Centrodestra, due 'falchi' all'uninominale al Senato. Centristi, "novità" il metroconsigliere Latella e l'ex Garante per i diritti dei detenuti Siviglia
REGGIO CALABRIA – Tante sfide particolari e curiosità, spulciando tra le liste.
Centrodestra, due ‘falchi’ per i collegi del Senato
Nel centrodestra, la prima peculiarità è che i due collegi uninominali per Palazzo Madama vanno a due ‘falchi’: niente Forza Italia né ‘gamba’ centrista, ma l’ex coordinatore regionale di Fdi Ernesto Rapani (Nord) e la leghista assessore regionale al Welfare che rifiutò – la volta precedente – il Senato Tilde Minasi (Sud).
Come già ampiamente scritto, il lametino Domenico Furgiuele (Lega) troverà pane per i suoi denti in un collegio che per territorialità gli è completamente estraneo, il CoriglianoRossano-Crotone; l’uscente forzista Andrea Gentile (nel novembre scorso subentrò a Montecitorio al neoeletto Governatore Roberto Occhiuto) ‘gioca in casa’ nel collegio di Cosenza, ‘terreno di caccia’ pluridecennale di papà Tonino e zio Pino; idem si può dire di Wanda Ferro (Fratelli d’Italia) per il collegio di Catanzaro, di cui fu presidente della Provincia e poi deputata; a maggior ragione per Ciccio Cannizzaro (Forza Italia), dominus della politica reggina nel centrodestra.
Centrosinistra, il socialista Papasso può spuntarla?
Nel centrosinistra, davvero impervie le sfide del vicesindaco di Castrovillari Francesca Dorato (Nord) e dell’ex consigliere regionale Francesco Pitaro (Sud) all’uninominale per Palazzo Madama. Molto credibile la candidatura del sindaco di Cassano all’Ionio Gianni Papasso (di storica estrazione socialista) nel collegio camerale di Corigliano-Crotone; e a proposito di ‘ospiti’, interessante la battaglia che andrà a sostenere nel collegio Vibo-Piana la sottosegretaria al Sud uscente Dalila Nesci. Ben più arduo il tentativo del neosegretario provinciale cosentino Domenico Pecoraro – anche considerando quanto accaduto nella sfida per le redini del Pd provinciale a Cosenza –, del presidente regionale del partito Giusy Iemma nella ‘sua’ Catanzaro e tanto più di Domenico ‘Mimmo’ Battaglia, assessore comunale all’Urbanistica, a Reggio Calabria.
Imbarcata d’uscenti per il Movimento Cinquestelle
Il Movimento Cinquestelle è quello forse che riserva più ‘emozioni’, visto che vede schierati nei rispettivi collegi diversi uscenti. E in una situazione di “o la va, o la spacca”, considerato che nel listino per la Camera i primi due posti spettano a Federico Cafiero de Raho e a Vittoria Baldino (solo terzo Riccardo Tucci e quarta Anna Laura Orrico) e per il Senato il capolista è l’altro ex magistrato antimafia Roberto Scarpinato (sempre quanto agli uscenti, posizioni numero 2 e numero 3 rispettivamente per Elisabetta Barbuto e Giuseppe Auddino).
A parte la Baldino, che correrà anche per il collegio camerale di CoriglianoRossano-Crotone, questo sposta la struggle for life dei parlamentari uscenti sui collegi per Montecitorio: Cosenza (Orrico), Catanzaro (Elisa Scutellà) e Vibo Valentia-Piana (Tucci, che tra l’altro ‘sfiderà’ nel collegio l’ex collega grillina Dalila Nesci). Interessante peraltro la battaglia nel collegio reggino, che vede impegnato Fabio Foti, già candidato sindaco proprio a Reggio. E poi il collegio Calabria Sud del Senato, dove Auddino proverà a giocarsi le sue carte.
Centristi, a Reggio ci sono Latella e Siviglia
Quanto ai terzopolisti di centro, correrà nel collegio camerale reggino il renziano Gianni Latella, consigliere comunale e consigliere metropolitano delegato allo Sport. Per il Senato, si cimenterà nel collegio Sud l’ex Garante regionale per i diritti dei detenuti Agostino Siviglia.
