Furto, associazione mafiosa ed estorsione: eseguita una sfilza di arresti

Furto, associazione mafiosa ed estorsione: eseguita una sfilza di arresti

Veronica Crocitti

Furto, associazione mafiosa ed estorsione: eseguita una sfilza di arresti

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sabato 13 Giugno 2015 - 11:29

Si tratta dell'esecuzione di diverse ordinanze di espiazione pena emesse nei confronti di quattro messinesi. Tra di loro anche Nicola Pellegrino e Nicola Runci, accusati di associazione mafiosa finalizzata all’estorsione.

Sono stati accompagnati direttamente nel carcere di Gazzi Nicola Pellegrino, 53 anni, e Nicola Runci, 55 anni, dove adesso dovranno scontare la pena detentiva di 5 anni per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso.
A deciderlo è stata la Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Messina che ha emesso un’ordinanza nei loro confronti, eseguita ieri dagli uomini della Squadra Mobile di Messina.
I due arrestati facevano parte di un’associazione mafiosa finalizzata all’estorsione aggravata nei confronti dei commercianti della zona sud della città, che operò negli anni dall’86 al ‘94, e che venne sgominata dalle operazioni “Margherita” ed “Albatros”.

E sono stati sempre i poliziotti della Mobile, questa mattina, ad eseguire l’ordinanza di espiazione pena per Massimo Spinella, 35enne messinese, colpevole dei reati di estorsione in concorso, rivelazione di segreti d’ufficio e molestia o disturbo alle persone.
I fatti risalgono al marzo 2010 quando venne arrestato, unitamente ad altre 4 persone, con l’accusa di aver messo in atto svariati atti intimidatori ed incendiari, telefonate anonime, sms dai contenuti minacciosi e lettere anonime al fine di convincere i titolari di un laboratorio analisi di Scaletta Zanclea a cedergli il laboratorio dal quale era stato estromesso come socio.
L’uomo dovrà scontare la pena detentiva di anni 3 in regime di detenzione domiciliare.

Finisce direttamente ai domiciliari, invece, Claudio Signorino, 33enne messinese, accusato di aver rubato una bici elettrica, lo scorso ottobre, in un noto negozio di biciclette.
Quando i poliziotti delle Volanti intervennero, quel giorno, riuscirono rapidamente ad identificare il colpevole grazie alle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza. Gli agenti riconobbero immediatamente la loro vecchia conoscenza che, senza alcuno scrupolo, si avvicinava alla bici in esposizione, forzava la catena, ed indisturbato la portava via.

Si trattava proprio di Claudio Signorino, che in quel periodo era anche sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora. L’uomo venne denunciato in stato di libertà per il furto della bici e ieri, in seguito a quella vicenda, gli agenti delle Volanti lo hanno sottoposto al regime degli arresti domiciliari in esecuzione all’Ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Messina, Maria Luisa Materia, su richiesta del Sostituto Procuratore, Diego Capece Minutolo. (Veronica Crocitti)

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