Il Triennale opere pubbliche slitta a lunedì. Ancora polemiche sulla commissione Ponte

Il Triennale opere pubbliche slitta a lunedì. Ancora polemiche sulla commissione Ponte

Il Triennale opere pubbliche slitta a lunedì. Ancora polemiche sulla commissione Ponte

giovedì 30 Luglio 2009 - 13:49

Il vicesegretario generale ha chiarito: «Il termine del 31 luglio non è perentorio». Cantello e Canfora criticano la scelta dei componenti della commissione, David “deluso” da Saglimbeni

Una riunione di condominio? Porta a più risultati. E soprattutto non costa alla comunità 100 euro di gettone di presenza. Il consiglio comunale oggi si è riunito per chiacchierare giusto quell’oretta e mezzo che separa il mezzogiorno dalla pausa pranzo. Altro non s’è fatto, se non polemizzare ancora sulla commissione Ponte e sul Triennale opere pubbliche, che alla fine verrà discusso lunedì mattina alle 11, dopo che il vicesegretario generale Giuseppe Mauro che il termine del 31 luglio per la sua approvazione, indicato dall’assessore Scoglio in precedenza, non è perentorio.

Sulla commissione Ponte la prima polemica è tutta interna al Pd, tra Paolo David e Paolo Saglimbeni. Quest’ultimo ieri, con un gesto che molti hanno definito quantomeno indelicato, stigmatizzato da praticamente tutta l’aula, una volta appurato che il partito aveva indicato altri nomi come componenti, aveva chiesto di sostituire David nella commissione, motivando la sua richiesta, presentata sotto forma di emendamento, col fatto che il collega era assente per problemi di salute. Il tutto senza nemmeno consultare David, che stamani si è presentato a Palazzo Zanca deluso dal comportamento di Saglimbeni, delusione manifestata anche durante i “lavori” (le virgolette sono d’obbligo) di consiglio.

La scelta dei componenti della commissione non è piaciuta nemmeno a Ivano Cantello dell’Mpa e a Claudio Canfora del Pdl, entrambi capigruppo rispettivamente degli Autonomisti Mpa e di Conservare il futuro con Briguglio, entrambi esclusi dalla commissione stessa. «Come al solito – scrivono i due in una nota – è stata gestita con approssimazione e grande superficialità una problematica di notevole importanza indisponendo e mettendo a repentaglio gli equilibri politici della maggioranza. Oggi non è stata data la possibilità ai consiglieri comunali di parlare per chiedere chiarimenti al presidente Previti in merito alla logica secondo cui ciò è avvenuto».

«Su trentuno consiglieri di maggioranza – aggiungono – garantite solo 11 posizioni, escludendo tra l’altro i due gruppi cui gli scriventi fanno parte, facendo prevalere un modo di fare che non si capisce, e che aprirà la strada a situazioni che in commissione potranno creare non pochi problemi e che “qualcuno” potrebbe utilizzare come strumento di “pressione politica”. A volte bisognerebbe interrogarsi del senso della politica e sull’interpretazione che molti danno ad essa. Purtroppo si è sempre più abituati a situazioni di fatto che poco hanno a che vedere con la politica». Già, la politica. Questa illustre sconosciuta.

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