Al suo fianco il governatore Occhiuto, alla prima uscita pubblica per le Politiche (benché capolista azzurro per il Senato sia suo fratello Mario)
REGGIO CALABRIA – Torna in campo nel collegio uninominale reggino per Montecitorio, il deputato uscente di Forza Italia Francesco Cannizzaro: e per la sua prima uscita in vista delle Politiche del 25 settembre, realizzata giusto ieri sera, mette in campo tre leve.
È la ‘prima’ di Occhiuto. L’intimidazione? Cannizzaro non ne parla
Ottiene che questa sua prima uscita coincida anche con la prima uscita in assoluto per le Politiche del presidente della Regione Roberto Occhiuto (malgrado capolista nel proporzionale per il Senato sia suo fratello, l’ex sindaco di Cosenza Mario Occhiuto); sceglie di presentare in quest’occasione i 150 amministratori passati nelle fila azzurre, come annunciato qualche settimana fa; sceglie praticamente di non dire una parola – e di non rispondere alle domande dei cronisti – su quanto accaduto la sera del 23 agosto scorso, quando tre colpi di pistola furono esplosi ad altezza d’uomo contro la vetrata della sua segreteria politica e sede provinciale di Forza Italia in via Quartiere militare, giusto davanti a Palazzo Campanella. Proprio quella della conferenza stampa di ieri.
L’episodio del 23 agosto? «Una spavalderia, ce lo siamo lasciati alle spalle»
Com’è possibile aver ‘silenziato’ in un batter d’occhio un evento terribile e che peraltro ha fatto notizia su scala nazionale? Il diretto interessato ‘la prende larga’, ringraziando – con un po’ d’emozione – i suoi collaboratori. «Grazie – ripete – ai miei collaboratori, lo voglio ribadire!, che hanno vissuto con me un momento di paura che, però, ci siamo già un po’ lasciati alle spalle». A distanza di pochi giorni. E malgrado ancora non sia affatto chiaro se quello di 8 giorni fa sia stato un ‘avvertimento’, per quanto brutale, o qualcosa di molto, molto più grave.
…E allora, ringraziamenti pure alle forze dell’ordine, il Prefetto e «i signori procuratori che con grande attenzione, sensibilità, lungimiranza so che stanno già svolgendo le indagini. E il mio auspicio, e credo di tutta la comunità reggina e calabrese, è che possano essere consegnati alla Giustizia prima possibile coloro i quali hanno immaginato questa spavalderia».
Davanti ai giornalisti, ai colleghi politici (il parlamentare uscente già Coraggio Italia Maurizio D’Ettore e i consiglieri regionali Salvatore Cirillo, Giuseppe Mattiani, Francesco Arruzzolo e Giacomo Crinò, gli ultimi due a loro volta candidati alla Camera e al Senato rispettivamente), ai tanti supporter – che di fatto, come spesso accade, hanno trasformato la teorica conferenza stampa in un incontro pubblico – il parlamentare la chiama proprio così, una spavalderia.
Non senza precisare ai giornalisti: «Oggi risponderò a tutte le domande, meno una». Detto in altre parole: bocca cucita sull’atto intimidatorio.
«Non intendo assolutamente rispondere ad alcuna domanda inerente al fatto successo oramai tempo fa», aggiunge Ciccio Cannizzaro per eliminare ogni possibile velleità di chiedergli qualcosa al riguardo. La prova della teoria della relatività, si potrebbe dire, visto che a fronte di un terrificante atto intimidatorio in pieno centro e in orario tutt’altro che notturno otto giorni diventano improvvisamente «tempo fa». E il deputato reggino rincara la dose: «”Tempo fa”, perché per me è passato già troppo tempo, e abbiamo mentalmente dedicato troppo tempo a quest’atto, mentre abbiamo l’esigenza d’avviare una campagna elettorale che sarà brevissima…».
…Non sarà brevissimo, invece, l’intervento del candidato, che un po’ ripercorre alcuni dei traguardi raggiunti grazie al proprio impegno alla Camera dei deputati, un po’ lancia una sorta di ‘Opa’ sul futuro di una Reggio Calabria oppressa, scandisce Cannizzaro, dalla malagestione su scala cittadina e metropolitana.
