Il Pdl non trova la quadratura del cerchio sul nome da proporre per la Commissione sul Ponte sullo Stretto, il Pd rivendica la presidenza e presenta più di 300 emendamenti al Piano triennale opere pubbliche. Intanto il bilancio viene approvato dalla I commissione
Il clima vacanziero non rasserena gli animi a Palazzo Zanca, anzi, li surriscalda, e le alte temperature agostane c’entrano poco. Il mancato accordo sulla presidenza della Commissione Ponte fa saltare il banco, tutto viene rimesso in discussione, compreso il Piano triennale opere pubbliche, che slitta a settembre. Sempre a settembre si cercherà di arrivare a un punto conclusivo sulla Commissione, la cui querelle sulla presidenza è ormai nota: il Pd la rivendica, forte di una prassi consolidata che negli anni passati assicurava questo ruolo all’opposizione; il Pdl non riconosce questa prassi e chiede a sua volta la presidenza, non trovando però l’accordo su un nome da proporre. Il più vociferato, Fazio, nega di essersi mai candidato, ma più in generale il partito di maggioranza relativa del consiglio comunale deve scontrarsi con le croniche divisioni interne, con le ormai stranote posizioni dissenzienti delle correnti Briguglio e Germanà, senza contare che Ticonosco non ha ritirato la propria autocandidatura.
In questo quadro la posizione più chiara, nel centrodestra, è quella dell’Udc: il Pdl vuole la presidenza? Ok, ma trovi l’accordo su un nome unico. La Vela, inoltre, rivendica la vicepresidenza e non esclude di chiedere la revisione dell’intero ufficio di presidenza del consiglio comunale. Il Pd, compatto sul nome di Nicola Barbalace, non sta con le mani in mano e passa al contrattacco, facendo ostruzionismo sul Triennale opere pubbliche. Oggi sono stati messi sul tavolo oltre trecento emendamenti, e nei prossimi giorni ne arriveranno altri. Ovvio strumento di pressione sul mancato riconoscimento del diritto di “prelazione” sulla Commissione Ponte, che potrebbe venir meno qualora si trovasse l’accordo entro settembre. Sugli emendamenti, tra l’altro, ci saranno altre valutazioni da fare. Sono stati presentati, infatti, sulla base che, essendo caduta la sessione del consiglio nella quale si era cominciato il dibattito sul Triennale, si sarebbero riaperti i termini per preparare nuovi emendamenti. La questione, però, non è chiarissima ed è al vaglio del segretario generale.
Qualcosa, però, il consiglio l’ha conclusa prima di chiudere battenti. Dopo il parere positivo espresso dal collegio dei revisori dei conti, la I commissione Bilancio ha infatti approvato il Consuntivo 2008, che adesso passerà al primo punto dell’ordine del giorno alla riapertura dei lavori a settembre. Questo perché, col preannunciato arrivo di un commissario ad acta, i tempi sarebbero strettissimi. Il bilancio registra un pareggio tra entrate e uscite di quasi 938 milioni di euro, con un avanzo di amministrazione di 177mila euro.
(foto Sturiale)