Trasparenza e legalità: perché non trasmettere il consiglio comunale via Internet?

Trasparenza e legalità: perché non trasmettere il consiglio comunale via Internet?

Trasparenza e legalità: perché non trasmettere il consiglio comunale via Internet?

martedì 04 Maggio 2010 - 07:13

La proposta è di Simona Contestabile e altri consiglieri del Pd: lo fanno persino a Tortorici, perché a Messina no?

«Quali azioni intende porre in essere l’Amministrazione per garantire quel servizio promesso e non ancora concretizzato della diretta via Internet del consiglio comunale?». A chiederlo sono Simona Contestabile e altri consiglieri comunali del Pd, che con un’interrogazione riesumano una idea che più volte è circolata a Palazzo Zanca ma mai si è concretizzata, nonostante le buone intenzioni dell’assessore all’E-Government Carmelo Santalco. «Molti Comuni – evidenzia Contestabile – si stanno adeguando alle nuove tecnologie favorendo l’efficienza, la trasparenza e la legalità attraverso sistemi collegati ad internet ed utilizzati da molti consigli comunali per trasmettere in diretta le sedute dei lavori d’aula». Qualche esempio? «I Comuni di Venezia, Ferrara, Pescara, Modena, Vicenza,Verona, Follonica, Bondegno, Mesagne e persino Tortrici hanno già adottato questo servizio». E Messina? In realtà qualcosa si era pure mosso: «Già nel febbraio del 2009 l’Amministrazione tramite l’assessore al ramo affermava: “Per una buona amministrazione, bisogna che ci sia anche una buona informatizzazione”, aggiungendo che di lì ad un mese i cittadini messinesi avrebbero potuto assistere in diretta alle sedute del Consiglio Comunale, seppur senza audio!!!».

Eppure… «Nonostante le rassicurazioni sull’adeguamento del sistema audio-visivo – continuano Contestabile e gli altri consiglieri – a distanza di quindici mesi nulla è stato fatto pur essendo intervenuta l’Amministrazione nel mese di ottobre con l’ammodernamento dell’impianto microfonico e di votazione dell’aula consiliare (per la “modica” cifra di 80.000 euro)». Impianto con il quale, va detto, non ancora tutti hanno preso la sufficiente confidenza. Secondo il Pd «nell’ottica di un riavvicinamento dei cittadini alle istituzioni ed agli organi politici ed amministrativi del nostro Comune, la diretta streaming delle attività del nostro consiglio comunale appare una soluzione semplice e pratica per consentire a tutti di seguire i lavori e comprendere l’operato dell’Amministrazione, agevolando così la partecipazione alla politica locale e consentendo anche agli amministratori di mostrare la loro operosità. Lo streaming potrebbe diventare, inoltre, un fondamentale strumento per giudicare l’operato di chi è stato eletto al Consiglio per rappresentare la città, prendendo coscienza di chi è propositivo e chi no, chi costruisce e chi ostruisce, chi è presente e chi meno, chi fa gli interessi della collettività e chi eventualmente i propri». Del resto, conclude Contestabile, «i consiglieri interpellati si sono in merito espressi favorevolmente e si sono resi disponibili a vagliare le proposte presentate da associazioni ed emittenti locali all’Amministrazione riguardanti il servizio di streaming». La palla alla giunta.

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