I 17 dipendenti reputano inaccettabile la proposta avanzata dal dirigente, ovvero la riassunzione a salario dimezzato e passano al “contrattacco”: «Un “manager” strapagato con risorse pubbliche per meriti che non sappiamo, non può proporre a nessun lavoratore di campare con 400 euro al mese»
L’ultimo -atto- sul fronte della vertenza Ato3 è stata l’occupazione della sede di via Cavalieri della Stella, una protesa al termine della quale dipendenti a sindcati avevano ottenuto di potersi contfrontare con il presidente Ruggeri. Il giorno dell’incontro è finalmente arrivato, ma l’esito non lascia certo sperare per una rapida soluzione della vicenda. Anzi si può dire che tra i lavoratori delle cooperative Ato3 e il presidente della società è muro contro muro. Come reso noto dal segretario regionale dell’OrSa Mariano Massaro, i 17 dipendenti delle coop. Ato3 non sono assolutamente disposti ad accettare la soluzione avanzata da Ruggeri per la scrivere una volta per tutto il “lieto fine” della vertenza, ovvero «la riassunzione dei lavoratori a salario dimezzato, 400 euro al mese rispetto agli iniziali 700». Una proposta che, a detta del sindacato, non può che essere conferma della scarsa considerazione che «certi amministratori hanno verso le difficoltà esistenziali che coinvolgono un numero crescente di cittadini».
I lavoratori vanno dunque giù duro con il “numero uno” dell’Ato3, puntano il dito proprio contro i molteplici incarichi dallo stesso ricoperti (Ruggeri riveste anche il ruolo di capo di gabinetto,direttore del polo catastale, componente della commissione vigilanza per gli spettacoli, presidente dell’ordine die periti)e affermano: «Non intendiamo entrare in merito alle capacità professionali ma siamo certi d’interpretare correttamente il pensiero della maggioranza dei cittadini asserendo che un “manager” strapagato con risorse pubbliche per meriti che non ci è dato conoscere, non può permettersi di proporre a nessun lavoratore di campare con 400 euro al mese». Il “ponte” tra amministrati e amministratore dell’Ato sembra dunque definitivamente “chiuso al transito”.
Ad intervenire per cercare di tenere sotto controllo l’intricata e “trafficata” situazione interviene però il primo cittadino Giuseppe Buzzanca: è solo con lui che da questo momento in poi i 17 dipendenti addetti al verde pubblico, come da loro stessi dichiarato, intendono discutere e confrontarsi: «Il Sindaco Buzzanca che si è mostrato notevolmente più sensibile alla problematica ed ha avanzato una serie di proposte apprezzabili che guardano più alla soluzione condivisa che al muro contro muro volto ad affrontare la crisi generale gravando ulteriormente sull’esercito dei disperati».
(foto Dino Sturiale – l’occupazione della sede Ato3 lo scorso 23 febbraio)