Lista sovranista, spazio per l’estrema Destra e per i comunisti di Rizzo. «La Meloni? Fa parte del sistema. E chi non va a votare è un collaborazionista»
REGGIO CALABRIA – L’ItalExit di Gianluigi Paragone – peraltro riuscito a tamburo battente a “rompere” anche con gli ex pentastellati di Alternativa – no, alla fine non c’è. Ma in Italia sovrana e popolare ci sono molti altri soggetti politici che si sentono di ribadire il verbo sovranista: ieri, la presentazione di cinque candidati a Camera e Senato in un locale nel cuore di Reggio Calabria.
Una ‘via’, quella della restituzione della sovranità che si sussume perduta al nostro Paese, che nei mesi scorsi aveva toccato anche picchi d’infinita popolarità, quando sembrava la ‘parola’ principale pure per Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
Oggi, invece, Lega e Fdi sono partiti guardati decisamente con sospetto dagli animatori di questa lista, raggruppamento di varie anime con un fil noir chiaramente destrorso, che interrompe però la sua omogeneità accogliendo in seno i comunisti di Marco Rizzo.
Analogie (sovraniste) e divergenze (Sinistra-Destra)
Essì, perché da un lato ci sono le prospettive politiche «che prenderanno il via dal 26 settembre in poi», rimarca qualcuno a microfoni spenti; ed è anche giusto così, o comunque s’è sempre fatto anche così. Partecipando a elezioni politiche o europee o intergalattiche perché poi, in concreto, c’è da innervarsi e lavorare sui territori, anche se «i numeri dello sbarramento è difficile centrarli».
Dall’altro ci sono innegabili tratti unitari, benché guardati da rive politiche teoricamente assai distanti. Per esempio, lo scarsissimo gradimento verso quella che è considerata l’Europa dei tecnocrati, della moneta unica continentale, della supremazia sugli ordinamenti giuridici dei singoli Paesi e ancor più sugli interessi nazionali.
Le candidature presentate in conferenza stampa
Ma si diceva dei candidati.
Il segretario regionale del Partito comunista Antonino Massara sarà candidato all’uninominale nel collegio U05 per Montecitorio (Reggio Calabria e Locride), Antonia Condemi sempre all’uninominale nel collegio U02 per il Senato (Reggio Calabria-Vibo Valentia-Catanzaro). Gli altri tre sono candidati per l’elenco bloccato proporzionale: il coordinatore regionale di Ancora Italia Peppe Modafferi e Serena Albano per Palazzo Madama, il cosentino Antonio Valerio Ferraiolo tenterà invece d’aggiudicarsi uno degli 8 seggi in ballo nel plurinominale per la Camera dei deputati.
A introdurre è Joe Puntillo, fra gli alfieri del “Coordinamento per Reggio città metropolitana” che, in concreto, è uno dei cardini reggini di Italia sovrana e popolare. «Non c’è da estremizzare coi politicismi: i diritti sono di tutti», fa presente la Condemi – estrazione, Ancora Italia -, di professione legale, presidente del Codacons reggino. Intorno, militanti che conoscono molto bene il suo impegno, nel pianeta consumeristico e non solo.
Per il diritto al lavoro, ma contro l’Ue e la Nato
«Per ogni valutazione, è bene partire già dal nome stesso della lista: diciamo “no” a chi vuol privarci la possibilità di restituire la sovranità a un Paese che ne è stato spogliato in nome di un’Europa ‘finta’ e centralista», afferma Massara. Che respinge al mittente ogni accenno all’opinabile connubio tra estrema Destra e Sinistra radicale: «Certo, per i canoni della “vecchia” politica può sembrare un’aggregazione forzata: non è così. Dialetticamente, attraverso un processo di tesi, antitesi e sintesi, noi siamo arrivati a concludere che “il nemico”, oggi, è il globalismo, il sistema del vincolo esterno europeo e il depauperamento della sovranità nazionale. Su questa base programmatica abbiamo contribuito a una lista anti-Nato e anti-Ue e favorevole al ripristino completo dei temi della Costituzione italiana, a partire dal diritto al lavoro, trovando una sinergia con forze che storicamente possono apparire a noi politicamente lontane ma che concretamente, nella politica di prassi, sono oggi a noi vicine per restituire la sovranità all’Italia».
Modafferi: chi non va alle urne, oggi, è un “collaborazionista”
«La vera contrapposizione oggi non è tra Sinistra e Destra – gli fa eco Modafferi –, ma tra chi fa l’interesse del popolo e chi tiene bordone alla finanza speculativa. E ci opponiamo con decisione a chi vorrebbe catalogarci in chiave penalizzante: noi non siamo affatto “no-vax”, siamo “pro”. Siamo “per” l’essere umano, convintissimi che debba nascere un nuovo Umanesimo; e siamo dalla parte degli onesti».
Ma c’è anche un altro item molto importante e non così frequente nell’offerta politica italiana. «Se c’è qualcosa a cui siamo contrari? Beh sì, una cosa c’è sicuramente: l’astensionismo. In troppi cercano di favorire questo fenomeno, ma chi non vota, oggi, è un collaborazionista del Sistema. Tenetelo a mente, le votazioni in grado di cambiare davvero qualcosa nella Storia italiana da 70 anni in qua si possono considerare tre. Il voto dell’immediato dopoguerra, il voto del ’92 cioè subito dopo Tangentopoli e il voto del prossimo 25 settembre».
«La Meloni? Difficile un futuro insieme, è parte del Sistema…»
Anche Antonio Ferraiolo è un avvocato, a sua volta milita in Ancora Italia. «Siamo tutti chiamati ad attivarci – afferma lui –, è un momento delicatissimo. Non possiamo consentire a questa Forza complessiva e omogenea, che non ha più nulla di democratico, di dettare le dinamiche politiche e dell’immediato futuro dell’Italia. Il Rosatellum-bis? Questo è un pessimo sistema elettorale, così come il suo progenitore, adottato per ‘tagliar fuori’ Cinquestelle e, come da consolidato copione, non è stato poi corretto come si sarebbe dovuto. In più, ha l’enorme neo d’essere un sistema elettorale che non è chiaro davvero a nessuno».
Insomma, posizione terzopolista “a tutto tondo”. Ma se poi Giorgia Meloni va davvero a Palazzo Chigi? «Non credo ci siano proprio i margini per un lavoro futuro insieme – argomenta Ferraiolo –. Il “nemico” non è la Meloni, eh, ma un Sistema che ha reso questo Parlamento qualcosa di poco consono a un Paese come l’Italia. Però la Meloni, in “quota-Aspen”, penso possa celare ben altri approcci rispetto a quelli che s’addicono davvero alla Destra. In definitiva, è parte del Sistema; quindi…».
Serata di raccolta firme a sostegno della lista
In serata, poi, dalle 19 alle 23 in via Marina, nei pressi dell’Opera di Edoardo Tresoldi, un gazebo per la raccolta delle sottoscrizioni per la lista. Perché, come evidenziato da Peppe Modafferi, «questo è un Sistema orribile, è un Leviatano che ci sta rubando la democrazia… Ci hanno perfino costretto a raccogliere le firme d’estate; ma ce l’abbiamo fatta comunque, siamo ottimisti».
Però, dev’essere stato il ragionamento, meglio non esagerare con l’ottimismo “e basta”…
fatemi sapere quando e dove si puo firmare per le liste, io sono di Bagnara Calabra e voglio dare il mio piccolo contributo.