E' Vincenzo Mingoia il commissario dell'Ente Teatro. Buzzanca: «Niente allarmismi, presto un nuovo presidente»

E’ Vincenzo Mingoia il commissario dell’Ente Teatro. Buzzanca: «Niente allarmismi, presto un nuovo presidente»

E’ Vincenzo Mingoia il commissario dell’Ente Teatro. Buzzanca: «Niente allarmismi, presto un nuovo presidente»

mercoledì 20 Maggio 2009 - 17:58

Il sindaco smorza le polemiche: «Proprio ieri Antinoro mi ha invitato a designare il nuovo Cda». Ma le proteste arrivano da più parti. Il deputato regionale Corona: «La coalizione apra un tavolo permanente con la Regione». La Uil: «C'è una guerra per la conquista del potere»

Si chiama Vincenzo Mingoia (e non Giuseppe La Corte come precedentemente annunciato), è un ingegnere ed è uno dei funzionari dell’assessorato regionale ai Beni culturali, il nuovo commissario dell’Ente Teatro. La sua nomina è stata ufficializzata allo scadere dei quaranticinque giorni di -prorogatio-, ignorando di fatto l’indicazione che era venuta da Messina e che puntava sul nome dell’attuale presidente, Egidio Bernava, nel segno della continuità. Ma nonostante le polemiche sollevate dalla decisione dell’assessore regionale Antonello Antinoro, è il sindaco Giuseppe Buzzanca a stemperare i toni e ad invitare alla calma.

«E’ un commissariamento assolutamente interlocutorio e temporaneo – spiega – dovuto ad un banale ritardo negli adempimenti dell’assessorato. Proprio ieri Antinoro mi ha inviato una nota invitandomi a nominare il nuovo consiglio d’amministrazione e dunque il presidente dell’ente. Procedura che, chiaramente, richiede dei tempi in quanto va formalizzato il bando. Nelle more – prosegue Buzzanca – l’assessore ha dovuto nominare un commissario ad acta, che deve necessariamente appartenere al dipartimento regionale. Noi avevamo indicato Bernava, che però poteva essere nominato dalla giunta, la quale in periodo di campagna elettorale non può procedere a designazioni». Un disguido, secondo il sindaco, nulla di più, cui si potrebbe porre rimedio già subito dopo le elezioni. «Nel frattempo – conclude Buzzanca – avvieremo le procedure per la nomina del nuovo presidente. Fermo restando che la legge da noi proposta all’Ars per assegnare al sindaco le funzioni di presidente del Teatro non è affatto una partita chiusa».

Chissà se le dichiarazioni del primo cittadino serviranno a rasserenare gli animi. Al momento il clima, al riguardo, è piuttosto infuocato. Secondo il deputato regionale del Pdl Roberto Corona si tratta «dell’ennesimo anello di una pericolosa “catena” che tutti insieme dobbiamo spezzare. Essa ha un significato e una logica nettamente politica che nessuna giustificazione di tipo tecnico può mistificare. Continua a consumarsi una volontà di saccheggio e di lottizzazione delle postazioni di governo e sottogoverno della nostra provincia. E’ inconcepibile che la presidenza della regione o un singolo assessorato regionale di volta in volta nominino con assoluto libero arbitrio commissari ai vertici di enti e aziende, senza alcuna minima consultazione dei deputati, dei partiti facenti parte la coalizione di maggioranza, dei capi delle amministrazioni locali. La coalizione di centrodestra messinese, la deputazione ed il Pdl nel suo ruolo guida, devono farsi carico di un tavolo permanente di serrato confronto dialettico con il governo regionale in questa delicatissima materia, di concerto con le segreterie regionali, cui spetta l’azione politica».

Netto il giudizio del segretario generale della Uil, Costantino Amato, secondo il quale è in corso «una guerra per la conquista del potere in spregio a qualunque diritto e giustizia». Anche il sindacalista definisce «inaccettabile che venga nominato un commissario da Palermo quando chi fino a ieri ha operato avrebbe potuto continuare a farlo nella veste stessa di commissario, assicurando così all’Ente la continuità quanto meno nella gestione amministrativa. Per l’ennesima volta Messina è stata vittima della sopraffazione del governo regionale. Il presidente Lombardo non ha, infatti, come troppo spesso gli accade quando in gioco ci sono gli interessi della nostra città, rispettato gli impegni presi, lasciando che in riva allo Stretto si consumasse l’ennesima vergogna». Amato si appella alla deputazione regionale, chiedendo che «intervenga subito al fine di ripristinare la normalità».

(nelle foto: Buzzanca e Corona)

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