REGGIO CALABRIA – Questa brevissima campagna elettorale, complice l’arrivo di vari big (Matteo Salvini, Giorgia Meloni) in rapida successione, sul fronte reggino e calabrese s’è subito accesa.
I banchetti tricolore di Fratelli d’Italia
Banchetti tricolore è l’iniziativa itinerante messa in piedi da Fratelli d’Italia sul territorio metropolitano di Reggio Calabria.
In varie piazze del Reggino – si parte con otto centri: Reggio Calabria e poi Bivongi, Cittanova, Gioia Tauro, Locri, Monasterace, Siderno e Stilo – punti d’incontro con distribuzione di materiale informativo e illustrativo del programma di Fdi in vista delle Politiche, slogan d’occasione: Ci trovi tra la gente.
Secondo il commissario metropolitano meloniano Denis Nesci, «lo slogan perfetto per una comunità che in questi anni ha battuto il territorio, ha tenuto alti i valori di Fratelli d’Italia a Reggio e provincia, accorciando distanze a tratti siderali tra gente comune ed impegno politico».
Stando a Fdi, al centro ci sarà «un progetto politico da presentare ai cittadini con la consapevolezza che siamo l’unico partito che, con coerenza e lungimiranza, ha lavorato su idee e su principi credibili, e per i quali una fetta importante di Paese ci sta affidando la propria fiducia. I banchetti nelle piazze, rappresentano la cifra identitaria di uomini e donne che mettono la faccia, in un periodo storico in cui gli altri partiti hanno peccato colpevolmente di connessione con i problemi reali della gente».
E l’elenco dei centri territoriali coinvolti, fanno sapere da Fdi, è destinato a crescere nei prossimi giorni.
L’incursione di Irto a Cittanova: riflettori sulla Sanità
Incontro operativo nella sede del circolo Pd di Cittanova (vedi foto grande).
Insieme al segretario regionale del partito e capolista al Senato Nicola Irto i candidati alle politiche che sono stati presentati ai militanti.
Alla riunione, aperta dal segretario Mommo De Maria, hanno preso parte dirigenti locali e amministratori pianigiani per un confronto sull’organizzazione della campagna elettorale e sulle emergenze del popoloso comprensorio, a partire da quella sanitaria.
Il segretario regionale ha raccolto le istanze e assicurato l’impegno del partito per arrivare a pronte soluzioni, partendo dall’interrogazione a risposta scritta già incardinata dal gruppo consiliare del Pd a Palazzo Campanella con particolare riferimento alla grave situazione all’ospedale spoke di Polistena. «Il governo regionale è in ritardo – ha detto Nicola Irto – e prosegue anche in tema di sanità con interventi tampone e non strutturali, come il bluff dei medici cubani per affrontare l’emergenza negli ospedali calabresi. Serve altro alla Calabria e serve un governo nazionale che non può essere affidato a questa destra.
Il Pd – ha affermato tra l’altro Irto – rappresenta un punto di riferimento per le Comunità del Mezzogiorno che devono essere tutelate e non possono permettersi di perdere le risorse del Pnrr, né subire ulteriori penalizzazioni per l’effetto dell’autonomia differenziata».
L’altro dèm Battaglia: «Sanità, Occhiuto ha preso troppo sole?»
«Non è chiaro se il Presidente Occhiuto abbia definitivamente spostato la sua residenza a Roma e quindi non viva la Calabria reale, o se invece abbia preso un po’ troppo sole in questo periodo di Ferragosto. Le sue affermazioni degli ultimi giorni sono di una gravità inaudita», afferma il candidato piddino nel collegio uninominale reggino Domenico Battaglia.
Oltre alle affermazioni in tema di rifiuti, già abbondantemente oggetto di censure ad opera d’altri esponenti del suo partito, Battaglia attacca la questione-Sanità: «Davvero il Governatore sembra aver perso il lume della ragione. Parlando in Consiglio Regionale, in una sede ufficiale dunque, Occhiuto ha esortato le Procure ad indagare sulle cooperative dei camici bianchi, gettando pesanti ombre e non meglio precisate accuse sull’operato dei medici calabresi. Ha già dimenticato forse il Presidente l’attività straordinaria di servizio che i nostri medici hanno compiuto durante l’emergenza Covid, reggendo sulle loro spalle un sistema sanitario alla deriva proprio a causa delle mancanze della politica».
Di qui l’accorato invito al presidente della Regione: «Se proprio non sa cosa dire per giustificare il suo spericolato malgoverno regionale, Occhiuto eviti di attaccare chi quotidianamente suda il proprio camice, lottando in prima linea per la salute dei calabresi, e vada a cercare i problemi tra i suoi sodali politici che hanno messo in ginocchio la Sanità regionale, spogliando la Calabria di una rete territoriale che avrebbe evitato il congestionamento delle grandi strutture.
Sempre più spesso infatti i cittadini calabresi sono costretti a curarsi, ed i medici ad operare, in locali fatiscenti, privi di spazi e strumentazioni adeguate, rischiando letteralmente la pelle a causa di reparti sempre più ingolfati ed interminabili liste d’attesa. Se in una situazione come questa il Presidente della Regione ha il coraggio di prendersela con i medici, suscitando peraltro l’ira degli Ordini professionali, è evidente che il centrodestra calabrese, dopo nemmeno un anno di governo, abbia già perso totalmente la bussola».
Sovranisti in fermento. Il 4 Bianchi presenta la lista a Reggio
Giorgio Bianchi: un photojournalist – come ama definirsi – riuscito a carpire attraverso la fotografia i momenti più significativi, espressione di una verità incontrastata, di eventi forti e sconvolgenti come può essere la guerra, documentando attraverso i suoi scatti la guerra e non solo in Siria, Ucraina, Burkina Faso, Vietnam, Myanmar, Nepal, India e in Europa.
Bianchi «si batte da sempre, perché al mondo confluiscano immagini vere di realtà tristi, immagini non manipolate e strumentalizzate da un giornalismo sciocco e senza morale, e i riferimenti negli ultimi tempi sono stati tanti e lasciando sempre al lettore la capacità critica di scindere un giornalismo capace di raccontare i fatti da un altro invece di rendere una visione distorta, con chi sa con quali obiettivi.
Così, «mira alla realizzazione di un Docufilm dal titolo Apocalypse Donbass, che come si intuisce ha come protagonista il popolo del Donbass, le cui vicende segue dal 2014 (ed evidentemente a maggior ragione adesso). «Con lo spirito di lottare quel regime che, negli ultimi anni, ha fortemente limitato le libertà degli individui è candidato nelle liste del partito antisistema Italia sovrana e popolare», si legge in una nota diffusa ai media.
Domenica prossima 4 settembre alle 19, Giorgio Bianchi presenterà la lista di Italia sovrana e popolare in piazza Camagna, e «incontrerà la cittadinanza testimoniando il suo amore e le sua battaglie a favore della libertà, oggi per molti scomoda».