Aggressioni, coltellate e risse su autobus e in strada: sei arresti

Aggressioni, coltellate e risse su autobus e in strada: sei arresti

Veronica Crocitti

Aggressioni, coltellate e risse su autobus e in strada: sei arresti

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lunedì 19 Giugno 2017 - 10:08

Tre distinti episodi che hanno permesso agli agenti di metter fine a diverse aggressioni identificando velocemente i responsabili.

Sono in tutto sei gli arresti effettuati nel weekend dagli agenti delle Volanti e del Commissariato Nord di Messina. Si tratta del positivo bilancio dell’intensa attività di controllo e di contrasto che i poliziotti, coordinati dai dirigenti Simone Scalzo e Teresa Dinuzzo, hanno portato a termine negli ultimi giorni.
Tre gli episodi distinti che, tra sabato e domenica, hanno tenuto alto l’impegno degli agenti nella zona nord. Il primo, di sabato mattina, ha portato all’arresto di due cittadini marocchini, madre e figlio, accusati di tentata estorsione e lesioni aggravate nei confronti di una trentenne loro connazionale. Si tratta di Hnia Ghazi, 57 anni, e Mohamed Chafik, 29 anni, fermati mentre spintonavano e minacciavano, nella zona di Paradiso, la loro vittima. Come poi emerso, non era la prima volta che la donna, venditrice ambulante con licenza, veniva fatto oggetto di minacce e aggressioni, talvolta anche in presenza del marito e dei due bimbi piccoli. Quando i poliziotti sono arrivati, sabato mattina, la vittima aveva varie escoriazioni e ferite sia al volto che al corpo, che poi i medici hanno giudicato guaribili in 20 giorni. Dalla ricostruzione dei fatti è infine emerso che i due aggressori usavano queste violenze, sempre più aggressive, per accaparrarsi il controllo della zona rivendicandone l’esclusiva. Entrambi sono stati portati nel Carcere di Gazzi.

Il secondo episodio è avvenuto ieri mattina, esattamente nell’area dell’ex Mandalari del Viale Giostra. I poliziotti sono intervenuti su segnalazione e, non appena giunti, hanno notato un giovane tunisino accasciato a terra con macchie di sangue al petto. Da una veloce ricostruzione, è emerso che l’uomo era stato accoltellato da un connazionale al termine di una furibonda lite per futili motivi. Gli agenti sono riusciti in breve a rintracciare l’aggressore e fermarlo nella sua abitazione. Si tratta di Ben Amir Anis, tunisino di 36 anni, con a carico diversi precedenti per droga e reati contro la persona e la giustizia. L’accusa per lui è di lesioni personali aggravate. La vittima è stata invece ricoverata e giudicata guaribile in 10 giorni.

Il terzo episodio, di ieri pomeriggio, ha avuto come scenario l’autobus 79 dell’ATM, poco dopo le 15.30, all’altezza di Paradiso. Ad esser aggredito, da parte di un gruppo di cinque giovani, un venditore ambulante di 38 anni di origine africana. Calci e pugni contro la vittima solo perché i ragazzi volevano prendergli la roba senza voler pagare. Quando i poliziotti sono arrivati, tre degli aggressori erano ancora sull’autobus mentre due erano riusciti a scappare. Si tratta di due minorenni, di 15 e 16 anni, e di Luigi Bruno, messinese di 19 anni, arrestati per tentata pluriaggravata e lesioni personali aggravate. La vittima, con una vistosa ferita al volto, è soccorso e refertato con una prognosi di 30 giorni e fratture alle ossa del naso.
Dalle indagini è poi emerso che Luigi Bruno, per cui si sono aperte le porte del carcere di Gazzi, era già stato arrestato di recente poiché coinvolto nella rissa del 21 maggio scorso. Gli altri due sono stati invece portati al Centro di Prima Accoglienza di Viale Europa. (Veronica Crocitti)

2 commenti

  1. anticospeziale 19 Giugno 2017 10:46

    Dal resoconto si evince una situazione anomala e diffusa; cioè che gli arrestati sono stati già nelle maglie della giustizia e, secondo le “nostre” disposizioni legali, continueranno a delinquere in eterno. Io, che mi ritengo inserito in una società civile, preferirei che questi delinquenti fossero eliminati definitivamente. Non con la ghigliottina ma con i dovuti modi della nostra società. Per non averli domani nuovamente di fronte.

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  2. anticospeziale 19 Giugno 2017 10:46

    Dal resoconto si evince una situazione anomala e diffusa; cioè che gli arrestati sono stati già nelle maglie della giustizia e, secondo le “nostre” disposizioni legali, continueranno a delinquere in eterno. Io, che mi ritengo inserito in una società civile, preferirei che questi delinquenti fossero eliminati definitivamente. Non con la ghigliottina ma con i dovuti modi della nostra società. Per non averli domani nuovamente di fronte.

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