Outsider ‘di lusso’, l’ex sindaco-coraggio di Rizziconi Bartuccio
Fra gli altri spunti, oltre che capolista per Palazzo Madama ‘correrà’ all’uninominale per il collegio senatoriale Sud l’ex sindaco ‘coraggio’ di Rizziconi Nino Bartuccio, che contribuì non poco a piegare la cosca Crea; e lo farà in Sud chiama Nord, il movimento fondato da Cateno De Luca, sindaco di Messina fino a poche settimane fa.
Mentre cerca fortuna politica in Calabria anche l’ex ministro Clemente Mastella con la sua Noi di centro, cooptando quale capolista al Senato e candidata nel collegio senatoriale Nord la dirigente dell’Unical Vita Lentini; fa in qualche modo sensazione la cooptazione nel collegio camerale di Reggio Calabria dell’ex sindaco di Calanna Luigi Catalano, almeno fin qui impegnato in un soggetto pronunciatamente di Destra come il Niu (Nuova Italia unita).
Liste bloccate: parecchi ‘papabili’… ma pochissimi saranno eletti
Quanto a effettivi ‘papabili’ le liste bloccate possono limitarsi a un numero di spunti ancora inferiore.
Mario Occhiuto (Senato: difficilmente potrebbero ‘spuntarla’ i tre reggini che lo seguono in lista, la deputata uscente Maria Tripodi, il capogruppo alla Regione di Forza Azzurri Giacomo Crinò e l’ex candidata alle ultime Regionali Carmela Pedà) e Giuseppe Mangialavori e Fulvia Caligiuri (Camera) per Forza Italia; e Alfredo Antoniozzi (Camera: potrebbe cioè essere eletta la Ferro che però, ove risultasse eletta pure all’uninominale, gli cederebbe il posto) e l’assessore regionale al Turismo Fausto Orsomarso (Senato) per Fratelli d’Italia, mentre il sindaco di Locri ed ex assessore della ‘fu’ Provincia di Reggio Calabria Gianni Calabrese è solo quarto nel listino per Montecitorio; Tilde Minasi (Senato: vedi sopra, l’eletto sarebbe Matteo Salvini che però, capolista anche in altri collegi, potrebbe lasciare il seggio alla componente della giunta Occhiuto) e il capogruppo a Palazzo Campanella Simona Loizzo (Camera) per la Lega, scelta quest’ultima tutt’altro che scontata, considerato che da un lato vede prediletto un elemento femminile a uno maschile e dall’altro vede sacrificarsi lo stesso coordinatore regionale; l’ex senatore Franco Bevilacqua (Senato: in quota Italia al centro) e Nino Foti (Camera: in quota Noi con l’Italia) per Noi moderati.
Nicola Irto (Senato), Nico Stumpo (‘ospite’ in arrivo da Articolo 1) ed Enza Bruno Bossio (Camera) per il Partito democratico; Valerio Federico (Senato) e Dorina Bianchi (Camera) per +Europa; Orlando Amodeo (Senato) e Filippo Sestito (Camera) per Verdi e Sinistra; Pino D’Ippolito (uscente) e la Nesci (Camera: ove Luigi Di Maio fosse eletto anche altrove e le cedesse lo scranno) per Impegno civico.
Del M5S s’è detto sopra. Quanto ai terzopolisti renziancalendiani, il coordinatore regionale di Azione Fabio Scionti (Senato) ed Ernesto Magorno (Camera: al senatore uscente potrebbe toccare il seggio, se Maria Elena Boschi fosse eletta epperò, eletta pure altrove, rinunciasse allo scranno ‘calabrese’).
Fra gli altri mini-poli (alcuni dei quali schierano pure alcuni parlamentari uscenti), l’unico soggetto politico realmente accreditato per ottenere diritto di tribuna in Parlamento passando ‘anche’ per la Calabria sarebbe Unione popolare, con l’ex candidato alla Presidenza della Regione Luigi de Magistris (Camera) e il sindaco di Santa Maria del Cedro, nel Cosentino, Ugo Vetere (Senato).
Ma questa è solo una mera elencazione dei nominativi con concrete chances d’elezione, la meno escludente possibile. Il fatto è però che i parlamentari da eleggere, tra maggioritario e proporzionale, (erano 30 e invece adesso) sono 19: da 20 i deputati sono solo 13 (5 saranno eletti con l’uninominale, 8 col proporzionale), da 10 i senatori sono appena 6 (2 saranno eletti col sistema maggioritario, gli altri 4 col proporzionale).
Un taglio del 36,6% che restringe le maglie terribilmente, e per tutti.