I poliziotti sono riusciti a ricostruire una storia dai contorni ossessivi, il cui atto incendiario di dicembre rappresentò solo l’apice.
Un amore finito a novembre, una gelosia folle, appostamenti, persecuzioni, interminabili messaggi su whatsapp, insulti e infine una macchina data alle fiamme. Ha 21 anni e adesso dovrà rispondere di danneggiamento, incendio e atti persecutori il messinese che si è reso protagonista dell’ennesimo episodio di stalking nei confronti dell’ex compagna, rea soltanto di aver voluto troncare la relazione.
Il ragazzo è adesso ai domiciliari su disposizione del Gip del Tribunale di Messina, Maria Vermiglio. La vicenda risale allo scorso dicembre quando il giovane, al culmine della follia, ha appiccato il fuoco nella macchina della sua ex ragazza, sua coetanea, dopo averla vista rientrare a casa con un amico. Quella notte, un boato squassò il silenzio.
Le indagini degli agenti delle Volanti di Messina sono state immediate. In breve, i poliziotti sono riusciti a ricostruire una storia dai contorni ossessivi, il cui atto incendiario fu solo l’apice. I due avevano troncato la relazione a novembre ma, da allora, il ventunenne non si era dato pace. Prima minacce su whatsapp, poi insulti e scritte volgari su muri e posto di lavoro, poi ancora appostamenti sotto casa, lancio di sassi e urla. Infine, a dicembre, la macchina mandata a fuoco. (Veronica Crocitti)
Naturalmente se sono di Bordonaro o quartieri bassi ,di bassa estrazione sociale, senza mezzi economici e quindi non in grado di tutelare la loro immagine, i loro nomi e cognomi si sparano subito in prima pagina. I nomi nobili, come probabilmente in questo caso, vengono ovviamente omessi.
Naturalmente se sono di Bordonaro o quartieri bassi ,di bassa estrazione sociale, senza mezzi economici e quindi non in grado di tutelare la loro immagine, i loro nomi e cognomi si sparano subito in prima pagina. I nomi nobili, come probabilmente in questo caso, vengono ovviamente omessi.
Complimenti alle forze dell’ordine. Peccato solo i domiciliari, un paio di giorni al fresco non gli avrebbero fatto male.
Complimenti alle forze dell’ordine. Peccato solo i domiciliari, un paio di giorni al fresco non gli avrebbero fatto male.