Il -fondatore- Micciché risponde dal suo blog a Leontini e Castiglione: «se vanno avanti rimarrà un coordinatore del Pdl-Paterno' e un capogruppo di se stesso». I deputati Bosco, Limoli, Mancuso: «Il nuovo gruppo? quattro amici al bar».
Il giorno dopo la nascita ufficiale all’Ars del nuovo Pdl-Sicilia, si moltiplicano le frecciatine interne al partito e intorno al fondatore della nuova realtà parlamentare del panorama siciliano, Gianfranco Micciche’. Anzi è lo stesso sottosegretario alla presidenza che rincara la dose nel confronto con i “lealisti” del partito, replicando e affondando sul capogruppo del Pdl all’Ars Innocenzo Leontini e sul co-coordinatore del Pdl in Sicilia Giuseppe Castiglione dalle pagine virtuali del suo blog. «Durante la presentazione sono stati espressi dei concetti di politica, che possono essere condivisi o meno – si legge -. Qual e’ stata la reazione di Castiglione e Leontini? Non il contrapporre al progetto Politico di Micciche’, un loro progetto politico alternativo, ma il prodursi in uno slancio dialettico in politichese da dilettanti. Se vanno avanti così abbiamo la sensazione che Castiglione rimarrà coordinatore del Pdl-Paterno’ e Leontini rimarrà da solo a fare il capogruppo di se stesso».
Intanto nelle scorse ore era arrivato anche il pesante commento di alcuni deputati regionali “lealisti” alla nascita del nuovo gruppo: Nino Bosco, Pippo Limoli, Fabio Mancuso: «Pdl Sicilia? quattro amici al bar. Finalmente la minoranza del partito ha avuto un sussulto di dignità e si è presentata ai siciliani. La spasmodica rincorsa alle poltrone non era bastata a soddisfarla con la nomina degli assessori regionali, appena cinque, e di decine di sottogoverni. Se questa è la politica al servizio dei siciliani, noi non solo ci tiriamo fuori ma cominceremo con serenità a costruire un partito libero e senza uomini che dell’arroganza hanno fatto la propria linea di condotta quotidiana».
«Oltre cinquanta parlamentari nazionali, diciannove parlamentari regionali, quattro presidenti di provincia più di cento sindaci e centinaia di consiglieri negli enti locali oltre alla società civile, che è quella che maggiormente conta – continuano i tre -, faranno certamente a meno di quattro amici al bar che, nel giro di qualche mese, hanno affondato la Sicilia: perdita di fondi europei, agricoltura in ginocchio, formazione senza copertura finanziaria, sanità allo sfascio, rifiuti quasi come in Campania. La differenziazione tra il partito vero del Pdl e i quattro amici al bar sarà da oggi più netta. I coordinatori nazionali e regionali del Partito non si facciano più intimorire da azioni che lasciano il tempo che trovano in quanto i siciliani veri hanno già capito di cosa si tratta».
Al nuovo gruppo all’Ars hanno aderito i deputati regionali: Arico’, Marrocco, Gentile, Scilla, Currenti, Incardona, Marinese, Scammacca, Mineo, Greco, Nicotra, Cristaldi, Bufardeci, Adamo, Cimino. Bufardeci e Cimino sono assessori del governo Lombardo, rispettivamente alla Cooperazione e all’Agricoltura. Inoltre ha annunciato di fare parte del progetto PdL Sicilia il sindaco di Noto, Corrado Valvo: «Seguo la convinta idea dell’onorevole Granata, di Bufardeci, del Senatore Alicata e del Ministro Prestigiacomo – ha affermato -, di continuare un percorso coerente, ma non per questo incondizionato, di sostegno al Governo Regionale. Per questo mi schiero con Micciché».
«No strappi, scissioni e tanto meno iniziative contro qualcuno o qualcosa. Solo il rafforzamento del governo Lombardo che gode del sostegno di Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini», aveva dichiarato vicepresidente dei deputati del Pdl alla Camera e componente della direzionale nazionale del partito, Carmelo Briguglio. Se questi fuochi sono solo l’inizio…