Domenico Barbuscia, 35 anni, si è presentato in caserma accompagnato dal legale. E' il proprietario del motorino adoperato per le rapine alla barriera. Sabato scorso gli agenti avevano catturato Giovanni Costa.
Ha qualche piccolo guaio con la giustizia alle spalle il trentacinquenne Domenico Barbuscia, gravemente indiziato di essere il complice di Giovanni Costa, arrestato sabato scorso dalla Stradale subito dopo aver scassinato la colonnina del casello di Tremestieri, sulla A 20. Costa era in sella ad un motorino, insieme ad un altro giovane, incappucciato, che a differenza del primo è riuscito a dileguarsi, evitando le manette. I poliziotti avevano però segnato le cifre della targa del motociclo, e cercato il proprietario, che si era reso irreperibile. Oggi il ragazzo, Barbuscia appunto, si è presentato alla Centrale accompagnato dal difensore, l’avvocato Tino Celi. Gli agenti gli hanno notificato l’avviso di garanzia siglato dal pm titolare delle indagini, Diego Capece Minutolo. E’ indiziato di rapina aggravata per avere scassinato la colonnina degli incassi della barriera, portando via 1100 euro. L’ipotesi è che i due siano gli autori dei tre colpi precedenti, il primo a dicembre e gli altri due a gennaio, per bottini dai 600 ai 1600 euro. Tutti colpi messi a segno con le stesse modalità: risaliti alla barriera da una stradina laterale all’autostrada, in sella al motociclo, scassinavano lo sportello per poi fuggire. Una serialità che ha messo in allarme gli uomini della Stradale, che lo scorso venerdì li hanno praticamente attesi al varco.