L'esponente della giunta Lombardo ha incontrato ieri a Palermo l'assessore Scoglio. Definite le procedure per gli adempimenti da completare
La Stu Tirone è salva, perché salvi sono gli 8,5 milioni di euro del -contratto di quartiere-, che per mesi erano stati a rischio per la concorrenza di altri comuni siciliani e per intoppi burocratici negli uffici palermitani. Con l’arrivo del neo assessore regionale ai Lavori pubblici, il messinese Nino Beninati, qualcosa sembra che sia davvero cambiato nei rapporti tra Messina e Palermo. Ieri, infati, si è svolto un incontro nel capoluogo siciliano tra lo stesso Beninati, i funzionari del dipartimento Lavori pubblici e l’assessore allo Sviluppo economico di Palazzo Zanca Gianfranco Scoglio.
Il vertice è servito a definire le procedure e gli adempimenti da completare entro i 180 giorni stabiliti dalla legge per l’attivazione dei fondi proventi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nell’ambito del ”contratto di quartiere 2”. Nei tempi previsti dovranno essere consegnate le documentazioni necessarie e i progetti di riqualificazione, per dare finalmente corso all’accordo di programma sottoscritto nel 2005 e avviato attraverso la società di trasformazione urbana ”Il Tirone”. La Stu vede il Comune socio al trenta per cento, mentre il rimanente settanta se lo spartiscono i privati -Garboli-Conics- Spa, -Studio FC & RR associati-, -Demoter- Srl, -Ingegner Arcovito di Paolo Costruzioni-, -Ciaquattropareti-, -Trio-, -Ingegneria e Finanza- Srl.
«Messina – afferma Beninati – non poteva permettersi di perdere questi fondi essenziali alla riqualificazione di una parte importante del suo centro storico, per questo mi sono subito attivato allo scopo di rimuovere ogni possibile ritardo, ostacolo burocratico o organizzativo, garantendo un dialogo diretto fra tutti i soggetti interessati agli interventi. Si è avviato un proficuo dialogo che permette ai soggetti attuatori ed ai rappresentanti della città di Messina di poter contare sui un a interlocuzione diretta con gli uffici dell’assessorato che, per parte loro, vigileranno sul rapido e corretto svolgimento di tutte le procedure tecniche, burocratiche ed amministrative»
Cosa prevede il progetto: la pedonalizzazione di piazza del Popolo, un complesso scolastico di tre edifici con parcheggio seminterrato di sei livelli, recupero dell’antico borgo del Tirone, la costruzione di un grattacielo di dodici piani (più due interrati per il parcheggio) in via Cadorna, un altro ampio edificio di nove piani (dislocati a gradoni), destinato ad uso pubblico, con un grande portico dove prevedere attività ricreative di vario genere come bar, pizzerie e locali, e infine un ulteriore palazzo di otto piani, uso residenziale, in S. Maria del Selciato. Ieri il vicepresidente del consiglio comunale, Pippo Trischitta, ha criticato fortemente i progetti della Stu, proponendo di utilizzare i fondi ministeriali solo ed esclusivamente per il recupero del borgo antico. Un segnale che dimostra come le polemiche, sulla vicenda Tirone, non si sono esaurite.