di dover ripetere le votazioni due o tre volte. Finché il numero non è caduto davvero, provocando l’aggiornamento del Consiglio a domani mattina. I rischi per l’approvazione, quindi, non vengono da una maggioranza ballerina, visto che Curcio e Capurro hanno dichiarato, contestualmente al passaggio al Gruppo misto, che voteranno favorevolmente al bilancio, e così anche Nino Urso, solitamente critico nei confronti della maggioranza, che ci ha detto: «Non potrei mai votare contro mia madre». I rischi vengono dai ritardi, che già oggi hanno cominciato ad accumularsi. E che, nella migliore delle ipotesi, provocheranno una corsa dell’ultimo momento; nella peggiore, ma è una possibilità remota, il mancato rispetto del termine. E pensare che lo stesso Nino Urso ha dichiarato che: «il bilancio preventivo è un documento più formale che reale, caratterizzato dalla necessità di fare quadrare entrate e uscite, al di là della effettività dei bisogni e delle risorse.Gli emendamenti presentati adesso sono teorici, molti ipotizzano di reperire fondi da mutui che il Comune non potrà mai accendere. La fase importante sarà quella di assestamento, tra qualche mese, quando le risorse potranno essere spostate in base alle reali esigenze della città». Il Consiglio si riunirà ogni giorno a partire da lunedì prossimo.

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