«Un po’ per l’insipienza della Sinistra, che la governa male ormai da otto anni; e un po’ – così l’esponente azzurro – per colpa nostra… Alla prima occasione che abbiamo avuto per mandarli a casa, presentandoci come alternativa credibile: nel ragionamento delle alleanze, evidentemente qualche errore c’è stato… Ecco, la promessa che vi faccio è che errori di questo genere non si ripeteranno più, parola di Francesco Cannizzaro».
Occhiuto ‘incorona’ Cannizzaro: «Prove generali per la vittoria alle prossime Comunali»
Le parole di Roberto Occhiuto verso Ciccio Cannizzaro, più che una campagna elettorale per un deputato che prova a riconfermarsi, paiono delineare una “volata” per un futuro possibile sindaco forzista di Reggio Calabria; e questo al di là del suggestivo slogan Con la testa e con il cuore, per Reggio e la Calabria scelto dal parlamentare reggino per la rinnovata sfida all’uninominale che l’attende.
Peraltro ’a trasi e nesci, come si direbbe a queste latitudini…, Occhiuto lo dice anche; e per due volte.
Quando tratteggia le battaglie di Cannizzaro alla Camera per il suo territorio: «Più che un parlamentare, sembrava il sindaco di Reggio…», ammicca una prima volta. E poi, ancor più nitidamente, quando chiude il suo intervento ‘chiamando’ un grande applauso per il collega azzurro che – per ora – tenta il ritorno a Montecitorio: «Questa campagna elettorale dovete interpretarla certamente come una campagna elettorale importante perché finalmente avremo un Governo di centrodestra e un Governo ‘amico’ del Governo regionale; sì, dovete interpretarla anche come una campagna elettorale a sostegno dei vostri amici, di Francesco Cannizzaro, di Francesco Arruzzolo, di Giacomo Crinò e della ‘squadra’ che è candidata insieme a loro… Ma dovete interpretarla anche come le prove generali per vincere le prossime elezioni comunali, qui a Reggio»
Ecco i 150 amministratori neoforzisti. Tra loro, 21 sindaci
Le nuove adesioni? Dalla “A” di Africo alla “V” di Villa San Giovanni i centri del Reggino vi sono rappresentati quasi tutti.
Tra i 150 amministratori neoazzurri, spiccano però 21 sindaci (curiosamente, tutti di sesso maschile). Sono i primi cittadini di Africo (Domenico Modafferi), Antonimina (Giuseppe Murdaca), Bova (Santo Casile), Casignana (Giuseppe Rocco Celentano), Caulonia (Francesco Cagliuso), Delianuova (Domenico Licastro), Ferruzzano (Domenico Silvio Pizzi), Fiumara di Muro (Vincenzo Bellè), Martone (Giorgio Imperitura), Molochio (Marco Giuseppe Caruso), Motta San Giovanni (Giovanni Verduci), Oppido Mamertina (Bruno Barillaro), Pazzano (Francesco Valenti), Riace (Antonio Trifoli), Samo (Paolo Pilitanò), San Lorenzo (Giuseppe Floccari), San Luca (Bruno Bartolo), San Procopio (Francesco Posterino), San Roberto (Nino Micari), Stignano (Giuseppe Rocco Trono) e Stilo (Giorgio Antonio Tropeano).
Sindaci tra i quali ci sono anche nomi molto significativi della politica nel Reggino, basti pensare all’ex vicepresidente della “fu” Amministrazione provinciale Verduci, allo stesso ex consigliere provinciale Barillaro, a Imperitura ‘bandiera di lungo corso’ dei sindaci della Locride, al bovese Casile.
Ma sono della partita pure 16 vicesindaci: tra questi, giusto per fare un nome solo, l’ex senatore socialista Franco Crinò (Casignana).
Nomi “storici”, comunque, anche tra i consiglieri, dall’ex sindaco di Gerace Salvatore Galluzzo all’ex consigliere provinciale e già primo cittadino di Grotteria Vincenzo Loiero.