L’ennesimo “brutto pezzo d’Italia” che conferma come, anche nei più devastanti momenti di dolore e di dramma, c’è sempre qualcuno che tira fuori il peggio, quel barbaro coraggio di speculare e truffare.
“Una corsa contro il tempo” per dargli “un pasto completo”. Una raccolta fondi online, organizzata su Facebook a pochissime ore di distanza dal drammatico terremoto che ha distrutto il centro Italia, in cui si richiedeva denaro e bonifici a favore dei terremotati.
E lui, il ventottenne di Reggio Calabria che aveva messo su l’intera truffa, era riuscito anche a spacciarla come iniziativa della Protezione Civile di Messina e dell’Anpas.
Aveva creato un falso profilo sul Social Network più famoso del mondo e poi, attraverso messaggi, spingeva gli italiani a versare soldi su un conto corrente personale. Si iniziava con 5 euro, poi le richieste si facevano sempre più alte e insistenti.
Sono stati diversi cittadini a segnalare il fatto anomalo alla Polizia Postale che, nel giro di pochi giorni, ha smascherato la truffa consegnando lo sciacallo alla giustizia.
L’ennesimo “brutto pezzo d’Italia” che conferma come, anche nei più devastanti momenti di dolore e di dramma, c’è sempre qualcuno che tira fuori il peggio, quel barbaro coraggio di speculare e truffare. Per il ventottenne l’accusa è di truffa e sostituzione di persona. (Veronica Crocitti)
Nello speciale di porta a porta, andato in onda a poche ore dalla sciagura, il conduttore, l’esimio Bruno Vespa, con tanto di ghigno godereccio, definiva il terremoto come “una straordinaria occasione per l’edilizia italiana”. Ebbene, io non credo che questo tipo di affermazioni, tanto più perché fatte mentre ancora si contavano i morti ed i dispersi, siano meno gravi delle miserabili azioni di sciacallaggio registrate in questi giorni.
Nello speciale di porta a porta, andato in onda a poche ore dalla sciagura, il conduttore, l’esimio Bruno Vespa, con tanto di ghigno godereccio, definiva il terremoto come “una straordinaria occasione per l’edilizia italiana”. Ebbene, io non credo che questo tipo di affermazioni, tanto più perché fatte mentre ancora si contavano i morti ed i dispersi, siano meno gravi delle miserabili azioni di sciacallaggio registrate in questi giorni.
Ovviamente un elogio sincero ai “ragazzi della Polpost di Messina”. Ma anche un riconoscimento che dell’importanza di “fare rete” e di non favorire la criminalità … voltandosi dall’altra parte. Ripeto che Internet DEVE essere di tutti, emarginando pero’ il mondo del crimine. Solo cosi’ potrà crescere e farci sentire membri della comunità del mondo.
Ovviamente un elogio sincero ai “ragazzi della Polpost di Messina”. Ma anche un riconoscimento che dell’importanza di “fare rete” e di non favorire la criminalità … voltandosi dall’altra parte. Ripeto che Internet DEVE essere di tutti, emarginando pero’ il mondo del crimine. Solo cosi’ potrà crescere e farci sentire membri della comunità del mondo.